Discutere sui danni provocati dagli scontrini cartacei potrebbe sembrare strano, in quanto essi sono presenti ovunque e apparentemente innocui. Eppure, con buone ragioni, la loro sicurezza viene oggi messa in discussione.
Perché gli scontrini di carta stanno perdendo favori, aprendo la strada alle ricevute digitali?
Le conseguenze per la salute
Il dato proveniente dalla Gran Bretagna aiuta a comprendere la portata del problema: la metà degli 11.2 miliardi di ricevute cartacee fornite solo in Gran Bretagna non è riciclabile.
Tali scontrini sono rivestiti di una sostanza chimica tossica chiamata Bisfenolo A o BPA e, in alcuni casi, di una sostanza altrettanto tossica ma meno conosciuta, il BPS. Questo vale per la quasi totalità di scontrini stampati dai terminali di pagamento o da stampanti senza inchiosto.
I rischi per la salute del rivestimento in BPA non dovrebbero essere sottovalutati. Le malattie associate a questa sostanza chimica sono infatti molteplici:
- Squilibri ormonali
- Aumento del rischio di infertilità, aborti spontanei e parti prematuri
- Cancro alla prostata
- Diabete di tipo 2
- Cambiamenti comportamentali nei bambini
- Alterazioni nello sviluppo del sistema nervoso e cerebrale
- Malattie cardiache
- Obesità
Il BPA è assorbito direttamente dalla pelle, dunque rappresenta un rischio per i cassieri che maneggiano ripetutamente questo tipo di ricevute.
Come se non bastasse, lavarsi le mani non aiuta ma, al contrario, aumenta la possibilità che queste sostanze chimiche entrino in circolo nell’intero organismo. L’unico modo per evitare l’assorbimento di BPA sarebbe maneggiare gli scontrini indossando un paio di guanti. Questa sostanza può rimanere nell’organismo per mesi, causando un accumulo che ne aumenterebbe gli effetti negativi.
L’impatto ambientale
Secondo le stime, ogni anno vengono prodotti a livello globale 300 miliardi di scontrini cartacei, per i quali vengono utilizzati 25 miliardi di alberi, 18 miliardi di litri d’acqua e 22 milioni di barili di petrolio.
In un’epoca in cui la biodiversità è a rischio e i cambiamenti climatici sono in costante peggioramento, questa “soluzione” non può che apparire piuttosto dispendiosa, soprattutto considerando che la maggior parte dei consumatori tiene comunque traccia elettronicamente dei propri pagamenti.
Inoltre, il BPA non è riciclabile, rilascia sostanze chimiche nell’aria e contamina le acque. Per questo è sconsigliato smaltire gli scontrini nel secco indifferenziato. Ancora una volta il Regno Unito fornisce un dato interessante che aiuta a capire la gravità del problema: solo in UK vengono generati ogni anno 1.5 miliardi di sterline di rifiuti in scontrini cartacei, per cui anche smaltendoli correttamente peggioriamo il nostro impatto ambientale.
Esistono alcuni scontrini ecologici in carta riciclabile, ma purtroppo in molti non riescono (o non pensano) a distinguere i diversi tipi di carta, lasciando ampio margine d’errore nel processo di riciclaggio.
Le macchinette per carte di credito con stampante integrata utilizzano di solito carta termica che contiene BPA, una sostanza tossica.
Non così utili come si potrebbe pensare
Per comodità, molti negozi stampano gli scontrini nonostante i clienti non li vogliano.
Nei fatti, il 90% degli scontrini finisce nella spazzatura, spesso non appena ricevuti (si pensi ad esempio ai supermercati con i cestini pieni di scontrini accanto alle casse self-service).
Anche le attività che richiedono sgravi fiscali sulle spese potrebbero non trovarli così utili. Oggi vengono utilizzati software di contabilità basati su cloud, che sono visti più sicuri rispetto agli archivi fisici soggetti a danneggiamenti e perdite. La scannerizzazione delle ricevute cartacee richiede più lavoro, e non è preferibile quando si possono semplicemente inviare ricevute elettroniche in un formato compatibile con il software di contabilità.
