Gli scanner di codici a barre vengono impiegati da decenni nel commercio al dettaglio e sono tuttora indispensabili. Quali sono i diversi usi e tipi di scanner?
Le informazioni elaborate con una scansione dipende dal tipo di codice, dal contesto e dal software utilizzato per eseguire la lettura.
Può sembrare strano ma esistono diversi stili di codice a barre (barcode), ognuno con un suo scopo specifico. Solo alcuni di questi vengono usati per l’identificazione di un prodotto negli esercizi commerciali.
In questo articolo definiamo i diversi:
- Usi dello scanner di codici a barre
- Metodi di scansione
- Tecnologie di scansione
- Design dello scanner
Prima di trattare i punti appena elencati, scopriamo come funziona questo dispositivo.
Cos’è lo scanner di codici a barre?
Lo scanner o lettore di codici a barre è un dispositivo elettronico che rileva un codice a barre al fine di leggere le informazioni in esso contenute, riferite ad un prodotto specifico.
Come funziona
Il lettore barcode utilizza la tecnologia LED, laser o una fotocamera al fine di determinare il tipo di codice.
Nel caso dei tradizionali scanner a laser e LED, la luce emessa dal dispositivo incontra il codice a barre per poi riflettere nuovamente sul lettore.
Il riflesso arriva con diverse intensità: gli spazi bianchi producono una luce più intensa, mentre le linee nere respingono con minore intensità.
Gli scanner laser rilevano l’intensità della luce riflessa dagli spazi bianchi e neri del codice.
Il lettore converte in dati la scansione effettuata attraverso la luce, comunicando poi tali informazioni al registratore di cassa o al software per la gestione dell’inventario, ai quali deve essere preventivamente collegato.
In sostanza, lo scanner di codici a barre non funziona in modo autonomo. Tre parti sono necessarie per eseguire la lettura:
- Il codice a barre sotto forma di stampa, etichetta o immagine.
- Lo scanner che legge la sequenza delle barre al fine di comunicarle a un software.
- Il registratore di cassa o software gestionale che interpreta il codice a barre ed esegue la funzione per cui è predisposto, ad esempio aggiungere l’articolo al conto.
Quando acquistiamo un lettore di barcode, dunque, per servirci delle sue funzioni dovremo innanzitutto collegarlo a un software installato su un computer, tablet o smartphone. È infatti il software (es. registratore di cassa telematico) ad associare i dati rilevati dallo scanner al relativo prodotto.
Naturalmente, per condurre l’operazione con esito positivo lo stesso software dovrà essere munito di un apposito registro di codici e, in caso contrario, si dovrà caricare manualmente oppure connettere lo scanner a un database online.
Perché usare lettore di codici a barre?
Il lettore di codici a barre aiuta a tenere traccia dell’inventario, del flusso di cassa e a registrare le informazioni in modo accurato. Nella vendita al dettaglio, queste funzioni sono essenziali quando in un negozio sono presenti migliaia di articoli, o ancora quando il flusso di cassa presenta una certa intensità.
In presenza di un inventario di grandi dimensioni è comune eseguire un controllo periodico (“fare l’inventario”) con lo scanner barcode al fine di monitorare il livello delle scorte, verificare che gli articoli siano stati registrati in modo corretto e, infine, scoprire casi di furto.
Il personale di un negozio può usare la scansione del codice a barre per ottenere informazioni dettagliate sul prodotto e rispondere in modo puntuale alle domande dei clienti, o ancora verificare il numero degli articoli in caso di sospetto furto. Con un conteggio accurato delle scorte, il sistema sa quali prodotti devono essere riordinati, quali sono gli articoli più richiesti e i trend di vendita del periodo.
Forse ancor più importante per il commercio al dettaglio, i registratori telematici possono essere collegati a uno scanner di codici a barre per rendere più veloce la fase di pagamento del cliente. Se dovessimo inserire manualmente un codice prodotto o scriverne i dettagli nel registratore di cassa, è evidente che i tempi del check-out si allungherebbero, così come la coda di clienti impazienti presso la cassa.
Dal momento che gli scanner leggono i numeri del codice in modo accurato (le strisce del codice rappresentano numeri), si evitano errori anche nella fase di ordine di nuove scorte nonché nel preparare lo scontrino in cassa.
Naturalmente non è detto che ogni singola attività necessiti del lettore di codici a barre. I piccoli negozi o attività commerciali con un numero limitato di prodotti in vendita, o anche con un flusso di cassa poco impegnativo, possono farne a meno e ricorrere alla selezione manuale del prodotto all’interno del registratore di cassa o del gestionale.
Tipi di configurazione hardware
Non è sempre necessario acquistare un lettore barcode – ci sono altri metodi per scansionare i codici in presenza di hardware e software che lo consentano.
Le diverse modalità di scansione possono essere raggruppate in:
- Scanner stand-alone – questo dispositivo ha unicamente la funzione di leggere barcode o altri tipi di codice.
- Scansione con un dispositivo mobile – smartphone o tablet utilizzano applicazioni apposite per eseguire la scansione attraverso la fotocamera.
- Scansione con POS – i terminali di pagamento con fotocamera integrata, noti anche come smartPOS.
La configurazione più comune è quella dello scanner stand-alone collegato a un sistema di cassa. Permette al cassiere di effettuare rapidamente la scansione dei prodotti presi dal cliente e di aggiungerli in modo automatico al conto aperto nel software di cassa.
