Link di pagamento, richieste via link, pay-by-link. Sono le espressioni più comuni per indicare il collegamento (per l’appunto, il link) che un esercente o professionista invia al cliente per consentirgli di pagare con carta a distanza.

È una modalità utilizzata soprattutto quando si ricevono ordini telefonici per consegna a domicilio (caso tipico delle pizzerie e altri locali del settore ristorazione).

Di recente è altresì utilizzato nelle fatture digitali, inviate tramite e-mail o app di messaggistica, in modo che i clienti possano semplicemente cliccare sul link e pagare in pochi istanti inserendo i dati della propria carta di credito, di debito o prepagata.

Non è necessario avere siti web o negozi online per ricevere pagamenti tramite link, dunque molto pratico per ogni tipo di attività… eppure non sempre conviene: le commissioni sono generalmente più elevate rispetto ad altri metodi.

Abbiamo provato a mettere in ordine, soprattutto in base alla spesa prevista, le varie soluzioni disponibili in Italia:

Soluzione Tariffa Link
Revolut Business 1,0-2,8 % + 0,20 €
SumUp 2,50 %
myPOS 1,3-2,9 % + 0,20 €
PayPlug 1,2-2,5 % + 0,25 €
PayPal 3,4 % + 0,35 €
Soluzione Tariffa Link
Revolut Business 1,0-2,8 % + 0,20 €
SumUp 2,50 %
myPOS 1,3-2,9 % + 0,20 €
PayPlug 1,2-2,5 % + 0,25 €
PayPal 3,4 % + 0,35 €

Scopriamo qualche dettaglio in più sulle singole opzioni, poi – nella parte finale dell’articolo – proponiamo tabelle di confronto per avere una visione generale dell’aspetto pratico ed economico di tutte le soluzioni.

Revolut

Revolut è prima di tutto un conto multivaluta online disponibile per privati e per imprese di ogni dimensione. Per incassare tramite modalità pay-by-link è necessario innanzitutto aprire il conto (è disponibile anche un piano senza canone).

Munito di IBAN, permette di attivare in pochi istanti dei cosiddetti sotto-conti o wallet in valuta estera per evitare le spese di conversione sui fondi ricevuti da clienti fuori Zona Euro. È quindi ideale per le attività che vendono online in tutto il mondo.

L’apertura del conto personale di Revolut è abbastanza rapida, mentre la versione business implica qualche controllo in più da parte della società. Gli utenti business (imprese e lavoratori autonomi) dovranno inoltre fornire prova della presenza online della propria attività (es. sito web, pagina social).

Inserimento importo per creazione link di pagamento Revolut
Condivisione link di pagamento da app Reovlut

Creare una richiesta di pagamento via link è semplice e rapido: da app Revolut o Revolut Business si digita l’importo, si aggiunge una nota o una descrizione se necessario, si clicca sul pulsante Crea un link e infine si condivide attraverso le applicazioni presenti sul proprio smartphone (es. WhatsApp, Messenger, Messenger, SMS, e-mail); in alternativa si copia e si incolla ove desiderato, ad esempio in fattura.

Le tariffe sono eccellenti sulle carte personali emesse in Europa (1 % + 0,20 €), meno allettanti su quelle commerciali e/o emesse fuori Europa (2,8 % + 0,20 €).

Considerata la parte fissa di 20 cent ne sconsigliamo l’uso per importi al di sotto di 13 euro, dato che il tasso effettivo della commissione finirebbe per essere elevato.

Scopri più dettagli nella Recensione Revolut Business

SumUp

Diversamente dal concorrente visto prima, con SumUp non è necessaria l’apertura del conto corrente. Basta una rapida registrazione per accedere a tutti i servizi del brand specializzato in pagamenti elettronici.

Pregio di SumUp è in effetti la rapidità di accesso alla sua offerta. Inoltre, non essendovi costi fissi (senza canone) in tanti lo scelgono come sistema secondario da dedicare alle consegne a domicilio o, per l’appunto, ai pagamenti a distanza.

Anche in questo caso la creazione del link è molto intuitiva sia dal web che da app SumUp. Un’interfaccia grafica basilare e chiara mette qualsiasi operazione alla portata di tutti.

Inserimento importo per creazione link di pagamento nell'app SumUp
Cliccando sul link, il cliente accede alla pagina di pagamento via web di SumUp

Al contrario delle altre opzioni presentate in questo confronto, SumUp è l’unica a proporre una commissione unica su tutti i tipi di carte, dunque senza distinzione di circuito, paese di emissione e così via.

Ulteriore vantaggio è rappresentato dalla trasparenza e semplicità del piano tariffario, con possibilità di calcolare in modo preciso l’importo delle commissioni in funzione del transato: la spesa equivale semplicemente al 2,50 % dei pagamenti elaborati tramite link, senza sorprese.

