I codici QR sono ovunque, utilizzati per diversi scopi – tra cui il pagamento con smartphone.
Iniziamo con le origini del codice QR (Quick Response). Il suo nome è il marchio di un tipo di codice a barre creato nel 1994 per l’industria automobilistica giapponese.
Da allora è stato utilizzato in molti contesti, ad esempio con fini pubblicitari e per condividere informazioni, ma in alcuni paesi – Cina in testa – è diventato uno dei metodi di pagamento più popolari.
Fatta eccezione per il paese asiatico, i pagamenti QR non hanno ottenuto un successo istantaneo. Ritenuti da molti una tecnologia sorpassata e poco pratica, nel 2020 sono tornati ad imporsi anche in Occidente – contro ogni previsione.
Simili ai tradizionali codici a barre che troviamo sulle confezioni dei prodotti, rispetto ai loro “antenati” i codici QR presentano quattro importanti vantaggi:
- Conserva un maggiore volume di dati.
- Può essere scansionato anche da uno schermo.
- Viene letto anche se parte del codice è danneggiato.
- È più sicuro perché le informazioni possono essere criptate.
Cos’è un codice QR?
QR è l’abbreviazione di Quick Response (in italiano, “risposta rapida”). È un tipo di codice a barre in 2D, leggibile anche dagli smartphone.
Quando un codice QR viene scansionato, lo smartphone decodifica i segni grafici verticali e orizzontali e li converte in righe di caratteri contenenti un comando. A seconda del comando ottenuto, il telefono può aprire un link, conferma le informazioni di pagamento, verificare la geolocalizzazione o effettuare altro tipo di operazioni.
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Le caratteristiche dei codici QR
Ci sono diverse varianti dei codici a barre unidimensionali e bidimensionali, e molte di queste appaiono simili. Il codice QR ha un design bidimensionale, frequentemente utilizzato per la scansione attraverso la fotocamera del telefono.

Codice QR con collegamento a Wikipedia
Il codice si presenta con tre piccoli quadrati posizionati nei due angoli superiori e nell’angolo inferiore a sinistra.
Nel complesso appare come un quadrato formato da una matrice di piccoli quadrati che ricordano i pixel di un’immagine digitale.
Il numero di quadratini per lato può variare, ad esempio 33 x 33, 177 x 177, ecc.
Meno quadratini ci sono, meno informazioni contiene il codice.
Le informazioni sono conservate in due direzioni, dunque il codice QR può contenere un volume maggiore dati rispetto al codice a barre unidimensionale. Un QR con 177 x 177 quadrati può contenere, ad esempio, 4.296 caratteri o 23.648 bit.
Questa capacità del codice QR apre le porte alla crittografia necessaria all’elaborazione dei pagamenti.
Come funzionano il pagamento QR?
Diversamente dai codici a barre lineari che possono essere letti solo su carta e con un apposito scanner, i QR vengono letti anche su schermo. Negli ultimi tempi, ad esempio, è ricorrente nelle pubblicità televisive: di fatto è lo strumento più immediato per accedere a servizi e informazioni partendo da un video.
Tutti i recenti smartphone e tablet sono dotati di un lettore di codici QR pre-installato.
Per effettuare la scansione è sufficiente aprire l’app fotocamera e inquadrare il quadrato. Automaticamente compare sul display una notifica; basterà cliccarvi sopra per eseguire l’operazione.
Immagine: Mobile Transaction

La fotocamera degli smartphone riconosce i codici QR in un istante.
Se in passato questa modalità di pagamento sembrava non avere futuro, oggi in Italia affiorano alcuni servizi di successo basati prevalentemente sul codice QR.
Questo tipo di transazione può essere elaborata nei seguenti modi:
1) Il cliente scansiona il codice del commerciante.
Si apre l’app dedicata ai pagamenti QR e si inquadra il codice esposto in cassa del negozio, si digita l’importo dovuto e si attende la conferma della transazione da parte dell’esercente.
2) Il commerciante scansiona il codice del cliente.
Alcuni servizi generano un codice QR contenente i dati della nostra carta di pagamento. In questo caso è l’esercente ad eseguire la scansione del codice mostrato dal cliente per completare la transazione. In sostanza, il codice sostituisce fisicamente la carta di credito.

