Come farsi pagare in altri paesi per le transazioni in presenza (face to face)?
È questa la domanda che molti imprenditori si pongono quando è in programma una presentazione di prodotti all’estero, in occasione di fiere, esposizioni e altri eventi internazionali. Ma può essere questo anche il caso di NCC e taxi transfrontalieri, agenti di commercio e così via.
Tra i diversi metodi di pagamento disponibili, ad esempio contanti e carte di credito, quali dovremmo preferire e, soprattutto, come accettarli al di fuori dai confini nazionali?
Nel presente articolo proponiamo una guida alle modalità per ricevere pagamenti all’estero, esaminando le migliori opzioni, pro e contro.
Contanti sì, assegni no
Accettare contanti rimane indispensabile. Gli abitanti di alcuni paesi preferiscono i pagamenti in cash, soprattutto i nostri vicini tedeschi.
Quattro fattori da considerare prima di partire:
- Moneta – Non diamo per scontato che l’Euro (EUR) sia l’unica moneta in Europa. Alcuni paesi dell’Unione Europea hanno conservato la loro valuta locale, ad esempio Svezia, Romania e Polonia.
- Resto – Un’idea molto utile è quella di arrotondare i prezzi; in caso contrario dovremo munirci di monete e banconote di tutti i tagli così da essere sempre in condizione di poter corrispondere il resto dovuto. Se dobbiamo recarci in un paese non EUR, per ottenere monete e banconote di piccolo taglio dovremo visitare una banca locale.
- Limiti – Attenzione a eventuali limiti di pagamento, poiché ogni paese europeo applica la propria normativa in materia di transazioni in contanti. Ad esempio, paesi come Belgio, Danimarca e Polonia prevedono un tetto tra i 2.000 e 3.500 euro.
- Quantità – Oltre al tetto massimo sulle transazioni in contanti, consigliamo di verificare eventuali limiti sulla quantità di denaro cash da poter portare con sé all’estero. In UE è obbligatorio dichiarare le somme in entrata o in uscita se superiori a 10.000 euro, ma i singoli paesi potrebbero applicare un limite più restrittivo.
Abbiamo menzionato alcuni esempi di paesi europei, ma ciò vale anche – e soprattutto – quando si vola al di là dei confini dell’Unione. Le leggi che riguardano restrizioni sul contante sono molto severe, e infrangerle in un continente a noi completamente estraneo può causare non pochi problemi.
Sconsigliamo l’incasso con assegni stranieri
Incassare un assegno bancario emesso all’estero prevede condizioni diverse rispetto al classico assegno domestico, per il quale spesso non vengono neanche applicate commissioni.
L’incasso di assegni emessi in altri paesi è indubbiamente consentito dalla legge, ma le tariffe sono più elevate, soprattutto se messe a confronto con gli altri metodi di pagamento utilizzabili all’estero.
Terminale POS: comodo ma poca scelta
I POS sono in grado di accettare pagamenti da carte emesse in tutto il mondo, ma il problema è che – almeno nella maggior parte dei casi – non possono essere utilizzati abitualmente fuori i confini del proprio paese. Un imprenditore italiano non potrà dunque utilizzare il suo terminale in altri paeesi. Fortunatamente c’è qualche eccezione.
myPOS è l’unica società a offrire un terminale abilitato fin da subito a funzionare in tutti gli stati dello Spazio Economico Europeo (SEE). Il dispositivo integra una SIM dati con traffico incluso, grazie alla quale sarà possibile elaborare transazioni ovunque, in mobilità, in Italia e negli altri paesi SEE.
Terminali myPOS: “Go” (a sinistra) e “Pro” (a destra)
È previsto l’acquisto di un POS a scelta (prezzi da 39 € a 249 €), nessun canone mensile e commissioni da 1,20 % a 2,85 % a seconda del tipo di carta usato dal cliente.
Per trasferire i fondi su un conto corrente è necessario effettuare un bonifico dal costo di 3 euro. Nonostante ciò, myPOS è al momento l’unica opzione comoda per incassare all’estero con terminale.
Leggi di più su questa soluzione nella Recensione myPOS
Alcuni fornitori di POS potrebbero concedere un’autorizzazione temporanea per l’uso all’estero, a pagamento o gratuita.
Una soluzione conveniente proviene da SumUp che, al contrario del concorrente visto prima, non addebita commissioni in caso di inutilizzo del terminale. La commissione è più elevata ma non è previsto canone né costi per gli accrediti su conto corrente: a conti fatti potrebbe rivelarsi più economico di myPOS.
Nel caso di SumUp occorre tuttavia contattare il servizio clienti e richiedere l’abilitazione per l’uso all’estero. È gratuita ma temporanea, valida per un determinato periodo di tempo; di conseguenza dovremo chiedere una nuova abilitazione per le occasioni future.
