Mentre il tasso di pagamenti cashless in Italia cresce di anno in anno (il 63% delle transazioni eseguite nel 2022 sono state elettroniche), il nostro paese – o quantomeno una parte di esso – è tuttora legato al contante.
Nel 2023 sono entrate in vigore alcune novità rispetto all’uso del cash, mentre condizioni e criteri di controllo sono rimasti perlopiù invariati per l’operazione di prelievo.
Nel presente articolo riassumiamo regole, limiti e costi dei prelievi di contante. Infine introduciamo il tema della liberalizzazione delle commissioni, una delle possibilità novità in arrivo.
Prima di iniziare, chiariamo un punto importante: occorre distinguere i limiti imposti dalla legge dai limiti imposti dalle banche. Di seguito parliamo di entrambi.
Cosa dice la legge? Norme sul prelievo contanti
Le prescrizioni sull’uso di contanti sono contenute nel Decreto Legislativo n. 231/2007.
Essendo un tema molto dibattuto in politica, il sopraindicato decreto viene sottoposto a modifiche pressocché in ogni legislatura. L’ultima è stata apportata lo scorso anno con la Legge di Bilancio 2023.
Scopriamo quali sono le attuali condizioni sui prelievi.
Regole e limiti del ritiro di denaro contante
Partiamo dalle basi: la legge non impone alcun limite sul prelievo di contanti, bensì sugli scambi.
Cosa significa? Non vi sono norme che impediscono di prelevare somme ingenti di banconote, mentre limiti vengono fissati sugli scambi.
Attualmente la legge fissa a 4.999 euro il limite massimo per il pagamento in contanti, dunque partire da 5.000 euro non è consentito e si rischia di incorrere in sanzioni.
Al comma 3-bis art. 49 del D.Lgs 231/2007 si legge:
A decorrere dal 1° gennaio 2023, il predetto divieto di cui al comma 1 è riferito alla cifra di 5.000 euro.
Il comma 1 a cui si fa riferimento stabilisce nello specifico un limite al «trasferimento di denaro contante e di titoli al portatore in euro o in valuta estera, effettuato a qualsiasi titolo tra soggetti diversi, siano esse persone fisiche o giuridiche.»
In altre parole, abbiamo il diritto di prelevare qualsiasi somma e conservarla sotto il materasso ma al contempo possiamo utilizzare un massimo 4.999 euro per transazione – anche se dilazionata in diversi pagamenti.
Segnalazione e controllo fiscale. Come funziona?
Al contrario di carte, walle digitali, app e bonifici, banconote e monete sono uno strumento di pagamento non tracciabile, spesso impiegato per favorire evasione fiscale ed economia sommersa. A dimostrarlo diversi studi e report, ne parliamo nel nostro articolo Il costo dei contanti.
L’unica forma di “tracciabilità” del denaro contante è fornita dalle operazioni di prelievo, versamento e pagamento. È dunque evidente che le autorità non possono fare altro che osservare i flussi di cash per scovare eventuali illeciti.
A regolare la materia vi è le norme antiriciclaggio, che impongono agli istituti finanziari di comunicare periodicamente all’Unità di Informazione Finanziaria (UIF) i movimenti di contanti superiori a 10.000 euro, o in qualunque momento gli stessi istituti siano a conoscenza o abbiano il sospetto che siano in corso operazioni di riciclaggio (art. 35 D.Lgs. 231/2007):
I soggetti obbligati inviano senza ritardo alla UIF, una segnalazione di operazione sospetta quando sanno, sospettano o hanno motivi ragionevoli per sospettare che siano in corso o che siano state compiute o tentate operazioni di riciclaggio o di finanziamento del terrorismo o che comunque i fondi, indipendentemente dalla loro entità, provengano da attività criminosa.
Ribadiamo che tale importo non costituisce un limite al prelievo, è bensì la soglia che fa scattare l’obbligo di segnalazione alla UIF.
Cosa succede in caso di segnalazione? Può accadere tutto e niente.
Effettuare un prelievo di diecimila euro o più non vuol dire automaticamente che la somma sia destinata a scopi illeciti. L’Unità di Informazione Finanziaria procede con alcune verifiche sulla movimentazione dei conti appartenenti al soggetto, in seguito valuta se segnalare o meno all’autorità giudiziaria.
L’esito delle verifiche non dipende in via esclusiva la somma di denaro prelevato, bensì – tra le diverse circostanze – la relazione tra la suddetta somma e le capacità finanziarie del soggetto.
Come per i pagamenti in contanti, si terrà conto della somma complessiva di denaro ritirato in un dato periodo e non della singola operazione. Prelevare ingenti somme in più volte anziché in una sola volta non eviterà dunque il rischio di segnalazione.