Molte società stampano sulle bollette un codice QR per il pagamento rapido della fattura.
Il successo attuale dei pagamenti con codice QR è determinato dal progressivo miglioramento della velocità di connessione ad internet nonché da telefoni sempre più potenti, che consentono di eseguire una transazione in pochi secondi.
Gli smartphone più datati potrebbero invece non essere così istantanei.
Come accettare i pagamenti QR in negozio?
In Italia i pagamenti QR sono stati lanciati da Satispay, un’applicazione ancora oggi molto popolare (soprattutto nelle grandi città come Milano). Nel frattempo, però, alcuni importanti concorrenti hanno iniziato ad includere tale modalità nelle loro offerte.
Satispay è una società specializzata nel settore dei pagamenti QR, nata nel 2013 in Italia. In pochi anni è riuscita a riportare in auge questa tecnologia, rendendola perfino indispensabile nelle maggiori città del paese.
Gli esercenti hanno a disposizione un piano particolarmente conveniente, senza canone mensile, con una piccola commissione (0,20 €) sui pagamenti che superano l’importo di 10 euro; per gli importi inferiori è totalmente gratuito. Si parla dunque di un’opzione molto economica, soprattutto rispetto ai servizi POS offerti dalle banche.
Per iniziare a ricevere pagamenti si scarica l’app “Satispay Business” da Google Play (Android) o App Store (iOS), si effettua la registrazione inserendo indirizzo e-mail e creando una password, dunque si prosegue con l’immissione dei dati relativi all’attività. Giunta la conferma di iscrizione, si potrà fin da subito incassare in negozio.
Foto: Satispay

Il cliente inquadra il codice con l’app Satispay e digita l’importo dovuto; il commerciante conferma l’operazione da app.
SumUp lancia i pagamenti in negozio con codice QR nella sua offerta POS.
Chi acquista un POS mobile può richiedere l’attivazione dei Pagamenti via dispositivo mobile.
Il costo del servizio è più elevato rispetto a quello di Satispay, tuttavia dà accesso anche ai pagamenti a distanza (senza il cliente in negozio, ad esempio per le consegne a domicilio).

Nell’app SumUp si sceglie tra pagamento con POS o con dispositivo mobile.

I pagamenti tramite dispositivo mobile offrono la funzione QR o link di pagamento.
Trattasi di una funzione accessoria al servizio principale, cioè il POS per smartphone SumUp Air:
Bancomat Pay è al momento l’unico concorrente degno di nota, pur essendo di fatto un servizio non ancora maturo. Come si può intuire, trattasi di una soluzione realizzata dal circuito italiano PagoBancomat, disponibile per i possessori di carte della medesima rete.
Diversamente da Satispay, per usufruire di Bancomat Pay è necessario chiedere delucidazioni al proprio istituto bancario. Canone, costi e commissioni sono stabiliti dalle singole banche; il piano tariffario non è uniforme.
Al momento non è in grado di sostituire o rubare mercato al concorrente, tuttavia l’azienda è al lavoro affinché tutti gli istituti di credito e i loro clienti adottino il nuovo sistema di pagamento.
I pagamenti con codice QR avranno successo nel mondo?
In Europa e negli Stati Uniti, i codici QR vengono usati prevalentemente per dare accesso rapido ad informazioni e siti web. Questo tipo di codice può essere trovato ovunque, dalle pubblicità in tv ai cartelloni promozionali elettronici che si trovano in strada, nelle stazioni, negli aeroporti. E ancora, su volantini, biglietti, prodotti commerciali.
Per quanto riguarda il loro uso come metodo di pagamento, si conferma un’evidente disparità tra paesi. Da un lato, gli Stati Uniti guidano il resto del mondo occidentale verso la tecnologia NFC – con Apple Pay e Google Pay che monopolizzano un mercato diviso tra utenti iOS e utenti Android – dall’altro la Cina, dove la sola AliPay (l’app per eccellenza dedicata ai pagamenti QR) supera 1 miliardo di utenti.
Numeri impressionanti, quelli provenienti dal continente orientale, che inevitabilmente esercitano un’influenza sul mercato finanziario mondiale.
L’Italia – uno dei paesi europei più colpiti dal fenomeno dei QR code payments – ha risposto immediatamente alle richieste provenienti da Oriente mettendo a disposizione dei commercianti gli strumenti necessari per accettare pagamenti con AliPay. Tale metodo viene oggi offerto da tutti i principali fornitori di servizi di pagamento del paese, solitamente come funzione opzionale attivabile su richiesta.
Foto: Alipay

In Cina sono piuttosto comuni i pagamenti con codice QR, soprattutto con AliPay e WeChat.
L’introduzione del famoso sistema di pagamento cinese in Italia non è, del resto, un segno di gratitudine verso il popolo che ci ha fatto conoscere le transazioni con codice QR, bensì un’apertura nei confronti dei 3 milioni di turisti provenienti dalla Cina, pronti a rimpinguare le casse degli esercenti italiani.
A dimostrare che l’Italia sia solo all’inizio di questo percorso è il citato Bancomat Pay. Con una grande operazione che mira a coinvolgere la totalità delle banche italiane, lancia la sua soluzione di pagamento con codice nel momento in cui questa sembrava aver perso la spinta iniziale.
Non sono poi da sottovalutare i recenti sviluppi nel settore della telefonia mobile, dove il duopolio Google-Apple viene messo a dura prova dalla cinese Huawei e il suo HarmonyOS, pronti ad affrancarsi dai sistemi made in USA per incentivare ed esportare quelli domestici.