Anche il 2024 riserva all’Italia novità sul contante. Mentre gli aggiornamenti dello scorso anno riguardavano l’importo massimo del pagamento, nel nuovo arriva qualche piccolo ma importante cambiamento sul fronte pratico.

Presto, infatti, potrebbe cadere quello che di fatto è un oligopolio delle banche sull’operazione di prelievo contanti.

Senza dubbio un passo in avanti, resta però da approfondire l’aspetto economico: se è vero che il ritiro di banconote sarà disponibile presso un elevato numero di attività, anche queste ultime addebiteranno le loro commissioni.

Nel presente articolo proponiamo una guida al prelievo contante. Scopriamo cosa dice la legge, quali sono i limiti, controlli, eventuali sanzioni e, infine, cosa aspettarsi dall’imminente liberalizzazione.

Cosa dice la legge? Normativa sul prelievo contanti

Le regole sul prelievo di contanti sono dettate dal Decreto legislativo n. 231 del 2007. Nonostante ciò, trattandosi di un tema politicamente controverso, la versione originale del testo viene sottoposta a frequenti modifiche in occasione dell’annuale Legge di Bilancio.

Scopriamo quali sono le attuali disposizioni.

Quanto si può prelevare? Regole e limiti

Partiamo dalle basi: la legge dello Stato non pone alcun limite sul prelievo di contanti dal proprio conto corrente. Il cittadino può, in qualsiasi momento, ritirare tutta la liquidità di cui dispone. Il limite è invece posto sugli scambi commerciali, vale a dire sui pagamenti in contanti.

Oggi in Italia è possibile pagare in cash un importo massimo di 4.999 €.

Se l’importo da pagare è pari o superiore a 5.000 € si dovrà invece ricorrere al pagamento elettronico. In caso di violazione si rischia di incorrere in sanzioni.

Al comma 3-bis art. 49 del D.Lgs 231/2007 si legge:

A decorrere dal 1° gennaio 2023, il predetto divieto di cui al comma 1 è riferito alla cifra di 5.000 euro.

Il comma 1 a cui fa riferimento stabilisce, nello specifico, un limite al «trasferimento di denaro contante e di titoli al portatore in euro o in valuta estera, effettuato a qualsiasi titolo tra soggetti diversi, siano esse persone fisiche o giuridiche.»

Con la suddetta espressione il legislatore indica dunque lo scambio tra diversi soggetti, e non l’operazione di prelievo che invece consiste nel ritirare somme proprie – seppur custodite dalla banca.

Se la legge consente al cittadino – com’è giusto che sia – di prelevare il proprio denaro nella quantità desiderata, va sottolineato che ritirare ingenti somme di banconote (strumento non tracciabile) può destare qualche sospetto e innescare indagini per capirne la destinazione d’uso.

Nessun divieto, bensì controlli

Diversamente da carte, bonifici, assegni e wallet digitali, banconote e monete costituiscono uno strumento di pagamento non tracciabile e per tale ragione vengono spesso utilizzate in favore di economia sommersa, evasione fiscale e attività illecite.

Questo tema viene approfondito nel nostro articolo Il costo dei contanti attraverso report e statistiche.

Unica forma di “tracciabilità” del cash è per l’appunto il prelievo effettuato in banca, che sia allo sportello automatico (ATM) o a quello presenziato da un impiegato. Ecco il motivo per cui le autorità si riservano di eseguire verifiche in caso di movimenti anomali di contanti.

Regola la materia dei controlli la normativa antiriciclaggio, che impone a tutti gli istituti finanziari di comunicare periodicamente all’Unità di Informazione Finanziaria (UIF) i prelievi di contante superiori a 10.000 euro, o in qualunque occasione gli stessi istituti siano a conoscenza o abbiano un ragionevole sospetto di operazioni di riciclaggio e di natura illecita (art. 35 D.Lgs. 231/2007):

I soggetti obbligati inviano senza ritardo alla UIF, una segnalazione di operazione sospetta quando sanno, sospettano o hanno motivi ragionevoli per sospettare che siano in corso o che siano state compiute o tentate operazioni di riciclaggio o di finanziamento del terrorismo o che comunque i fondi, indipendentemente dalla loro entità, provengano da attività criminosa.

Ancora una volta urge ribadire che tali disposizioni non costituiscono un limite al prelievo contanti, mentre obbligano gli istituti finanziari a inviare una segnalazione nel caso in cui vengano prelevate in un breve periodo somme di denaro superiori alla soglia sopraindicata.

Cosa succede in caso di segnalazione?

Può accadere tutto e niente.

Effettuare un prelievo di diecimila euro o più non vuol dire automaticamente che la somma sia destinata a scopi illeciti. L’Unità di Informazione Finanziaria procede quindi con verifiche sulla movimentazione di tutti i conti correnti appartenenti al soggetto; solo in seguito valuta se proseguire o meno con una segnalazione all’autorità giudiziaria.

