Il dropshipping consiste nella vendita online senza magazzino e senza spedizioni, pur parlando di beni materiali.
Questo tipo di commercio online permette di avviare un’attività commerciale in breve tempo.
È indubbiamente più economico del commercio tradizionale, tuttavia consigliamo di non farsi guidare dall’entusiasmo e dall’aspettativa di “soldi facili”. Non è così.
Nella presente guida scopriamo tutti gli aspetti fondamentali e i passaggi per iniziare a vendere online senza preoccuparsi dell’inventario, affrontando anche pro e contro di questo sistema di vendita.
Cos’è e come funziona il dropshipping
Il dropshipping è un modello di vendita online sviluppatosi di pari passo al settore e-commerce. È arrivato in Italia agli inizi del 2000, quando il commercio online iniziava la sua timida scalata con l’allora celebre sito d’aste online eBay.
Se all’epoca si configurava come un sistema di vendita grezzo e macchinoso, oggi il dropshipping ha assunto una forma decisamente più lineare che permette di vendere con strumenti professionali e attraverso molteplici canali.
Il 33% dei negozi online adotta il modello di vendita dropshipping.
Come funziona il dropshipping?
Il venditore sceglie il suo fornitore, i prodotti da vendere e allestisce un negozio online (approfondiamo i vari step nella sezione Come iniziare?).
Quando qualcuno effettua un acquisto nel negozio, il venditore incassa ed effettua a sua volta un ordine sulla piattaforma del grossista – fornendo però il recapito del cliente.
Il grossista spedisce il prodotto direttamente al cliente.
È il venditore dunque a ricevere il pagamento del cliente, e con quella somma già incassata procederà all’ordine presso il fornitore.
Il venditore non entra mai in possesso degli articoli venduti né deve comprarli in anticipo.
Quanto si guadagna?
Il guadagno è la differenza tra il costo di acquisto presso il grossista e il prezzo di vendita, deciso dal venditore.
Esempio pratico
- Il fornitore offre un paio di scarpe a 150 euro.
- Nel mio negozio scelgo di venderle a 200 euro. Un cliente le acquista, paga la somma, io incasso.
- A questo punto inoltro l’ordine al fornitore e pago 150 euro.
- Nelle mie tasche rimane la differenza tra costo del prodotto e prezzo di vendita, cioè 50 euro.
Questo modello di ecommerce fa sì che si possa iniziare con un budget contenuto ma soprattutto con un investimento a basso rischio, non necessitando di magazzino né di acquisti anticipati dei beni da vendere.
Dropshipping in Italia: quali sono i migliori fornitori?
Trovare fornitori dropshipping seri, affidabili e in linea con il nostro progetto ecommece può rivelarsi arduo. Le proposte non mancano nel web, ma non tutte meritano.
Partiamo dal fatto che i dropshipper italiani sono pochi e trattano quasi sempre una specifica categoria di beni o servizi, dunque le opzioni di scelta sono limitate.
Affidarsi a diversi grossisti è complicato, prima di tutto perché implica verifiche sull’affidabilità di ognuno di essi, dunque bisogna accertarsi che la piattaforma offerta sia all’altezza e compatibile con il nostro negozio virtuale.
Agli inizi è consigliabile una soluzione più pratica e completa, così da avere a disposizione un ampio catalogo di prodotti all’interno di un’unica, efficiente piattaforma. Un sistema simile è oggi offerto da servizi che assumono la forma di semplici app integrabili ai siti web.
Oberlo con AliExpress
AliExpress è uno dei siti ecommerce più famosi al mondo, diretto concorrente di Amazon.
In Italia ha raccolto un discreto successo grazie ad un’ampia varietà di articoli nonché a prezzi competitivi. Sul sito si trova davvero di tutto (abbigliamento e accessori, elettronica e informatica, gioelli e orologi, fai da te, ecc.) – grossisti inclusi.
Per accedere alla piattaforma dei fornitori su AliExpress è sufficiente installare Oberlo nel proprio negozio online.
Immagine: Oberlo
Le schede dei prodotti (descrizione, immagini, informazioni) si trasferiscono nel proprio negozio in pochi istanti; il venditore procede con l’eventuale personalizzazione e naturalmente con la scelta del prezzo di vendita.
È disponibile un piano gratuito per iniziare a vendere senza investimenti; i piani più avanzati offrono funzioni aggiuntive utili a far crescere l’attività più rapidamente.