I costi extra per le attività commerciali
Mentre le ricevute digitali sono a costo zero nella maggior parte dei casi, per stampare scontrini cartacei vi è sempre una spesa da sostenere. Prima di tutto è necessaria una stampante integrata ad un terminale POS oppure una stampante collegata al registratore di cassa.
Se a questo si aggiungono i costi del rotolo di carta, dell’inchiostro (se necessario) e dell’eventuale manutenzione della stampante, si possono facilmente calcolare le differenze nei margini di profitto, soprattutto per le piccole attività.
Spesso i lettori di carte di credito più economici non hanno una stampante integrata, mentre i POS tradizionali più costosi utilizzano una stampante a trasferimento termico solo per i pagamenti con carta. Quest’ultima tipologia di solito non permette di stampare scontrini con i dettagli dei prodotti, o quelli per le transazioni in contanti, il che la rende praticamente inutile per fornire qualsiasi garanzia o resoconto dettagliato, oltre che ovviamente nelle attività che utilizzano solo pagamenti in contanti.
Questi comuni fogli di carta termica hanno effetti negativi sull’ambiente, sulla salute e sul portafogli.
Le ricevute elettroniche sono migliori?
Le ricevute tramite SMS o e-mail evitano l’impatto ambientale e possono essere salvate in maniera permanente. Detto questo, per ragioni di privacy non tutti potrebbero essere inclini a dare il proprio indirizzo email o il proprio numero di telefono.
E d’altra parte i rivenditori piuttosto impegnati non vorrebbero correre il rischio di rallentare ulteriormente le file dovendo richiedere ulteriori informazioni per poter inviare le ricevute elettroniche.
Né le ricevute cartacee né quelle digitali sono perfette, ma ciò non vuol dire che non esista una soluzione ottimale. Il bisogno crescente delle attività di essere più sostenibili dal punto di vista ambientale mantenendo bassi i costi, potrebbe aprire la strada a nuovi sistemi innovativi. Ad esempio, il processo potrebbe essere semplificato attraverso la memorizzazione automatica delle ricevute per i pagamenti con carta all’interno di un portafoglio virtuale o di un’app.
In un’epoca in cui la biodiversità sta diminuendo e i cambiamenti climatici accelerano il loro passo, questa “soluzione” non può che apparire piuttosto dispendiosa, soprattutto considerando che la maggior parte dei consumatori tiene comunque traccia elettronicamente dei propri pagamenti
Le opzioni per imprese e attività
La maggior parte dei registratori di cassa basati su cloud si connettono con una stampante a trasferimento termico. Questa è spesso la soluzione più economica per fornire scontrini cartacei, il che rende ancor più difficile trovare un’opzione accessibile per chi preferisce una soluzione cartacea eco-friendly. Tuttavia, nei negozi online esistono oggi più alternative senza BPA, per cui sarebbe possibile utilizzare stampanti a trasferimento termico senza compromettere la salute e l’ambiente.
Inoltre, le attività commerciali potrebbero pensare di utilizzare il vecchio libretto delle ricevute per scrivere a mano gli scontrini ai clienti che li richiedono. Questa potrebbe essere una buona idea, visto che al giorno d’oggi sono pochi i clienti che insistono nel ricevere uno scontrino cartaceo. Ma potrebbe non essere una soluzione molto pratica nei negozi più affollati, con lunghe file alla cassa.
Una cosa è certa: le ricevute digitali stanno guadagnando sempre più terreno all’interno delle piccole e grandi attività. In Gran Bretagna alcuni celebri marchi – quali Topshop e Argos – hanno implementato le ricevute digitali e detto addio agli scontrini cartacei, così come gli stand di prodotti alimentari, i bar e molte altre attività che utilizzano sistemi di registratori di cassa più economici.