Inferiore è la commissione per i pagamenti tramite POS SumUp (1,95 %).

Nel complesso, dal punto di vista economico SumUp non è un’opzione adatta a tutti. È conveniente per chi riceve molti pagamenti in contanti e di conseguenza ha un transato elettronico contenuto, o ancora per quelle attività che elaborano con frequenza transazioni di basso importo. Senza dubbio, poi, è la più semplice per iniziare.

Leggi di più nella nostra Recensione SumUp Pay-by-Link

PayPlug

PayPlug è una realtà europea con sede in Francia, uffici in Italia e Paesi Bassi. Vanta oltre 17.000 clienti in Europa, tra i quali si incontrano aziende italiane come Melluso e Caffè Vergnano. Specializzato in transazioni online e integrazioni e-commerce, il metodo pay-by-link si è aggiunto a una offerta già ampia.

Notiamo, di questa soluzione, l’assenza di app per smartphone. Ciò vuol dire che, a differenza dei concorrenti presenti nel confronto, la creazione e l’invio di link sarà possibile solo da piattaforma web.

Naturalmente potremo accedere al sito web del servizio anche da telefono attraverso Chrome, Safari e altri browser per navigare in internet, nondimeno è da rimarcare l’assenza di uno strumento pratico e ottimizzato per l’uso in mobilità.

Piattaforma web di PayPlug

In termini di costo, l’offerta di PayPlug è ramificata in tre piani tariffari:

  • Starter (10 €/mese)
  • Pro (30 €/mese)
  • Enterprise (personalizzato)

Ecco un’altra differenza sostanziale rispetto alle altre opzioni, il canone mensile.

La presenza del costo fisso non corrisponde però a tariffe più basse sulle transazioni: il piano Starter applica l’1,20 % + 0,25 € sulle carte consumer della Zona Euro e il 2,5 % + 0,25 € su tutte le altre (carte business e/o emesse fuori Zona Euro). Con il piano Pro la tariffa sulle carte personali europee si riduce a 1 % + 0,15 € ma, come riportato prima, a fronte di 30 euro mensili di canone.

Vale la pena? Dovremmo prendere in considerazione PayPlug solo nel caso in cui vi fosse necessità di combinare due o più strumenti del marchio. In questo modo si può puntare, con un fatturato elettronico consistente, ad ammortizzare l’impatto del costo fisso mensile.

Sconsigliato invece per i soli link di pagamento.

myPOS

myPOS ha le sue peculiarità ma, come amiamo sottolineare ogni volta che ne parliamo, a vantaggi allettanti si contrappongono svantaggi altrettanto significativi.

Indubbiamente invitante è l’accredito istantaneo delle transazioni. Quando riceviamo un pagamento via link o qualsiasi altro strumento del marchio, l’incasso viene accreditato in pochi istanti sul conto.

Qual è il rovescio della medaglia? Gli incassi non arrivano sul nostro conto corrente bancario, bensì su conto myPOS.

Da qui ci sono due possibilità: usare i fondi direttamente dal conto myPOS (che non è un conto bancario, dunque molto limitato nelle funzioni), oppure trasferire le somme su un vero e proprio conto corrente. Il problema è che il bonifico comporta una commissione di 3 euro, ergo ogni trasferimento degli incassi costerà caro.

Si può accedere al conto myPOS anche da app Android e iOS

A queste spese si può rimediare riducendo al minimo il numero di bonifici e prelievi, magari servendosi della carta myPOS per pagare su terminale fisico oppure online. Insomma, richiede consapevolezza e organizzazione.

Per quanto riguarda le commissioni sulle transazioni, la tariffa applicata sulle carte personali emesse in Europa è ragionevole (1,30 % + 0,20 €) ma, avendo una parte fissa di 20 centesimi a prescindere dall’importo della transazione, è evidente che l’impatto della stessa aumenti sui pagamenti di piccolo importo. Insomma, non vale la pena farsi pagare al di sotto di 10 euro con le richieste via link di myPOS.

Decisamente più elevate sono le commissioni su carte aziendali e/o non emesse in Europa (2,55-2,85 % + 0,20 ), e sulle carte American Express (2,45 % + 0,20 €).

Anche questa azienda mette a disposizione una gamma di terminali per ricevere pagamenti in presenza. I costi sono inferiori rispetto alle transazioni via link, tuttavia si ripete il discorso sul costo relativo al bonifico per trasferire gli incassi. Da usare con cautela.

PayPal

PayPal è già croce e delizia dei venditori online ma potrebbe diventarlo anche per esercenti e professionisti che, pur lavorando in presenza, cercano soluzioni ibride per gli ordini telefonici.

