PagoPA è uno strumento ricorrente nella vita degli italiani, costretti a utilizzarlo – spesso malvolentieri – per ottemperare ai propri oneri.

Si tratta infatti di un bollettino per pagare imposte, sanzioni e alcuni tipi di servizi mediante molteplici canali.

Nel presente articolo scopriamo cos’è e come funziona, dove pagare, quanto costa e come risparmiare sulle commissioni.

Cos’è PagoPA?

Il nome è già esplicativo, dato che PA sta per Pubblica Amministrazione. Si può dedurre quindi che PagoPA è un sistema per effettuare pagamenti in favore di enti pubblici.

Oltre ad alcuni tipi di imposte e tributi permette di pagare altresì bollette della luce, del gas e dell’acqua. Come stabilito dall’art. 5 del Codice dell’Amministrazione Digitale (CAD), di tale sistema devono servirsi anche i gestori di servizi di interesse pubblico e società a controllo pubblico.

È bene sottolineare il devono, poiché non parliamo di una scelta ma di un obbligo. Resta la libertà degli stessi enti e aziende di adottare metodi di pagamento alternativi in combinazione con il sistema pubblico, come affermato dall’Antitrust. Insomma, basta che tra le diverse modalità disponibili vi sia anche PagoPA.

Lo scopo è chiaro: offrire una piattaforma di pagamento pubblica, cioè controllata dallo Stato, per tutti i servizi di vitale importanza per cittadini e imprese.

Non è dunque un metodo accessibile a tutte le società private, bensì solo agli enti della Pubblica Amministrazione – siano essi statali, regionali o territoriali – nonché alle aziende che operano in particolari settori, come per l’appunto è la fornitura di beni come energia elettrica, acqua potabile e metano.

Differenze tra PagoPA e CBILL

Viene spesso associato a PagoPA sugli avvisi di pagamento, ma cos’è CBILL?

Si tratta in effetti di due piattaforme diverse… ma non così tanto. Anzi, per l’utente che deve eseguire un pagamento la procedura è esattamente la stessa.

Qual è dunque la differenza? Semplice: CBILL è una piattaforma privata, realizzata dagli istituti bancari italiani e messa a disposizione degli utenti nel loro home banking.

Se paghiamo un bollettino sul sito della nostra banca utilizzeremo quindi la piattaforma CBILL, tuttavia la transazione sarà gestita dal sistema pubblico, vale a dire da PagoPA. Insomma, CBILL può essere definito un intermediario tra i correntisti e il sistema pubblico di pagamento.

Vediamo ora come funziona, in termini pratici, il pagamento del bollettino.

Dove pagare il bollettino

Si può pagare comodamente da app e da sito web, oppure recarsi presso un punto fisico.

Di seguito elenchiamo i diversi canali di pagamento.

Esercizi commerciali convenzionati

Chi non è pratico di smartphone, computer, app e strumenti web può recarsi in un qualsiasi punto fisico convenzionato con Mooney o LISPay, vale a dire tabaccherie, supermercati, centri di assistenza per servizi telematici.

Basta portare con sé il bollettino, l’importo in contanti oppure una carta di pagamento. Assicuriamoci di avere abbastanza contanti o fondi per coprire anche la commissione.

La tariffa è variabile a seconda dell’ente creditore, dunque mettiamo in conto di dover pagare 2-3 euro in più rispetto all’importo indicato sulla bolletta.

App

Si può utilizzare l’applicazione della propria banca; in questo caso nel menù cercheremo CBILL anziché PagoPA. Effettuando l’operazione dall’app della banca l’importo sarà sottratto direttamente al conto corrente.

Il sistema PagoPA viene offerto anche da alcune prepagate, alcune delle quali molto convenienti. A tal riguardo invitiamo a leggere più avanti la sezione dedicata ai costi.

Ultima opzione è l’app IO, già nota per essere stata al centro di iniziative come l’ormai dismesso Cashback di Stato. È l’applicazione ufficiale della Pubblica Amministrazione, molto comoda anche perché fa anche da archivio digitale dei pagamenti effettuati.