Chi sono i «soggetti obbligati» a segnalare?
L’espressione ricorre numerose volte nelle leggi antiriciclaggio in riferimento all’obbligo di segnalazione. Ma chi sono i «soggetti obbligati»?
A chiarirlo è il decreto più volte menzionato nel corso del presente articolo, l’argomento è ripreso nella pagina Segnalazioni di operazioni sospette del sito UIF/Banca d’Italia, dove si elencano:
- intermediari bancari e finanziari
- altri operatori finanziari e non finanziari
- professionisti nell’esercizio della professione in forma individuale, associata o societaria
- prestatori di servizi di gioco
- società di gestione accentrata di strumenti finanziari
Se ancora non fosse chiaro, chiunque nell’esercizio della sua professione sospetti o venga a conoscenza di operazioni di riciclaggio o altre attività illecite è obbligato a segnalare alla Unità di Informazione Finanziaria.
Gli istituti finanziari quali banche, istituti di moneta elettronica e società di investimento sono naturalmente soggetti a controlli più rigorosi.
Rientrano nella definizione di istituti di moneta elettroniche le cosiddette carte prepagate, app di pagamento e wallet digitali. Anche questi prodotti light sono dunque oggetto di segnalazioni tempestive in caso di operazioni sospette.
Limiti di prelievo negli istituti finanziari
Tali limiti sono previsti dal contratto che il cliente sottoscrive e, di conseguenza, accetta.
Nella tabella seguente un riepilogo dei limiti giornalieri e/o mensili di alcuni dei principali conti correnti e carte prepagate, o meglio conti di pagamento:
Conto | Limite prelievo |
---|---|
Banca Sella | 250 € / giorno |
BPER | 500 € / giorno 3.000 € / mese |
Hype | 250 € / singolo 500 € / giorno 1.000 € / mese |
Intesa Sanpaolo | 1.500 € / giorno 5.000 € / mese |
Mediolanum | 1.000 € / giorno 4.500 € / mese |
Revolut | 3.000 / mese |
Unicredit | 500 € / giorno 2.500 € / mese |
Conto | Limite prelievo |
---|---|
Banca Sella | 250 € / giorno |
BPER | 500 € / giorno 3.000 € / mese |
Hype | 250 € / singolo 500 € / giorno 1.000 € / mese |
Intesa Sanpaolo | 1.500 € / giorno 5.000 € / mese |
Mediolanum | 1.000 € / giorno 4.500 € / mese |
Revolut | 3.000 / mese |
Unicredit | 500 € / giorno 2.500 € / mese |
Si noti come i limiti di tutti gli istituti sono più restrittivi rispetto alla soglia dei 10.000 euro mensili che fa scattare il controllo da parte della UIF. Inoltre variano notevolmente di banca in banca.
Se si hanno particolari esigenze, dunque, consigliamo di verificare i limiti di prelievo contanti previsti dalle condizioni contrattuali, così da scegliere il conto che meglio risponde alle proprie necessità.
Naturalmente anche il contante ha un costo, vale a dire la commissione sui prelievi.
Conto | Commissioni |
---|---|
Banca Sella Start | Gratis su ATM Sella, 4 gratis ogni mese su altri ATM (poi 2 €) |
BPER | Gratis su ATM BPER, 2,70 € su altri ATM |
Hype Start | Gratis fino a 250 € ogni mese, poi 2 € a prelievo |
Intesa Sanpaolo | Gratis ATM Intesa Sanpaolo, 2 € su altri ATM |
Mediolanum SelfyConto | Gratis |
Revolut Standard | Gratis fino a 200 € al mese, poi 2 % (min. 1 €) |
Unicredit | Gratis ATM Unicredit, 2 € su altri ATM |
Conto | Commissioni |
---|---|
Banca Sella Start | Gratis su ATM Sella, 4 gratis ogni mese su altri ATM (poi 2 €) |
BPER | Gratis su ATM BPER, 2,70 € su altri ATM |
Hype Start | Gratis fino a 250 € ogni mese, poi 2 € a prelievo |
Intesa Sanpaolo | Gratis ATM Intesa Sanpaolo, 2 € su altri ATM |
Mediolanum SelfyConto | Gratis |
Revolut Standard | Gratis fino a 200 € al mese, poi 2 % (min. 1 €) |
Unicredit | Gratis ATM Unicredit, 2 € su altri ATM |
Al momento Mediolanum, con il suo SelfyConto, è l’unica banca a mantenere gratuita l’operazione di ritiro contanti da qualsiasi sportello automatico, vale a dire che non vengono applicate commissione anche se preleviamo presso l’ATM di un istituto che non fa parte del gruppo Mediolanum.