Non vi sono dubbi sull’efficienza dei servizi offerti e sull’affidabilità di un marchio noto in tutto il mondo, tra i più utilizzati per scambi e acquisti online sia domestici che internazionali. Chi ha un negozio online mette a disposizione, nella maggior parte dei casi, il pagamento con PayPal.

Piace molto ai consumatori perché comodo, sicuro e gratuito (ribadiamo, per i consumatori). Meno gradito è agli esercenti che invece sono costretti a coprire le commissioni piuttosto salate.

Nella sezione Pagamenti dell'app PayPal si accede alla modalità pay by link
La creazione del link di pagamento è disponibile anche nell'app PayPal

La tariffa del 3,4 % + 0,35 € si commenta da sola, non vi è bisogno di aggiungere ulteriori osservazioni. Nessun calcolo, nessuna valutazione né condizione particolare può aiutare a trovare l’aspetto positivo di questa piattaforma.

Non è un caso che molti commercianti digitali, incentivati dall’offerta della concorrenza, inizino a evitare questa piattaforma troppo costosa seppur popolare e comoda.

A causa dei costi elevati, nessuna delle funzionalità business di PayPal può essere consigliata a esercenti e professionisti se non per pura necessità, vale a dire se i clienti chiedono inderogabilmente di pagare con PayPal. In caso contrario, meglio starne alla larga.

Spesa in base all’importo della transazione

Le tariffe dicono qualcosa, ma non tutto. Per capire l’impatto reale di una commissione – che, come visto, è spesso formata da una parte variabile (%) e da una fissa (€) – occorre metterle in pratica eseguendo qualche calcolo in funzione del transato.

Importo
transazione:
5 € 10 € 20 € 50 € 100 €
Commissione complessiva:
Revolut 0,25 €
(5%)
0,30 €
(3%)
0,40 €
(2%)
0,70 €
(1,4%)
1,20 €
(1,2%)
SumUp 0,125 €
(2,5%)
0,25 €
(2,5%)
0,50 €
(2,5%)
1,25 €
(2,5%)
2,50 €
(2,5%)
myPOS 0,265 €
(5,3%)
0,33 €
(3,3%)
0,46 €
(2,3%)
0,85 €
(1,72%)
1,50 €
(1,5%)
PayPlug* 0,31 €
(6,2%)
0,37 €
(3,7%)
0,49 €
(2,45%)
0,85 €
(1,7%)
1,45 €
(1,45%)
PayPal 0,52 €
(10,4%)
0,69 €
(6,9%)
1,03 €
(5,15%)
2,05 €
(4,1%)
3,75 €
(3,75%)

*La tariffa di PayPlug è stata calcolata per il piano di abbonamento “Starter”

Calcolando l’impatto effettivo delle commissioni sulle singole transazioni, in base al loro importo, emerge quanto segue:

  • SumUp è l’opzione più economica se l’importo medio dei pagamenti via link è basso (fino a 13 euro);
  • Revolut è l’opzione più economica se l’importo medio dei pagamenti è superiore a 13 euro;
  • myPOS è più economico di PayPlug Starter sui micro-pagamenti, mentre il concorrente è più competitivo su importi pari o superiori a 50 euro;
  • meglio evitare PayPal.

Quando la commissione di un servizio è formata da una tariffa variabile in funzione dell’importo (espressa in %) e una parte fissa espressa in €, applicata sempre nella stessa misura indipendentemente dall’importo, calcolare il tasso effettivo su una singola transazione è possibile, mentre diventa più arduo prevedere in modo attendibile la spesa mensile.

Proviamo a spiegare la modalità di calcolo attraverso un esempio pratico.

Supponiamo di avere una tariffa di 1 % + 0,30 € e che il volume mensile di pagamenti elaborati è di 100 €.

Sappiamo che l’1% di 100 è 1, dunque dalla commissione in % deriva 1 € di spesa. Al contrario, per calcolare con esattezza la spesa derivante dalla commissione in € dobbiamo conoscere il numero di pagamenti ricevuti, o in alternativa l’importo medio delle transazioni elaborate durante il mese – così da ottenere un risultato verosimile.

Se l’importo medio delle transazioni è di 10 € su un volume mensile complessivo di 100 €, allora dobbiamo moltiplicare la parte fissa della tariffa (0,30 €) per dieci volte – cioè per il numero di transazioni (100 : 10 = 10 transazioni) – ottenendo dunque 3 € (0,30 x 10 = 3).

A questo punto sommiamo la spesa derivante dalla parte variabile (%) e quella derivante dalla parte fissa (€): 1 + 3 = 4 € in commissioni su 100 € di transato. Ne risulta un tasso effettivo del 4%.