Diversamente dalle applicazioni di banche e prepagate, l’app IO non dispone di fondi propri e l’utente dovrà registrare una carta da cui attingere. Basterà registrarla solo una volta, poi sarà sempre a disposizione per le transazioni future. Oltre alle carte di credito, di debito e prepagate si potrà collegare un account PayPal.

Sito web

In alternativa alle app è possibile utilizzare anche diversi siti web.

L’equivalente dell’app IO è il sito ufficiale di PagoPA, disponibile all’indirizzo pagopa.gov.it. Nella pagina principale del sito si clicca sul pulsante Paga o Paga ora.

In alternativa si può visitare direttamente il sito dell’ente creditore, ad esempio il sito ufficiale del nostro fornitore di energia elettrica per pagare la bolletta della luce oppure quello del comune per pagare imposte come IMU, TARI, multe, ecc.

In ultimo non possiamo non menzionare il sito web di Poste Italiane. Se scegliamo questo canale di pagamento dovremo preventivamente registrarci al sito se non abbiamo già un account, dunque collegare un metodo di pagamento da cui attingere le somme.

Elementi del bollettino e compilazione online

Il pagamento può essere effettuato online (opzione consigliata perché più economica) oppure tramite punti convenzionati.

Solo nel primo caso dovremo occuparci di compilare in autonomia il modulo PagoPA… oppure no.

Vediamo le due modalità per compire un bollettino:

Compilazione manuale

Un bollettino PagoPA riporta alcuni elementi essenziali, senza i quali non è possibile eseguire il pagamento:

  • Codice CBILL
  • Codice fiscale ente
  • Codice avviso
  • Importo

L’ente creditore non è altro che il destinatario del pagamento. Il codice CBILL dovrà essere usato se paghiamo dal sito della banca, mentre useremo il codice fiscale dell’ente se scegliamo di pagare tramite app IO o sito istituzionale di PagoPA.

Gli elementi fondamentali per pagare sono codice CBILL o codice fiscale ente, codice avviso, importo

Esempio di bollettino PagoPA.

Nella compilazione manuale del bollettino non sarà necessario inserire il nome della società o dell’ente, bensì il solo codice ente composto da 5 caratteri alfanumerici (lettere e numeri, solo lettere o solo numeri) oppure il codice fiscale, indicato sul medesimo bollettino.

Assicuriamoci di digitare senza errori anche il codice avviso, formato da 18 cifre. È proprio questo codice che consente al sistema di associare pagamento e avviso di pagamento; in altre parole indica il motivo per cui abbiamo trasferito denaro all’ente o alla società.

Nell'app IO basta inserire codice avviso e codice ente creditore, oppure inquadrare il QR con fotocamera

Inserimento manuale su app IO.

Ultimo dato da inserire obbligatoriamente è l’importo, così come riportato sulla bolletta.

Alcune piattaforme permettono di compilare anche il campo della causale, tuttavia è facoltativo perché – come appena visto – il codice avviso contiene tutte le informazioni relative alla fattura che stiamo saldando.

La compilazione è abbastanza rapida ma raccomandiamo ancora una volta di prestare attenzione ai codici e controllare una seconda volta prima di confermare l’operazione.

Compilazione automatica

La seconda modalità richiede letteralmente qualche secondo.

Su tutti i bollettini PagoPA e CBILL troveremo un QR code che rende l’operazione ancor più semplice.

Si avvia l’applicazione, selezioniamo il tipo di pagamento (PagoPA/CBILL), clicchiamo sull’apposito tasto (Usa codice QR, Scansione codice e simili) e il gioco è fatto, il modulo si auto-compila con codice ente, codice avviso e importo.

Autorizzando l'app all'uso della fotocamera potremo compilare automaticamente i dati del bollettino

Compilazione automatica su app IO.

