Per lunghi anni le leggi italiane sul POS obbligatorio sono state oggetto di continue modifiche, è quindi comprensibile chierdersi anche nel 2024 quali sono le disposizioni in materia di pagamenti elettronici.

Nel presente articolo riassumiamo in modo sintetico cosa dice la legge, per chi vale l’obbligo del terminale, quali circuiti devono essere accettati, se esiste un importo minimo per il pagamento con carta.

Scopriamo infine quali sono le migliori soluzioni senza canone per adeguarsi alle norme senza vincolarsi con una spesa fissa mensile.

POS obbligatorio 2024: regole per imprese e professionisti

Cosa cambia nel 2024 con il Governo Meloni? Nulla, e in tutta probabilità nulla cambierà in futuro in materia di pagamenti elettronici.

Cosa dice la legge? Le norme in vigore stabiliscono l’obbligo per imprese e professionisti di accettare pagamenti con carta se richiesto dal cliente. In altre parole, non è possibile rifiutare il pagamento con carta.

Qualsiasi tipo di società, ditta individuale e lavoratore autonomo è tenuto a rispettare la regola. Non fanno eccezione piccoli negozi, medici, psicologi, fisioterapisti, artigiani, idraulici, avvocati e così via.

Neanche il regime forfettario dispensa dall’obbligo POS. Che si fatturi mille euro o un milione di euro l’anno, la legge è rivolta a chiunque svolga un’attività o una professione con partita IVA.

Sigarette, tabacco, marche da bollo

Chiariamo un altro dubbio che attanaglia molti consumatori, in particolare i fumatori.

È possibile pagare sigari, sigarette e tabacco con carta?

La risposta è breve e non ammette interpretazioni: , sigarette e prodotti analoghi possono essere acquistati con carta e bancomat.

Dal tabaccaio potremo pagare con carta qualsiasi prodotto sottoposto a monopolio dello Stato, marche da bollo e francobolli.

Urge poi sottolineare che, come per qualsiasi altro prodotto, non è consentito applicare maggiorazioni al prezzo.

Prima di scoprire le multe previste in caso di violazione della norma, una breve ma indispensabile precisazione.

La legge non impone di possedere un terminale fisico, bensì di non rifiutare pagamenti elettronici.

Una nota fondamentale per ribadire che non si rischiano multe per il solo fatto di non avere un POS fisico. Del resto, come vedremo nell’ultima parte del presente articolo, oggi è possibile ricevere pagamenti con bancomat e carte anche un comune smartphone.

Posso pagare 1 euro con bancomat?

Anche in questo caso la risposta è breve e chiara: sì.

L’obbligo riguarda qualsiasi importo, inclusi i cosiddetti micropagamenti, dunque anche un solo euro.

Per importi inferiori all’euro è invece possibile chiedere contanti, poiché talvolta sono gli stessi terminali a non consentire l’elaborazione di somme inferiori a 1 €.

Sanzioni e multe applicate in caso di violazione

Abbiamo visto prima che non basta avere il terminale per liberarsi dal rischio di sanzioni, bisogna bensì accettare il pagamento elettronico quando richiesto dal cliente.

Cosa succede se un esercente rifiuta? Il cliente potrà segnalare alle autorità il singolo episodio. Se l’infrazione viene accertata, al commerciante, professionista e via di seguito sarà comminata una sazione del seguente importo:

30 € + 4 %

La sanzione è formata da una parte fissa di 30 euro (applicata indipendentemente dall’importo della transazione) e una parte variabile pari al 4% dell’importo rifiutato.

A prima vista appare irrisoria, tuttavia si consideri che può essere applicata (su segnalazione del cliente) per tutte le transazioni rifiutate.

Inoltre, se la transazione è di piccolo importo l’impatto della multa sarà notevole.

Vediamo qualche esempio pratico nella seguente tabella:

Transazione
rifiutata
Sanzione
10 € 30,40 €
20 € 30,80 €
50 € 32,00 €
80 € 33,20 €
100 € 34,00 €
Transazione
rifiutata
Sanzione
10 € 30,40 €
20 € 30,80 €
50 € 32,00 €
80 € 33,20 €
100 € 34,00 €

La multa incide in modo significativo sui piccoli importi, dunque bisogna chiedersi se valga davvero la pena rischiare sanzioni pur di evitare le commissioni POS. Segnaliamo poi la disponibilità sul mercato di offerte convenienti per piccole attività (più avanti ne elenchiamo qualcuna).

