Nel 2019 viene confermata l’ascesa dei pagamenti digitali e in particolare dei metodi legati al mobile, ossia smartphone e dispositivi wearables come lo smart watch.
L’Italia dall’indole tradizionalista è la testimonial perfetta di una transizione necessaria: pur rimanendo nei titoli di coda della classifica – trattenuta dall’attaccamento al denaro contante nonché da una buona dose di analfabetismo digitale – soccombe progressivamente alla praticità degli strumenti innovativi che consentono di assottigliare sempre di più portafogli e portamonete.
I dati diramati dall’Osservatorio Mobile Payment & Commerce 2019 del Politecnico di Milano, relativi allo scorso anno, mettono in evidenza una corsa senza freni dei pagamenti attraverso cellulare e dispositivi smart.
Carte di pagamento
Nel 2018 i consumatori italiani hanno effettuato pagamenti con carta per € 240 miliardi, portando il trend ad una crescita del 9% rispetto all’anno precedente.
Nel periodo di riferimento dello studio, ogni consumatore ha pagato in media 69,6 volte con la propria carta di credito, di debito o prepagata.
Un incremento notevole – elevato nella media europea – che tuttavia non permette all’Italia di agganciare i paesi scandinavi e il Regno Unito, dove si registra una media di 300 transazioni digitali per persona.
Nel 2018 gli italiani hanno speso € 240 miliardi con carta. Il valore medio è di € 57 per singola transazione.
Contactless, smartphone e smart watch
Valeria Portale, direttrice dell’Osservatorio, sottolinea il ruolo di spicco nell’ambito di questa scalata dei cosiddetti New Digital Payments, incarnati dai metodi contactless o senza contatto: un transato complessivo di € 80 miliardi con una tendenza in salita pari al 56% rispetto al passato.
Telefoni e orologi smart con annessa tecnologia NFC (Mobile Proximity Payments), nonché sistemi ormai popolari quali Apple Pay e Google Pay, hanno portato nelle casse dei commercianti € 530 milioni.
Se le cifre non destano stupore, a farlo è l’incremento registrato nel 2018: il numero di transazioni è cresciuto del 650% (15,6 milioni di pagamenti effettuati con smartphone e orologi smart). Ancora più importate è il raddoppio degli utilizzatori della suddetta tecnologia, con una spesa media di € 500 pro capite.
Ad oggi metà delle carte di pagamento in circolazione sono contactless (in aumento del 17%), mentre 3 terminali su 4 (+21% rispetto al 2017) sono in grado di accettarle.
Beneficia delle transazioni da smartphone anche il settore e-commerce (Mobile Remote Commerce), capitanato da Amazon, eBay e Zalando.
Gli acquisti online da telefono hanno visto un incremento del 40% grazie ad una spesa di € 8,4 miliardi (il 31% della spesa complessiva).
Shopping online
Osservatorio Mobile Payment & Commerce 2019, dati relativi al 2018
Un forte incremento che non lede le aspettative di crescita per il 2021, spinte dal forte legame tra consumatori italiani e tecnologia mobile.
I lettori di carte di credito si confermano una soluzione pratica ed economica per le piccole attività che non hanno ancora sviluppato una clientela digitale.
Si attestano a € 1,5 miliardi (+40%) le entrate complesse procurate dai dispositivi per incassare con carta attraverso il proprio smartphone, utilizzati soprattutto da imprese con un transato elettronico annuo pari o inferiore a 9.000 euro.
Non meno entusiastiche sono le aspettative per il futuro: nel 2021 si attende un valore complessivo delle transazioni con POS mobile tra 1,8 e 2,2 miliardi di euro.
Il POS mobile è usato nelle attività con transato elettronico annuo di € 9.000 – Foto: SumUp
Alla diffusione dei lettori di carte di credito per smartphone contribuiscono in larga parte le offerte senza canone, che permettono di pagare solo in caso di effettivo utilizzo del POS.
Bollette, ricariche e trasporti
Uffici postali e cosiddetti tabacchini vedono la loro clientela sfoltirsi in favore dei pagamenti da cellulare. Bollette, bollettini postali e ricariche telefoniche sono anch’esse operazioni ormai effettuabili in pochi istanti dal telefono (Mobile Remote Payment).
A rendere il pagamento più pratico vi sono decine di applicazioni diverse: associate al conto corrente bancario o postale, alle carte di credito e prepagate oppure a servizi indipendenti come Satispay, che tentano i consumatori con sconti e cashback. Non meno importante è l’app SisalPay, che di fatto mette a disposizione del consumatore gli stessi strumenti nelle mani dei sali e tabacchi.
Se da un lato la praticità è palpabile, dall’altro sorprende una tendenza di crescita quasi invariata rispetto all’anno precedente.
Le ricariche telefoniche da smartphone hanno mosso € 570 milioni nel 2018, mentre per il pagamento di bollette e bollettini solo € 130 milioni sono stati movimentati dal proprio dispositivo mobile.
Crescono notevolmente i pagamenti da smartphone relativi alla mobilità, ossia ai mezzi di trasporto pubblici e privati.
L’incremento si attesta a +53% con 180 milioni di euro.
I pagamenti da smartphone dei mezzi di trasporto è cresciuto del 53%
Dato che, pur apparendo circoscritto, è da considerarsi in proporzione ai soli 460 comuni italiani che offrono tale modalità di pagamento per servizi di parcheggio, mezzi di trasporto pubblico, car sharing, bike sharing, taxi e così via.
Stime di crescita per il futuro
Da diversi anni impegnato nell’analisi di dati e statistiche relativi ai pagamenti digitali, l’Osservatorio Mobile Payment & Commerce 2019 riesce a fornire una stima di crescita proiettata nel prossimo futuro.
Nel 2021, ossia nei prossimi tre anni, si prospetta una forte crescita nel settore dell’e-commerce, dove peraltro gli acquisti da mobile (smartphone) dovrebbero superare in maniera piuttosto marcata quelli effettuati da desktop (computer) – stravolgendo dunque il dato attuale.
Non potrà che aumentare il transato attraverso strumenti contactless (tecnologia NFC). Tale dato è strettamente legato alla sostituzione delle vecchie carte di pagamento ancora in funzione: una volta rinnovate, saranno anch’esse in grado di effettuare transazioni senza contatto, portando il valore complessivo della spesa a circa € 100 miliardi.
Della suddetta cifra, tra 5 e 10 miliardi di euro saranno passati nelle casse dei commercianti con uno smartphone, cioè avvicinando il telefono al terminale POS dell’esercente.