La somma in sé non è sufficiente a far scattare indagini da parte dell’autorità giudiziaria, motivo per cui sono previsti controlli preventivi prima di inoltrare eventualmente la denuncia agli inquirenti.

Nota Bene: come avviene anche per i pagamenti in contanti, si tiene conto della somma complessiva prelevata in un dato periodo e non del singolo prelievo. Nulla cambia, in altre parole, tra un prelievo di 10.000 euro in una singola operazione e un prelievo di 1.000 ripetuto per dieci volte in un mese.

Chi sono i «soggetti obbligati» a segnalare?

È un’espressione ricorrente nelle leggi antiriciclaggio in riferimento all’obbligo di segnalazione, ma chi sono i «soggetti obbligati»?

A chiarirlo è il decreto più volte menzionato nel corso del presente articolo. L’argomento è altresì presentato nella pagina Segnalazioni di operazioni sospette del sito UIF/Banca d’Italia, dove si elencano:

  • intermediari bancari e finanziari
  • altri operatori finanziari e non finanziari
  • professionisti nell’esercizio della professione in forma individuale, associata o societaria
  • prestatori di servizi di gioco
  • società di gestione accentrata di strumenti finanziari

Chiunque, nell’esercizio della sua professione, sospetti o venga a conoscenza di operazioni di riciclaggio o altre attività illecite ha obbligo di segnalazione alla Unità di Informazione Finanziaria.

Gli istituti finanziari quali banche, istituti di moneta elettronica, assicurazioni e società di investimento sono naturalmente soggetti a controlli più rigorosi, tuttavia non sono gli unici a essere sottoposti a tale onere.

Precisiamo infine che nella definizione di istituti di moneta elettronica rientrano anche le cosiddette carte prepagate, app di pagamento e wallet digitali. Nessuno strumento di pagamento può dunque fuggire alle verifiche della UIF.

Limiti imposti dalle banche sul ritiro di banconote

Si è spesso indotti a pensare che sia lo Stato a imporre limiti sul prelievo, eppure abbiamo visto che non è così: si limita a eseguire controlli solo nel caso in cui vengano segnalate anomalie.

Perché, allora, non possiamo prelevare più di un determinato importo?

Il limite in effetti c’è, ma è fissato dalla banca.

Limiti di prelievo negli istituti finanziari

Quando apriamo un conto corrente vengono trasmessi fogli informativi e condizioni contrattuali, all’interno dei quali sono riportati chiramente i limiti di prelievo giornaliero, settimanale e mensile.

Trattasi di condizioni che il cliente accetta nel momento in cui sottoscrive il contratto. La mancata conoscenza di questi limiti non sono da imputare all’istituto, bensì al correntista che non ha verificato le condizioni d’uso prima della sottoscrizione del contratto.

Nella tabella seguente un riepilogo dei limiti giornalieri e/o mensili dei principali conti correnti e carte prepagate:

Conto Limite prelievo
Banca Progetto 1.000 € / giorno, mese
Banca Sella 250 € / giorno
BNL 2.000 € / giorno
7.750 € / mese
BPER 500 € / giorno
3.000 € / mese
Hype 250 € / singolo
500 € / giorno
1.000 € / mese
IBL 750 € / giorno
3.000 € / mese
ING 500 € / giorno
4.500 € / mese
Intesa Sanpaolo 1.500 € / giorno
5.000 € / mese
isybank 3.000 € / giorno
10.000 € / mese
Mediolanum 1.000 € / giorno
4.500 € / mese
Mooney 300 € / operazione
600 € / giorno
2.500 / mese
30.000 € / anno
Revolut 3.000 / mese
Unicredit 500 € / giorno
2.500 € / mese
Conto Limite prelievo
Banca Progetto 1.000 € / giorno, mese
Banca Sella 250 € / giorno
BNL 2.000 € / giorno
7.750 € / mese
BPER 500 € / giorno
3.000 € / mese
Hype 250 € / singolo
500 € / giorno
1.000 € / mese
IBL 750 € / giorno
3.000 € / mese
ING 500 € / giorno
4.500 € / mese
Intesa Sanpaolo 1.500 € / giorno
5.000 € / mese
isybank 3.000 € / giorno
10.000 € / mese
Mediolanum 1.000 € / giorno
4.500 € / mese
Mooney 300 € / operazione
600 € / giorno
2.500 / mese
30.000 € / anno
Revolut 3.000 / mese
Unicredit 500 € / giorno
2.500 € / mese

Da notare che gli istituti in elenco impongono massimali di prelievo decisamente inferiori rispetto alla soglia che fa scattare eventualmente il controllo UIF.

Ciò non vuol dire naturalmente che il correntista non possa ritirare il proprio denaro, ma semplicemente che non può farlo, in certe misure, tramite ritiro di contanti. Si può in qualunque momento chiedere un assegno circolare o effettuare un bonifico per le somme che non possono essere prelevate causa limiti giornalieri, settimanali, mensili e annuali.