Modalyst
Modalyst è una piattaforma dropship specializzata in moda, abbigliamento e accessori.
Riunisce aziende europee, americane e asiatiche che mettono a disposizione dei venditori un ampio inventario da proporre ai loro clienti.
Anche in questo caso è possibile importare i prodotti scelti direttamente nello store e apportare ultime modifiche (il prezzo lo sceglie liberamente il venditore) prima del lancio.
Immagine: Shopify
Si conferma la possibilità di iniziare a costo zero, con un piano gratis, per poi passare ad un abbonamento premium quando se ne presenta la necessità.
Il servizio Private Label offre la personalizzazione del packaging e delle etichette.
Printful
Printful è un’interessante opzione per i creativi, che avranno la possibilità di vendere prodotti unici dal design personalizzato (abbigliamento, articoli da regalo, accessori, ecc.)
Il venditore crea un design, seleziona gli articoli su cui imprimere la propria grafica e li propone nel negozio online. Solo quando viene effettuata la vendita si procede all’ordine su Printful, che prepara tutto e spedisce direttamente al cliente.
Immagine: Printful
Non ci sono costi di iscrizione né abbonamenti da pagare.
L’assistenza è disponibile 24/7 e le spedizioni vengono effettuate in tutto il mondo dal magazzino più vicino al cliente.
Altri fornitori
Se AliExpress e le varie app che da esso attingono rappresentano l’opzione più semplice, non è detto che non vi siano altri attori in gioco. Di seguito alcuni grossisti affidabili con base in Europa:
Big Buy – Grossista e dropshipper con stock nel vecchio continente, Italia compresa. Diverse le categorie di prodotti disponibili (elettronica e informatica, telefonia, casa e giardino, profumeria e cosmesi, giocattoli e costumi).
Può essere integrato agli ecommerce di Shopify e Prestashop, inoltre offre la possibilità di acquistare un negozio già configurato su una delle due piattaforme – i prezzi però sono piuttosto elevati.
BrandsDistribution – Grossista italiano che opera anche all’estero, specializzato in abbigliamento e accessori. I brand trattati sono tra i più importanti, inclusi marchi di alta moda made in Italy tra cui Gucci, Dolce & Gabbana, Fendi, Armani per citarne solo alcuni.
È compatibile con Amazon, eBay, PrestaShop e WooCommerce.
La scelta migliore per chi vuole intraprendere un commercio online in questo settore, tuttavia – per quanto efficiente sia il sistema adottato dal dropshipper – le tariffe non sembrano particolaremente allettanti per i neofiti della vendita online.
Come iniziare?
Per iniziare a vendere in dropshipping occorre innanzitutto un negozio online sul quale aggiungere i prodotti.
Alcune piattaforme permettono di crearlo in breve tempo, partendo da modelli di siti ecommerce da personalizzare (o iniziando da zero).
1. Creare il negozio online
Tra le piattaforme più popolari per la realizzazione di negozi online compaiono Wix e Shopify.
Wix è adatta anche ai principianti, a chi non ha esperienza nella creazione di siti web.
Si sceglie un template pre-impostato e si passa alla personalizzazione tramite editor in modalità drag and drop: gli elementi grafici possono essere aggiunti, spostati e rimossi con gesti veloci attraverso il mouse.
Immagine: Wix
Oltre ad essere molto intuitiva, Wix è una delle piattaforme più economiche per creare siti ecommerce. Il suo piano Business Basic costa solo 17 € al mese ed è più che sufficiente per iniziare.
Grazie a Wix Payments i clienti del negozio potranno pagare con carta di credito, di debito, prepagata e altri metodi di pagamento.
Dropshipping su Wix: Modalyst, Printful
Leggi di più nella nostra Recensione Wix
Shopify è specializzata nell’ecommerce, e si vede. Rispetto alla concorrente vista prima, offre strumenti più completi e funzionalità più estese, ma allo stesso tempo viene meno il carattere di intuitività che contraddistingue Wix.
La realizzazione del negozio online avviene con un live editor situato nella parte sinistra dello schermo, mentre sulla destra osserviamo in tempo reale le modifiche in corso. È possibile partire da template già impostati, personalizzabili.
Immagine: Shopify
Chi è alle prime armi deve familiarizzare con i suoi strumenti, ma superata la fase iniziale si percepisce chiaramente la sua superiorità.