Affinché l’inserimento automatico possa essere effettuato, assicuriamoci di aver autorizzato l’app o il sito web ad accedere alla fotocamera del nostro dispositivo.

A noi non resta che confermare la transazione.

Quanto costa? Commissioni dei gestori

Essendo un sistema pubblico si potrebbe pensare che i costi siano inferiori a quelli di altre piattaforme, ma non è sempre così.

Sebbene gestito da enti statali, sono i cosiddetti PSP (prestatori di servizi di pagamento) a fare da intermediario tra PagoPA e debitore; quest’ultimo si serve poi di un metodo di pagamento che a sua volta prevede delle spese.

Morale della favola, non è detto che il pagamento PagoPA sia più economico delle sue alternative. Può esserlo, ma non in tutti casi.

Di seguito un elenco delle commissioni applicate dalle principali banche, carte e app:

Istituto Commissione
Revolut Senza commissioni
Banca Generali Senza commissioni
Banca Sella Senza commissioni
IBL 0,75 €
Satispay 1,00 €
Mooney 1,00 €
Hype Start 1,15 €
Intesa Sanpaolo 1,30 €
Isybank 1,30 €
Widiba 1,40 €
BancoPosta 1,50
PostePay 1,50
American Express 1,50 – 2,50 €
PayPal 1,50 – 3,00 €
Mediolanum 1,80 €
Illimity bank 1,95 €
Unicredit 2,50 €
Istituto Commissione
Revolut Senza commissioni
Banca Generali Senza commissioni
Banca Sella Senza commissioni
IBL 0,75 €
Satispay 1,00 €
Mooney 1,00 €
Hype Start 1,15 €
Intesa Sanpaolo 1,30 €
Isybank 1,30 €
Widiba 1,40 €
BancoPosta 1,50
PostePay 1,50
American Express 1,50 – 2,50 €
PayPal 1,50 – 3,00 €
Mediolanum 1,80 €
Illimity bank 1,95 €
Unicredit 2,50 €

Come si può notare, non ci sono molte opzioni per pagare un bollettino PagoPA senza commissioni. Tra le banche italiane solo Generali e Sella non prevedono tariffe su questo tipo di operazione, tuttavia i loro conti correnti implicano il pagamento di un canone mensile.

L’unico metodo davvero gratuito è Revolut, che invece permette di aprire un conto online senza canone. Questo conto presenta diversi vantaggi anche per chi viaggia all’estero e fa acquisti online in tutto il mondo.

Beneficiano di una commissione ragionevole i titolari di Carta Mooney, conto corrente IBL e gli utenti Satispay, mentre gli altri istituti presentano tariffe più elevate.

Da notare che alcuni istituti – nello specifico American Express e PayPal – addebitano una commissione variabile in funzione dell’importo della transazione.

Unicredit și rivela il metodo peggiore per effettuare questo tipo di operazione, con la sua tariffa fissa di ben 2,50 euro. A questo punto meglio usare Unicredit per ricaricare il conto Revolut e pagare da lì senza commissioni.

Ci sono alternative a questo metodo?

Esistono diverse alternative al bollettino PagoPA, la cui disponibilità varia a seconda dell’ente o società a cui è destinato il pagamento.

Generalmente i fornitori di energia e gas mettono a disposizione molteplici modalità, tra cui addebito diretto su conto corrente (la cosiddetta domiciliazione bancaria), il bollettino postale, il bonifico.

Il metodo più economico è la domiciliazione, dato che permette di evitare il pagamento delle commissioni. La domiciliazione si può attivare nell’area personale del sito dell’ente creditore (es. Enel Energia, Eni, ecc.) oppure contattando l’assistenza clienti della società. Sarà necessario tenere a portata di mano il codice IBAN del proprio conto corrente.

Per le imposte e le sanzioni potremmo invece trovare, tra le varie opzioni di pagamento, un modello F24 pre-compilato. Se paghiamo online tramite home banking non saranno addebitate commissioni, mentre sarà richiesta una commissione rivolgendosi ai punti convenzionati.