Nell’eventualità di particolari esigenze, dunque, consigliamo di verificare i fogli informativi prima di aprire un conto, così da scegliere l’opzione che meglio risponde alle proprie esigenze. Per non incorrere in tali restrizioni una soluzione potrebbe essere quella di distribuire i risparmi su diversi conti correnti, così da poter eseguire un maggior numero di operazioni.

Commissioni sul prelievo

Gli esercenti che preferiscono ricevere pagamenti in contanti si contrappongono ai consumatori che, oltre a essere costretti ad avere sempre un po’ di monete e banconote nel portafogli, devono sborsare una lauta commissione per l’operazione di prelievo.

È bene ricordare ai commercianti che anche il contante ha un costo, ed è talvolta più dispendioso dei pagamenti elettronici, come vediamo in tabella:

Conto Commissioni
Banca Progetto
Conto Key
2 gratis ogni mese, poi 2 €
Banca Sella
Start
Gratis su ATM Sella, 4 gratis ogni mese su altri ATM (poi 2 €)
BNL
Modulo Smart
2 €
BPER Gratis su ATM BPER, 2,70 € su altri ATM
Hype
Start
Gratis fino a 250 € ogni mese, poi 2 €
IBL
Semplice
2 gratis ogni mese, poi 0,95 €
ING 0,95 €
Intesa Sanpaolo Gratis su ATM Intesa Sanpaolo, 2 € su altri ATM
isybank
Light
Gratis su ATM Intesa Sanpaolo, 1,10 € su altri ATM
Mediolanum
SelfyConto
Gratis
Mooney 2 €
Revolut
Standard
Gratis fino a 200 € al mese, poi 2 % (min. 1 €)
Unicredit Gratis ATM Unicredit, 2 € su altri ATM
Conto Commissioni
Banca Progetto
Conto Key
2 gratis ogni mese, poi 2 €
Banca Sella
Start
Gratis su ATM Sella, 4 gratis ogni mese su altri ATM (poi 2 €)
BNL
Modulo Smart
2 €
BPER Gratis su ATM BPER, 2,70 € su altri ATM
Hype
Start
Gratis fino a 250 € ogni mese, poi 2 €
IBL
Semplice
2 gratis ogni mese, poi 0,95 €
ING 0,95 €
Intesa Sanpaolo Gratis su ATM Intesa Sanpaolo, 2 € su altri ATM
isybank
Light
Gratis su ATM Intesa Sanpaolo, 1,10 € su altri ATM
Mediolanum
SelfyConto
Gratis
Mooney 2 €
Revolut
Standard
Gratis fino a 200 € al mese, poi 2 % (min. 1 €)
Unicredit Gratis ATM Unicredit, 2 € su altri ATM

Al momento Mediolanum, con il suo SelfyConto, è l’unica banca a mantenere gratuita l’operazione di ritiro contanti da qualsiasi sportello automatico, anche di altri istituti bancari.

Sella, BPER, Intesa Sanpaolo e Unicredit appaiono più “tradizionaliste”, proponendo il prelievo gratuito solo presso i propri sportelli automatici.

Infine i piani base di Hype e Revolut – che sono in realtà conti di pagamento con carta prepagata – prevedono il ritiro contanti senza costo fino a un determinato importo mensile, indipendentemente dallo sportello utilizzato.

Attenzione: se pensate di evitare i costi dello sportello automatico (il cosidetto ATM) entrando in filiale, sappiate che la stessa operazione effettuata allo sportello con impiegato avrà un costo perfino maggiore (in alcuni casi si raggiungono i 5 euro per un normale prelievo).

Prelievo in negozio: la novità della Legge di Bilancio 2024

In Italia, il 69% dei pagamenti avviene ancora in contanti. Nonostante ciò è ormai nota – e davanti agli occhi di tutti noi – la drastica riduzione del numero di ATM, soprattutto nelle aree rurali e nei piccoli centri.

Secondo la Federazione Autonoma Bancari Italiani (FABI) sono 4 milioni i cittadini senza accesso diretto a una filiale fisica. Il 7% della popolazione ha dunque difficoltà a prelevare contante, se non mettendosi in auto e spostandosi di diversi chilometri alla ricerca di uno sportello.

È in questo quadro che arriva, nella Legge di Bilancio 2024, la proposta che consentirebbe ai negozianti di offrire il servizio di prelievo POS o prelievo in negozio. L’approvazione dell’art. 85 è più complicata di quanto si pensi, poiché implica una modifica delle legge antiriciclaggio. In ogni caso, entro la fine dell’anno corrente conosceremo il destino della proposta.

Qualora approvato, avremo la possibilità di prelevare nelle attività convenzionate (negozi, supermercati, tabaccai, ecc.) fino a 250 euro al giorno (salvo modifiche in corso d’opera).

Tale possibilità, considerato il costante calo degli sportelli bancari, è sicuramente da apprezzare ma rimane tuttavia l’incognita delle commissioni. Difficilmente un simile servizio costerà meno dell’operazione effettuata presso un ATM.