Il panorama dei pagamenti digitali continua a fare passi in avanti con l’arrivo degli smart POS, terminali evoluti che offrono molte più possibilità rispetto al tradizionale lettore di carte.

Cos’è uno smart POS? Questa espressione viene utilizzata fin dagli inizi dell’era informatica e non si limita al settore dei pagamenti.

In origine faceva riferimento a qualsiasi procedura informatica elaborata da un terminale indipendente dal computer centrale.

La definizione

Oggi – Terminale di pagamento con funzionalità aggiuntive che coadiuvano le operazioni del registratore di cassa.

In passato – Qualsiasi tipo di terminale con capacità interna di elaborazione di un processo informatico, indipendente dall’host computer.

Nel contesto dei pagamenti con carta, il metodo più efficace per mostrarne le caratteristiche innovative è quello di confrontarlo con gli apparecchi tradizionali.

Le funzioni dei terminali tradizionali

In Italia il terminale tradizionale è generalmente conosciuto come POS, sebbene siano diverse le espressioni che fanno riferimento allo stesso apparecchio, tra cui EFTPOS e EMV.

Può assumere diverse forme, misure e colori a seconda del produttore o del distributore, ma la sostanza non cambia. Ancora oggi lo vediamo quotidianamente nei negozi, pronto ad accettare carte con chip banda magnetica o contactless.

Rileva i dati della carta attraverso una carta fisica o un wallet digitale, quindi elabora la transazione servendosi di una rete sicura. Di solito stampa una ricevuta cartacea per confermare l’avvenuto pagamento o un eventuale errore della procedura.

I POS tradizionali vengono chiamati anche “terminali di pagamento” perché l’elaborazione della transazione è il loro scopo principale.

Alcuni dispositivi potrebbero offrire qualche funzione extra, come storni e rimborsi, immissione manuale dei dettagli della carta per pagamenti a distanza, stampa di report giornalieri e così via.

Tutte operazioni comunque legate alle transazioni con carta.

I terminali tradizionali sono indipendenti dai registratori di cassa, non necessariamente collegati alla gestione e alla contabilità del negozio, pur potendosi collegare in caso di compatibilità del software.

Talvolta “terminale smart” identifica qualsiasi POS elettronico che si serve di una tecnologia “smart”. Oggi, tuttavia, la stessa definizione è perlopiù associata a terminali di pagamento con schermo touchscreen.

Oggi, però, sempre più persone utilizzano abitualmente tablet, smartphone e più in generale dispositivi con schermo tattile. Esempi comuni sono la cassa automatica nei supermercati oppure i terminali per il check-in negli aeroporti.

Nessuna sorpresa, dunque, che tali tecnologie siano approdate anche nel settore della vendita al dettaglio.

Lo smartPOS di Poynt (modello 61B) dispone di un doppio schermo: per il cassiere e per il cliente. Foto: Elavon

Gli smart POS non si limitano ad accettare carte

Mentre spesso con l’espressione “terminale smart” si identifica qualsiasi lettore di carte di credito elettronico (dal momento che si serve di una tecnologia “smart” per elaborare le transazioni), oggi la medesima definizione viene perlopiù associata a POS dotati di touchscreen.

Ingenico Move/5000 è uno smartPOS con “look tradizionale”

Attraverso un negozio virtuale, tali dispositivi possono accedere ad una moltitudine di funzioni da installare in pochi tap sullo schermo, proprio come avviene con smartphone e tablet.

In modo analogo ai comuni dispositivi smart citati sopra, anche nel caso dei terminali “intelligenti” alcune funzioni sono rese possibili da componenti hardware integrate, come la fotocamera o la bilancia.

Dato che i pagamenti con carta devono comunque essere registrati dall’app gestionale o registratore di cassa, naturalmente tutte le funzionalità aggiuntive riflettono questo tipo di esigenza. Da qui il nome di smart POS.

Per quanto riguarda le specifiche tecniche, tali dispositivi possono:

  • Avere 1-2 touchscreen per la navigazione tra le funzionalità e/o display di cortesia
  • Avere una stampante integrata per ricevute
  • Avere una tastiera fisica o servirsi dello stesso schermo per l’immissione del PIN (cosiddetto “PIN on glass”) o la firma
  • Accettare carte contactless, con chip e banda magnetica
  • Avere una fotocamera integrata per la scansione del codici a barre, QR e simili
  • Funzionare tramite WiFi, 4G o 3G

Come i loro antenati, anche gli smartPOS sono realizzati da molteplici produttori e dunque assumono diverse forme, misure e design a seconda del marchio – ad esempio i modelli Carbon di Verifone, il Move5000 di Ingenico e la serie Smart di myPOS.

I modelli Station, Flex e Mini di Clover accettano pagamenti e offrono diverse funzioni da touchscreen – e collaborano tra loro. Foto: Clover

Le funzionalità disponibili sui terminali sono fornite ad un negozio virtuale di app già presente nel software del produttore. Installando le app desiderate si aggiungono nuove funzionalità allo smart POS.

Tra le funzionalità offerte da tali dispositivi compaiono, per esempio, il programma fedeltà dei clienti, la scansione dei codici a barre, il catalogo dei prodotti in vendita, la registrazione delle consegne che il corriere dovrà effettuare.