Magazzinieri e addetti all’inventario utilizzano dispositivi stand-alone pensati appositamente per svolgere le loro funzioni all’interno di un magazzino. Si tratta di dispositivi mobili che consentono la registrazione delle informazioni sullo stesso dispositivo, sono costosi e generalmente presentano uno schermo e una tastiera fisica, anche se in realtà i modelli più recenti somigliano più ad uno smartphone con touchscreen. Questo tipo di scanner non è adatto per il punto cassa, bensì solo per il tracciamento delle scorte di magazzino.
Tornando ai gestionali di cassa, scegliendo il software adatto si può evitare l’acquisto di un lettore apposito. La maggior parte dei gestionali o registratori di cassa consente di scansionare il codice tramite la fotocamera del telefono, del tablet o del POS.
I già citati terminali smart (es. PAX A920 e A910, myPOS Pro, Verifone 240m) permettono di installare sullo stesso POS un’applicazione gestionale o registratore telematico e dunque di utilizzare la fotocamera integrata per la lettura del codice. Stesso discorso si ripete per smartphone e tablet, sui quali è possibile avere un vero e proprio registratore telematico grazie ad applicazioni apposite.
Tipi di scanner
Dopo aver visto la configurazione hardware disponibile, passiamo alla distinzione dei tipi di scanner.
Esiste un modello per ogni configurazione e tipo di codice a barre; ciò che va bene per un esercente potrebbe non essere adatto per gli altri.
Prima di comprare un lettore barcode è dunque necessario controllare quale tipo, marca e modello è compatibile con il resto dell’attrezzatura e del software. Se si acquista uno scanner non compatibile, quest’ultimo non sarà riconosciuto dal software e dunque inutilizzabile.
Scanner con o senza fili
Per un punto cassa fisso si può scegliere un lettore con fili, o meglio un lettore di codici a barre che si collega via cavo al sistema di cassa. Anche se i fili possono dare fastidio durante l’attività, e a volte risultare troppo corti, non ci sarà bisogno di caricare la batteria del dispositivo. L’opzione migliore per gli esercizi commerciali molto frequentati, ad esempio supermercati, farmacie e così via.
Gli scanner portatili non hanno fili e quindi sono più pratici nell’uso, ma necessitano di carica della batteria. Spesso includono una base di ricarica da poggiare sul banco al punto cassa, dunque sono versatili (ma anche più costosi) dei modelli con cavo.
1D vs 2D
Quale formato di codice a barre devi scansionare? Ci sono diversi tipi di barcode e, prima di comprare un lettore, è importante informarsi sul formato impiegato nel proprio esercizio commericale.
Il formato più comune è quello unidimensionale (1D), vale a dire una serie di linee con spessore variabile intervallati da spazi. In Italia, la maggior parte degli scanner legge gli Universal Product Codes (UPC) e gli European Article Numbers (EAN), codici standard utilizzati per il checkout.
Ma ci sono anche i codici bidimensionali (2D), raffigurati da forme e simboli generalmente contenuti all’interno di un quadrato. Il più comune codice bidimensionale è il QR code, scansionabile da qualsiasi smartphone o tablet, talvolta senza necessità di un’applicazione apposita. Molti lettori stand-alone sono in grado di leggere i codici 2D – ma non tutti.
Il codice 1D va in pensione
Se è vero che i codici unidimensionali rappresentano la norma nel commercio al dettaglio, è altrattanto vero che il loro destino è già segnato.
La loro “data di scadenza” è il 2027, anno in cui avverrà il passaggio definitivo ai codici bidimensionali.
Sarà una transizione globale, così come globale è l’impiego degli attuali codici 1D.
Il codice 2D, già ampiamente utilizzato nella forma di codice QR, sostituirà definitivamente il vecchio codice a barre dopo oltre 50 anni di onorata carriera.
Per quale motivo la GS1 – organizzazione non profit che ha sviluppato e amministrato il codice a barre – ha scelto di effettuare la transizione al nuovo formato? La decisione è ovviamente guidata da motivi pratici.
I codici di nuova generazione può immagazzinare un maggior numero di dati e di informazioni, inclusi eventuali link che rimandano alla pagina del produttore.
Fisso vs mobile
I dispositivi mobili sono generalmente più flessibili, dal momento che si tengono con la mano e indirizzati verso il lato giusto del prodotto. Presentano un pulsante per l’attivazione della luce laser o LED. Molti di questi lettori sono muniti anche un supporto dove poggiare il dispositivo quando non utilizzato.
Il lettore fisso richiede che il barcode venga posizionato con l’angolo adatto di fronte allo scanner.
Opposti ai lettori da impugnare e muovere verso il codice, i presentation barcode scanner implicano invece che sia il prodotto – o meglio il codice a barre – a muoversi verso il dispositivo per effettuare la lettura.
Scanner indossabili
Gli scanner indossabili o wearable sono meno comuni nei retail, ma utili per lo staff che lavora in movimento ed esegue molteplici operazioni. Si indossano come un orologio.
Lettori integrati nel banco
Li vediamo ogni giorno nei supermercati, dove sono installati all’interno del banco. In questo modo il cassiere non deve fare altro che far scorrere rapidamente i prodotti sulla superficie di fronte a sé. Un tipo di configurazione è costosa ma efficiente e indispensabile nei grandi supermercati.
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