POS SumUp, in ordine: Air, Solo, Solo con stampante.
Se siamo in possesso di altri terminali, proviamo sempre a contattare l’assistenza per ottenere informazioni (anche sui costi) prima di procedere all’acquisto di un altro dispositivo.
Per approfondire dai un’occhiata alla Recensione SumUp
Tap to Pay: il terminale è il telefono
Il Tap to Pay è un alternativa all’uso di un terminale di pagamento: è il telefono a diventare un POS.
Non sono necessari dispositivi esterni perché viene sfruttata la tecnologia NFC, la stessa utilizzata per pagare con smartphone.
Naturalmente, considerate le fattezze del telefono non sarà possibile accettare carte con chip, bensì solo pagamenti contactless.
Questa soluzione non è ancora molto diffusa, e perlopiù disponibile per dispositivi Android.
Come funziona? Consulta la nostra Guida al Tap to Pay
Con link di pagamento o QR code: un’ottima soluzione
Abbiamo visto che elaborare transazioni con POS all’estero non è sempre possibile, mentre più semplici e meno complicati sono i pagamenti online.
La soluzione migliore è dunque farsi pagare online… ma in presenza del cliente.
In pratica si invia al cliente il collegamento a una pagina web ove potrà inserire i dati della sua carta e pagare così in modo istantaneo. Questo collegamento (link) può essere comunicato tramite SMS, Whatsapp, Facebook, Telegram, e-mail e qualsiasi altra applicazione.
Scopri di più nella nostra Guida ai Link di Pagamento
Altra possibilità: i link di pagamento permanenti. A differenza di quelli usa e getta visti in precedenza, non hanno scadenza e possono essere riutilizzati per un numero indefinito di transazioni.
Questo servizio è offerto dal celebre PayPal ma anche da Revolut. Enormi sono le differenze in materia di tariffe: il primo è popolare ma alquanto costoso per le attività commerciali e i professionisti, il secondo invece propone le migliori tariffe del mercato europeo.
Per inviare un link tramite SMS, Messenger e altri servizi simili è necessario digitare numeri di cellulare, nomi o indirizzi e-mail. Dal momento che parliamo di pagamenti in presenza, una comoda alternativa è offerta dal QR code, cioè da una rappresentazione grafica del link di pagamento.
Al cliente basta inquadrare con la fotocamera del suo smartphone il codice dell’esercente, preferibilmente da esporre al punto cassa in modo che sia visibile e facilmente accessibile. La scansione del QR porterà il cliente alla pagina di pagamento.
Esempio di codice QR generato dall’app Revolut o Revolut Business (modificato per disattivarlo):
L’applicazione consente inoltre di inviare link di pagamento sotto forma di testo, usa e getta o permanenti.
Più dettagli nella nostra Recensione Revolut Business
Stampando il codice su un foglio ed esponendolo al punto cassa, il commerciante non sarà costretto ad avviare l’app per mostrarlo ogni volta che deve ricevere un pagamento. Ancor meglio, per avere un risultato più professionale, la stampa del codice su etichette adesive.
Riepilogo – Qual è il miglior metodo per ricevere pagamenti in presenza all’estero?
Banconote e monete sono indispensabili in molti paesi, ma incassare unicamente in contanti è problematico per diverse ragioni: rischio di furti e rapine, contraffazione, tetto alle transazioni cash imposte dai singoli paesi. Insomma, mettere a disposizione il pagamento con carta è altrettanto importante, ma quale metodo è il migliore?
I terminali di pagamento sono più comuni e dunque affidabili agli occhi del consumatore, tuttavia non sono abilitati – se non in rari casi – all’elaborazione delle transazioni all’estero. È quasi sempre necessario chiedere un’abilitazione temporanea, che può essere o meno a pagamento.
Si può usare lo smartphone in sostituzione del POS, in modalità Tap to Pay, ma si presenta il medesimo problema e inoltre è limitato ai pagamenti contactless.
La soluzione ai problemi sopraelencati è fornita dal link di pagamento e dal codici QR. Uguali nella sostanza, cambia solo la forma in cui vengono mostrati. Entrambi portano a una pagina web dove il cliente potrà inserire i dati della sua carta e pagare istantaneamente online pur trovandosi di fronte al commerciante; quest’ultimo riceve subito la notifica del pagamento.
Alcuni servizi, come Revolut, propongono commissioni basse e il vantaggio del conto multivaluta, perfetto proprio per incassare all’estero in Euro o altre valute.
Consulta il confronto nell’articolo Le migliori soluzioni Pay by Link