Un’impostazione simile è adottata da Banca Sella. Il suo Conto Start offre prelievi senza commissioni presso gli ATM del gruppo Sella, ai quali aggiunge quattro operazioni gratuite presso tutte le altre banche.
BPER, Intesa Sanpaolo e Unicredit appaiono più “tradizionaliste”, proponendo il prelievo gratuito solo presso i propri sportelli automatici.
Infine i piani base di Hype e Revolut, che sono in realtà conti di pagamento (comunemente chiamati carte prepagate), prevedono il ritiro di contanti senza commissioni fino a un determinato importo mensile, indipendentemente dallo sportello utilizzato.
Quando si parla di sportello automatico o ATM si fa riferimento alla cassa automatica presente all’esterno (e talvolta all’interno) delle banche. Prelevare allo sportello con l’assistenza dell’impiegato implica sempre commissioni – anche piuttosto elevate – in tutti gli istituti bancari.
ATM in via di estinzione?
Al di là dei limiti e delle commissioni, un ulteriore problema inizia a farsi sentire: non di rado per prelevare cash occorre mettersi alla guida e per raggiungere la filiale più vicina. Il Centro Studi UILCA ha rilevato, dal 2011, un calo sul territorio corrispondente a -27,4% di sportelli fisici (oltre 9mila chiusure).
Non si tratta però di una tendenza italiana, anzi, in Spagna si arriva addirittura ad un -40,1% e in Germania a -29,3%. La media europea si “ferma” a -26,8%.
Simbolo di questo trend è l’istituto olandese ING, che in Italia ha dismesso definitivamente, a partire da luglio del corrente anno, tutti gli sportelli bancari presenti nel paese (7 filiali fisiche e 63 casse automatiche). Sulla stessa lunghezza d’onda troviamo Fineco e BPER, seguite da tutti gli altri istituti bancari italiani e non.
In Italia, oggi, sono 2.802 i comuni senza alcun istituto bancario né cassa automatica.
Perché chiudono le filiali fisiche? La risposta è nella digitalizzazione dei conti e delle abitudini di imprese e consumatori, sempre più propensi alla gestione online delle proprie finanze. Tuttavia, come si è sottolineato in precedenza, l’amore degli italiani per il contante rimane perlopiù invariato.
Perché allora chiudono le casse automatiche? Tra le cause vi sarebbe la commissione interbancaria, insufficiente a sostenere i costi di manutenzione degli ATM.
La commissione interbancaria consiste in una spesa che la “nostra” banca deve corrispondere, per ogni operazione di prelievo, all’istituto in cui il prelievo viene effettuato. In altre parole, ogni volta che preleviamo da uno sportello appartenente ad un gruppo bancario diverso, la nostra banca dovrà pagare una tariffa.
Questo problema è stato in parte risolto, come si è visto prima, applicando commissioni ai prelievi effettuati presso sportelli di altre banche. Resta la necessità di eliminare via via un servizio che sempre meno persone utilizzano.
Prelievi in negozio e liberalizzazione delle commissioni
La soluzione al drastico calo di casse automatiche potrebbe arrivare con il prelievo in negozio o prelievo POS. L’operazione consiste nel ritirare contanti in una qualsiasi attività commerciale, tramite terminale di pagamento, utilizzando la propria carta Bancomat, oppure su un’apposita cassa automatica installata nel locale.
L’esercizio commerciale addebiterà ovviamente una commissione per offrire il prelievo POS, mentre nel caso delle casse automatiche (ATM) in negozio sarà la società proprietaria della stessa cassa a decidere l’entità della tariffa.
Il ritiro di contanti in negozio è già molto diffuso negli Stati Uniti, dove le filiali bancarie non hanno la capacità di coprire il vasto territorio. Nel paese nordamericano – e non solo – è piuttosto comune trovare dei piccoli ATM, gestititi da molteplici società private, in qualsiasi tipo di attività commerciale. Le commissioni sono in questo caso decisamente elevate rispetto al classico prelievo su sportello bancario.
Cosa accadrà in Italia? Nel nostro paese la liberalizzazione delle commissioni sul prelievo è stata proposta da Bancomat S.p.A. ma, a quanto pare, prontamente bloccata dall’Antitrust. Per il momento le condizioni rimangono invariate. La svolta all’americana è (per fortuna) rinviata.
Fonti
Istruzioni in materia di comunicazioni oggettive (UIF)
Decreto Legislativo n. 231/2007 (Normattiva)
Segnalazioni di operazioni sospette (UIF)
Banche, Uilca: calano sportelli bancari (UILCA)