Al di là di quanto stabilisce la legge, occorre interrogarsi su un aspetto fondamentale per un’attività commerciale o professionale: il rapporto con il cliente.

Rifiutare bancomat e carte vuol dire costringere il cliente a prelevare contanti più volte al mese, pagare le relative commissioni, perdere del tempo per raggiungere lo sportello automatico e, più in generale, rinunciare alla praticità della transazione elettronica.

Quando si pretende il pagamento in contanti è bene riflettere sulle implicazioni economiche e pratiche che toccano in modo indiretto i propri clienti, parte dei quali potrebbe infine virare su concorrenti che invece permettono di pagare con carta.

Quali metodi di pagamento sono obbligatori?

Fortunatamente non si registrano polemiche sull’interpretazione delle disposizioni in materia di transazioni elettroniche.

Non viene chiesto alle attività di mettere a disposizione del cliente tutte le modalità di pagamento elettronico. L’obbligo riguarda solo i pagamenti con carta, unico sistema a larga diffusione – oltre che globale – in grado di competere con il contante.

Sarebbe del resto impossibile e inammissibile imporre metodi alternativi, ad esempio il pagamento con codice QR o altre modalità con un sistema “chiuso”. Queste ultime implicano infatti registrazioni e applicazioni specifiche per singolo servizio.

Terminali e carte sono invece accessibili e utilizzabili da chiunque sia titolare di un conto corrente o conto di moneta elettronica.

Appurato che l’obbligo riguarda in modo specifico il pagamento con carta (da qui l’espressione POS obbligatorio) rimane un’ulteriore questione da chiarire: i circuiti di pagamento.

Quali carte bisogna accettare?

Aalcuni accettano un’ampia gamma di circuiti di pagamento, altri si limitano ai brand principali.

La domanda è: le norme obbligano ad accettare determinati circuiti?

La risposta è no.

Per farla breve, esercenti e professionisti non devono preoccuparsi delle carte abilitate o non abilitate sul proprio POS.

Tutti i terminali, del resto, sono in grado di elaborare transazioni con le carte più diffusione nel nostro paese, vale a dire PagoBancomat, Visa, Mastercard e Maestro.

Pur avendo acquistato molta popolarità negli ultimi anni, non è obbligatorio accettare American Express. Detto ciò, messi da parte gli obblighi, gli esercenti dovrebbero comunque interrogarsi sui vantaggi in ambito commerciale delle carte Amex.

Potrebbe interessarti il nostro articolo Perché accettare Amex in negozio?

Ci sono eccezioni?

Non saranno multate le attività che non possono accettare il pagamento con carta nei casi di oggettiva impossibilità.

In caso di guasto o disservizi non si rischiano sanzioni. Qualora il cliente effettui una segnalazione alla Guardia di Finanza, la suddetta impossibilità oggettiva dovrà essere tuttavia provata (assenza di connessione, guasto del terminale).

Rientra nelle eccezioni anche l’impossibilità di elaborare una transazione su un circuito non supportato dal POS.

Soluzioni economiche e senza canone

Ancora oggi sono tanti i consumatori italiani che preferiscono pagare in contanti, soprattutto in determinati tipi di attività.

Piccole spese al mercato, dal fruttivendolo, una o due pizze ordinate da asporto o con consegna a domicilio difficilmente saranno pagate con carta. Non sono da escludere anche le visite presso medici privati, consulenze legali e così via.

In questi casi consigliamo di optare per un’offerta che applica un solo tipo di costo (fisso o variabile) anziché per servizi bancari che invece ne applicano due (fisso + variabile).

Foto: MobileTransaction

POS Axerve

Foto: MobileTransaction

POS SumUp

Le opzioni migliori per piccoli negozi e in generale per chi riceve pochi pagamenti elettronici sono fornite da Axerve e SumUp.

Axerve propone due piani tariffari (uno senza canone, uno senza commissioni sul transato), mentre SumUp offre un unico piano tariffario senza canone.

Abbiamo provato i due terminali e analizzato i loro costi nel Confronto Axerve vs SumUp.