Il codice QR – spesso chiamato anche all’inglese QR code – è impiegato in molti settori e con scopi completamente diversi.

Nasce in Giappone nel 1994 come sistema di tracciamento, in fase di produzione, delle varie componenti di un veicolo.

Oggi, come noto, si è diffuso e modernizzato fino a trasformarsi – tra le tante cose – in metodo di pagamento.

Cos’è e come funziona il pagamento con codice QR?

Quali soluzioni sono disponibili in Italia?

Rispondiamo subito a queste domande:

Caratteristiche del codice QR

Il codice QR è un codice a barre bidimensionale, (2D), versione più moderna del codice a barre lineare (1D).

Diversamente dal vecchio (nonché in via di dismissione) codice lineare, il QR non richiede uno scanner apposito, bensì può essere rilevato e letto dalla fotocamera di un comune smartphone.

Si presenta come un’immagine dalla forma quadrata, formata al suo interno da ulteriori quadrati di diverse dimensioni e da spazi bianchi: nei due angoli superiori e in quello inferiore a sinistra sono posizionati tre quadrati più grandi, mentre il resto dell’immagine è formato da piccoli quadrati che richiamano alla forma del pixel.

Il numero di quadrati interni per lato può variare (33 x 33, 177 x 177 e così via).

Codice QR con collegamento a Wikipedia

Ognuno di questi quadratini contiene dati, cioè informazioni. Ciò vuol dire che più quadratini sono presenti in un QR code, più informazioni contiene l’immagine.

A differenza del barcode 1D, le informazioni sono distribuite in due direzioni (ecco perché è definito bidimensionale o 2D) e di conseguenza può contenere un volume maggiore dati rispetto al codice a barre unidimensionale.

Ad esempio, un codice QR con 177 x 177 quadrati può contenere 4.296 caratteri o 23.648 bit.

Questa capacità di contenere un numero elevato di dati apre le porte alla crittografia necessaria all’elaborazione di pagamenti.

Come funziona il pagamento con QR code?

Passiamo alla pratica: come si paga (e come si incassa) con codice QR?

La procedura è di per sé abbastanza veloce, ma è necessario un requisito. Per usare questa modalità di pagamento è necessario esercente e cliente siano utenti della stessa app, cioè che siano iscritti allo stesso servizio.

Più avanti scopriamo chi offre questo tipo di transazione in Italia.

L’app dell’esercente fornirà un codice da mostrare in negozio. L’opzione migliore è esporre il QR code al punto cassa, in modo che sia facilmente accessibile al cliente.

Il codice QR viene esposto al punto cassa per renderlo visibile ai clienti

Per pagare, il cliente avvia l’app e inquadra il codice con la fotocamera, inserisce l’importo e clicca sul pulsante di conferma.

Il commerciante riceve una notifica dell’avvenuto pagamento nella sua applicazione.

Solitamente questo tipo di applicazione consente una seconda modalità di pagamento, cioè la selezione del negozio da un elenco delle attività vicine.

Pro e Contro

Guardando l’aspetto pratico, il pagamento tramite codice QR non ha particolari pregi rispetto al classico pagamento con carta o con bancomat. Quest’ultimo è più rapido, soprattutto tramite wallet digitali come Apple Pay o Google Pay.

Ha però alcuni vantaggi, soprattutto per l’esercente.

I fornitori del pagamento con codice QR applicano solitamente tariffe convenienti, mentre i consumatori vengono incentivati – seppur di rado – tramite campagne cashback o sconti offerti dalle attività convenzionate.

Rimane ad oggi un metodo poco utilizzato, ma nulla costa metterlo a disposizione dei clienti.

Come ricevere pagamenti QR?

L’opzione più popolare è offerta in Italia da Satispay Business, l’unica app che è riuscita a imporre questo tipo di pagamento nel nostro paese. Abbiamo testato il servizio e ci riteniamo molto soddisfatti; anche le sue tariffe hanno superato a pieni voti il nostro esame.

Poco da girarci intorno: se vogliamo ricevere pagamenti con codice QR è questa la strada da seguire.

È giusto segnalare alcune alternative ugualmente interessanti ma più dispendiose.

Sarebbe inutile presentare PayPal Business, la cui popolarità è però dovuta alle transazioni online. Il marchio tenta di introdursi anche nei negozi fisici con l’aiuto del QR code… ma ne vale la pena? Viste le tariffe, meglio ricorrere ai suoi servizi solo in caso d’emergenza.

Nonostante il suo enorme potenziale (è già attivo su buona parte dei conti correnti italiani) non riesce a prendere piede Bancomat Pay. Per abilitare la ricezione di pagamenti nella propria attività basta avere un conto corrente business (con partita IVA) e chiedere l’attivazione del servizio alla propria banca, che ne stabilisce i costi.

Qual è il futuro delle transazioni con QR code?

In Europa e negli Stati Uniti, i codici QR vengono usati prevalentemente per dare accesso rapido a informazioni e siti web. Questo tipo di codice può essere trovato ovunque, dalle pubblicità in tv ai cartelloni elettronici in strada, nelle stazioni, negli aeroporti – e ancora, su volantini, biglietti, prodotti commerciali.

Per quanto riguarda il loro uso come metodo di pagamento, si conferma un’evidente disparità tra paesi. Da un lato, gli Stati Uniti guidano il resto del mondo occidentale verso la tecnologia NFC – con Apple Pay e Google Pay che monopolizzano un mercato diviso tra utenti iOS e utenti Android – dall’altro la Cina, dove la sola AliPay (app per eccellenza dedicata ai pagamenti QR) supera 1 miliardo di utenti.

Numeri impressionanti, quelli provenienti dal continente orientale, che inevitabilmente esercitano un’influenza sul mercato globale.

L’Italia – uno dei paesi europei più interessati dal fenomeno dei QR code payments – ha risposto in modo tempestivo alle richieste provenienti da Oriente. Non sono poche le banche italiane tradizionali che permettono di abilitare la ricezione di pagamenti tramite AliPay e WeChat Pay.

L’introduzione del famoso sistema di pagamento cinese in Italia non è semplicemente un segno di gratitudine verso il popolo che ci ha fatto conoscere le transazioni QR, bensì un’apertura verso i 3 milioni di turisti provenienti dalla Cina, ben disposti a fare shopping di prodotti made in Italy.

Nel nostro paese si scommette invece su Bancomat Pay. Con una grande operazione che punta a coinvolgere la totalità delle banche italiane, il noto marchio locale decide di lanciare la sua soluzionenel momento in cui il pagamento con QR sembra aver perso la spinta iniziale.

La strada è sicuramente in salita: la praticità delle carte e dei wallet digitali di Apple e Google mette a dura prova la tenuta del “pagamento quadrato”.