Per evidenti ragioni, Shopify ha costi più elevati di altre piattaforme: si parte da 29 $ al mese per il piano Basic. Si può provare gratuitamente per 14 giorni.
Dropshipping su Shopify: Oberlo, Modalyst, Printful
Per approfondire, consulta la nostra Recensione Shopify
2. Installare l’app per il dropshipping
Dopo aver personalizzato il sito ecommerce si può passare all’allestimento dello store online con i prodotti da vendere.
Le piattaforme come Wix e Shopify danno accesso ad un’app store interno, nel quale si può navigare tra le applicazioni disponibili e installarle con un semplice clic.
Cerchiamo l’app scelta per il dropshipping (oltre a quelle menzionate nella presente guida ne troveremo tante altre, ma assicuriamoci della loro affidabilità) e clicchiamo su Installa o Aggiungi.
A questo punto potremo accedervi tramite il menu e iniziare ad esplorare tra i prodotti dei fornitori. Foto e informazioni potranno essere importati nel negozio in pochi istanti.
3. La scelta del prezzo
Il profitto è la differenza tra costo del prodotto e prezzo di vendita, quest’ultimo determinato dal venditore senza alcun vincolo. L’avidità tuttavia non premia, perché prezzi troppo elevati (ma anche troppo bassi) influenzano negativamente il potenziale di vendita.
Occorre studiare il prezzo giusto prendendo in considerazione anche fattori secondari, – ad esempio la spedizione, da presentare come spesa separata oppure da offrire “gratuitamente” a seconda delle circostanze (numero prodotti acquistati, spesa complessiva superiore a…, ecc.)
Questa valutazione deve essere compiuta naturalmente di fronte a dati concreti, che potremo visionare sulle piattaforme per il drop ship. Nel frattempo possiamo però familiarizzare con alcune strategie tariffarie:
- Maggiorazione fissa sul costo
- Maggiorazione sul costo divisa per livelli
- Prezzo suggerito dal fornitore
La maggiorazione fissa (Fixed markup on costo o, abbreviato, FMOC) implica l’aggiunta di un margine fisso sul costo del prodotto, solitamente fissata in percentuale. È una strategia comoda perché – al netto delle valutazioni iniziali – permette di fissare rapidamente il prezzo di un nuovo prodotto ma, come si può intuire, non sempre dà i risultati migliori.
La maggiorazione per livelli (Tiered markup on cost) è simile alla prima ma comporta la determinazione di diversi margini a seconda del costo del prodotto. Solitamente è adottata per massimizzare il profitto dalla merce a basso costo e mantenere prezzi ragionevoli sui prodotti di qualità.
Il prezzo suggerito dal produttore (Manufacturer’s suggested retail price o, abbreviato, MSRP) è forse la migliore strategia tariffaria da adottare per i venditori principianti – ed è in effetti una delle più utilizzate dai piccoli negozi online. Consente di iniziare senza scervellarsi e provare con calma le varie strategie sui prezzi; inoltre apre la strada agli sconti sul prezzo “ufficiale” del prodotto.
4. Promuovere il negozio
La promozione può avvenire sia con metodi gratuiti sia acquistando pubblicità sui motori di ricerca e social network.
Si può iniziare creando una Pagina Facebook Aziendale, all’interno della quale si può creare una Vetrina per esporre i prodotti in vendita.
Oltre a costruire un sito e-commerce, Shopify offre strumenti per vendere direttamente su Facebook, Instagram, Pinterest, ecc. In questo modo avremo a disposizione più canali di vendita, tutti associati e gestibili da un’unica piattaforma.
Pubblicare regolarmente messaggi, immagini, testimonianze e recensioni dei consumatori è un’ottimo modo per attrarre l’interesse degli iscritti e renderli partecipi.
Per ottenere risultati in tempi brevi è tuttavia necessaria una spinta: gli annunci pubblicitari.
Su Facebook, Instagram e Google è possibile creare campagne pubblicitarie da indirizzare ad un target specifico che può nutrire interesse nei confronti dei nostri prodotti.
Il costo della pubblicità sui network menzionati non è necessariamente elevato: possiamo stabilire un budget massimo e selezionare il modello cost-per-clic (CPC), grazie al quale si paga per i singoli clic ottenuti dall’annuncio.
La pubblicità a pagamento è di fatto indispensabile quando si avvia una nuova attività e non si dispone di una forte presenza in rete.