Sai quali sono le cause di errore più comuni nei POS? Quando si tratta di ricevere pagamenti, tutti i commercianti, gli imprenditori e i professionisti concordano sul fatto che l’esperienza del cliente debba essere fluida, veloce e semplice.

Qualche inconveniente, tuttavia, di tanto in tanto si presenta.

I motivi per cui i terminali di pagamento, indipendentemente da marca e modello, mostrano talvolta messaggi di errore sono molteplici.

Per non perdere una vendita o arrecare fastidi all’esperienza di acquisto del cliente (e dei clienti che attendono in coda) è importante saper riconoscere gli errori che possono presentarsi.

Nel presente articolo elenchiamo i codici di errore più comuni nei pagamenti elettronici e cerchiamo di capire come risolverli.

Codice di errore 190

Il codice 190 segnala uno dei problemi più comuni, ossia il rifiuto di una carta. È un errore causato dalla banca del cliente, dunque non possiamo conoscerne la causa.

Un errore generico dietro al quale possono celarsi i seguenti motivi:

  • Fondi insufficienti
  • Limite di spesa superato

Il primo caso riguarda le carte di debito e le carte prepagate. Questo tipo di carta si serve infatti dei fondi presenti sul conto nel momento stesso in cui la transazione viene eseguita.

Il secondo caso riguarda invece le carte di credito, alle quali viene concesso un limite di spesa mensile, indipendentemente dalla presenza o meno di soldi sul conto corrente. Una volta raggiunto il plafond non sarà possibile eseguire nuovi pagamenti fino alla chiusura dell’estratto conto mensile.

Cosa fare in caso di errore 190?

Prima di tutto dobbiamo effettuare un nuovo tentativo, poiché potrebbe trattarsi semplicemente di un falso positivo causato da un disservizio momentaneo nella connessione.

Se l’errore persiste, l’esercente non può fare molto se non chiedere al cliente di cambiare carta o metodo di pagamento.

A tal proposito, potrebbe essere di aiuto mettere a disposizione metodi di pagamento alternativi al POS e ai contanti, ad esempio Satispay, Bancomat Pay e Revolut Pay. Pur essendo poco diffusi, non hanno costi fissi e possono essere davvero utili in alcune occasioni – in aggiunta al fatto che sono più economici rispetto al terminale.

Altre cause di errore POS

Nonostante il codice 190 sia l’errore più comune, non è l’unico che può apparire sul display del terminale di pagament.

Di seguito un elenco dei codici di errore nell’elaborazione di transazioni elettroniche:

Codice Error
101 Carta scaduta
102 Sospetto di frode
104 Tipo di pagamento non permesso
106 Superato il numero di tentativi di immissione del codice PIN
116 Credito insufficiente
118 Numero PAN inesistente
119 Transazione rifiutata dal POS senza indicazione del motivo
125 Carta non funzionante per cause sconosciute
129 Codice di sicurezza errato
167 Codice di sicurezza errato
180 Carta fuori servizio
181 Superato limite di credito
182 Superato limite di debito
184 Errore nella procedura di verifica identità
201 Carta scaduta
204 Operazione non abilitata
207 Autorizzazione automatica non consentita
208 Carta segnalata come rubata o smarrita
Codice Error
101 Carta scaduta
102 Sospetto di frode
104 Tipo di pagamento non permesso
106 Superato il numero di tentativi di immissione del codice PIN
116 Credito insufficiente
118 Numero PAN inesistente
119 Transazione rifiutata dal POS senza indicazione del motivo
125 Carta non funzionante per cause sconosciute
129 Codice di sicurezza errato
167 Codice di sicurezza errato
180 Carta fuori servizio
181 Superato limite di credito
182 Superato limite di debito
184 Errore nella procedura di verifica identità
201 Carta scaduta
204 Operazione non abilitata
207 Autorizzazione automatica non consentita
208 Carta segnalata come rubata o smarrita

Come si può notare, la maggior parte degli errori trovano origine nel conto del cliente (es. codice di errore 167), nella sua carta (es. codice di errore 116) oppure nella procedura (es. codice di errore 106).

Ciò vuol dire che, in realtà, il commerciante non può fare molto se non comunicare in modo chiaro il tipo di problema al cliente, lasciando che egli stesso trovi una soluzione. Se non dispone di altre carte dovrà necessariamente ricorrere ai contanti… o rinunciare all’acquisto.

Se invece l’errore si ripresenta con altri clienti sarebbe opportuno accertarsi che il disservizio non sia causato dal terminale o dall’assenza di connessione, quest’ultima necessaria affinché il dispositivo possa comunicare con il circuito di pagamento e con la banca.

Verifichiamo dunque il corretto funzionamento della connessione: controlliamo che le spie luminose sul router siano verdi e fisse, oppure proviamo a connetterci a internet da un computer o da uno smartphone attraverso la stessa rete WiFi. In caso di problemi occorre segnalare tempestivamente l’assistenza dell’operatore telefonico, giacché non potremo utilizzare il POS fino al ripristino della linea.

Se la linea internet non presenta disservizi, l’esercente può cercare il codice di errore nel manuale d’istruzioni del dispositivo per capire se il problema può essere risolto senza l’intervento di un tecnico, oppure chiamare l’assistenza clienti della società che ha fornito il terminale.

Nel frattempo, però, avremo perso qualche vendita a causa del guasto e generato disagio tra i clienti. Per questo motivo potrebbe essere utile un terminale secondario senza costi mensili.

Essere preparati (e attrezzati) in caso di disservizi è fondamentale per ogni esercizio commerciale. Oggi non è scontato che i clienti abbiano abbastanza contanti con sé per coprire un acquisto di un certo importo. Mostrare sicurezza contribuisce inoltre a rendere un’immagine di affidabilità e professionalità.