Se l’importo medio delle transazioni è inferiore – ad esempio 5 € – il tasso effettivo della commissione è maggiore poiché aumenta il numero di transazioni elaborate (100 : 5 = 20 transazioni) da moltiplicare per la parte fissa della tariffa (0,30 x 20 = 6). La spesa totale sarà in questo caso di 1 + 6 = 7 € con un tasso effettivo del 7%.

Nella stima di spesa mensile non dimentichiamo di aggiungere eventuali costi extra, ad esempio il canone fisso di PayPlug oppure le commissioni per il trasferimento dei fondi di myPOS.

Confronto dei circuiti accettati

Visa e Mastercard, insieme ai rispettivi circuiti debit VPay e Maestro, possono essere considerati il linguaggio comune di tutti i sistemi di pagamento. Che si tratti di terminale fisico o virtuale, le suddette carte sono sempre accettate.

A fare la differenza sono gli altri circuiti, quelli “secondari” o esteri. Riepiloghiamo in tabella le carte abilitate nelle diverse soluzioni messe a confronto:

Revolut SumUp myPOS PayPlug PayPal
Visa,
Mastercard,
Maestro,
VPay
American Express
UnionPay
JCB
Diners,
Discover
Satispay
PagoBancomat,
Bancomat Pay
Revolut SumUp myPOS PayPlug PayPal
Visa,
Mastercard,
Maestro,
VPay
American Express
UnionPay
JCB
Diners,
Discover
Satispay
PagoBancomat,
Bancomat Pay

Occorre dire che la modalità pay-by-link offre generalmente un numero inferiore di circuiti rispetto a servizi come POS e gateway di pagamento.

Prevalgono sotto questo aspetto i servizi di SumUp e myPOS. Il primo permette di pagare anche con Amex e Satispay; il secondo vanta più circuiti (UnionPay e JCB in aggiunta ad American Express).

UnionPay e JCB vengono emesse rispettivamente in Cina e Giappone, dunque rilevante solo se si servono clienti provenienti (o residenti) nei due paesi orientali. Interessante è invece l’apertura di SumUp a Satispay, app italiana che permette di pagare sia in negozio sia online.

Nessuna delle opzioni permette di pagare con carte PagoBancomat, ma non è un problema. Oggi tutti i Bancomat sono affiancati da un circuito internazionale (Visa, Mastercard o Maestro), dei quali si servono per effettuare pagamenti online.

Quali altre funzioni vengono offerte?

Il pagamento via link è in realtà un servizio secondario all’interno di un’offerta più ampia. Prima di scoprire qualche dettaglio in più, di seguito elenchiamo le soluzioni offerte:

Revolut SumUp myPOS PayPlug PayPal
POS fisico
Fatturazione elettronica
Pagamenti e-commerce
Conto business
Multivaluta, cambio valuta
Revolut SumUp myPOS PayPlug PayPal
POS fisico
Fatturazione
elettronica
Pagamenti
e-commerce
Conto
business
Multivaluta,
cambio valuta

Tutte le società qui recensite mettono a disposizione un terminale fisico per ricevere pagamenti con carta in presenza. In alcuni casi il POS costituisce il servizio principale del marchio (SumUp, myPOS), negli altri è opzionale.

Come per le richieste via link, SumUp propone una commissione fissa (più bassa di quella applicata ai pagamenti a distanza), mentre i concorrenti preferiscono il modello di commissione con una parte fissa in € e una variabile in %. La convenienza è da valutare in funzione del transato. Approfondiamo costi e caratteristiche nel Confronto POS mobile per piccole attività.

Rimanendo a SumUp, è l’unica soluzione a includere, senza costi aggiuntivi, una piattaforma di fatturazione elettronica conforme alla normativa italiana, collegata al Sistema di Interscambio dell’Agenzia delle Entrate. Basilare ma ottima per professionisti e lavoratori autonomi che gestiscono un numero contenuto di fatture mensili. Anche Revolut e PayPal consentono di creare fatture digitali, tuttavia non sono conformi alla normativa italiana.

Il gateway di pagamento è altresì disponibile con tutti i gestori. Si tratta del sistema da implementare in siti web e negozi online per ricevere pagamenti con carta. Revolut offre le tariffe migliori. Si può leggere di più nel Confronto tra gateway di pagamento.

Conti business più o meno interessanti vengono offerti da quasi tutti i marchi, ma solo con Revolut troviamo la sua massima espressione. Del resto non si tratta di uno strumento extra, bensì del suo servizio principale: per accedere a tutte le altre funzioni Revolut occorre aprire prima di tutto un conto. Numerose le funzionalità e caratteristiche da non sottovalutare per chi vende online. Ne parliamo nella Recensione Revolut Business.

Più limitate sono le proposte dei concorrenti, da considerare conti di passaggio tra l’accredito dei fondi e il trasferimento sul proprio conto corrente.

Vuoi attivare? Vai al sito web cliccando su “Vedi offerta