L’ordinamento giuridico italiano annovera diversi tipi di associazione che, nonostante le differenze rispetto a obiettivi e struttura organizzativa, presentano una caratteristica comune: non hanno scopo di lucro.
Pur non avendo come fine quello di creare profitti, al loro interno circola regolarmente denaro, e talvolta anche in quantità importanti. Si pensi a quote associative, abbonamenti, prestazioni di servizi e perfino vendita di beni (es. commercio equo e solidale).
Anche le organizzazioni senza scopo di lucro devono quindi gestire somme di denaro e non possono sottrarsi alle regole sui pagamenti elettronici e la tracciabilità.
Nel presente articolo scopriamo quali sono i migliori POS per associaciazioni e secondo quali criteri andrebbe scelto un terminale.
Obbligo POS, deduzioni IRPEF e tracciabilità
Ormai da qualche anno è previsto l’obbligo POS per associazioni. La normativa lascia spazio ad alcuni dubbi, ad esempio riguardo l’applicabilità della suddetta legge nei confronti delle organizzazioni senza scopo di lucro la cui attività è accessibile unicamente ai soci, come può essere il caso dei piccoli circoli ricreativi. Nessun dubbio invece se le attività dell’ente sono destinate al pubblico: sarà obbligatorio mettere a disposizione il terminale per ricevere pagamenti con carta.
Cosa accade se un’associazione non ha il terminale? Sottolineiamo che l’obbligo non riguarda il possesso in sé del dispositivo, bensì l’accettazione del pagamento con carta. Non si rischiano multe per il solo fatto di non avere il POS; si incorre in sanzioni solo nel caso in cui, di fronte alla richiesta di pagare con carta, l’associazione rifiuta il pagamento e invita a pagare in contanti.
Da un’eventuale segnalazione potrà scaturire una multa pari a 30 € + 4 % dell’importo rifiutato, e così per ogni segnalazione giunta alla Guardia di Finanza.
Ulteriori circostanze incentivano le associazioni a munirsi di POS, soprattutto quelle che operano in ambito sportivo (ASD). Le famiglie con figli minorenni potranno infatti beneficiare della deduzione IRPEF al 19% solo sulle spese per attività sportive che siano state saldate con strumenti tracciabili – vale a dire carta, bonifico, assegno, app di pagamento e così via.
In ultimo, non sono da sottovalutare le nuove abitudini di pagamento, giacché sempre meno persone sono avvezze all’uso di contante sia per motivi pratici sia per i crescenti costi del prelievo allo sportello.
Come individuare l’offerta più adatta per associazioni?
Per le piccole realtà il terminale può rappresentare un servizio dispendioso, soprattutto se poco utilizzato. Non bisogna però demonizzare le transazioni elettroniche, soprattutto perché oggi è presente una varietà di offerte che si adattano in base alle esigenze dell’attività.
Come si sceglie un terminale? A seconda delle attività svolte dall’associazione potrebbe avere rilevanza anche l’aspetto pratico (tipo e funzionamento del dispositivo) ma, inutile girarci intorno, quello economico rimane il fattore più determinante nella scelta.
Al fine di capire qual è il POS più economico per organizzazioni senza scopo di lucro dobbiamo pensare alla quantità di pagamenti elettronici ricevuti in passato, o meglio alla somma complessiva mensile delle transazioni elaborate. Se l’associazione non è già in possesso di un terminale, un’idea potremmo farcela guardando al valore complessivo dei bonifici ricevuti – o di qualunque altro mezzo tracciabile utilizzato per alimentare la cassa.
Dopo aver fatto una stima, se il valore complessivo dei pagamenti tracciabili si mantiene al di sotto di 2.000 euro mensili, allora l’opzione migliore da cercare sarà senza canone. Al contrario, con entrate costanti superiori alla sopraindicata soglia potrebbe essere più conveniente un’offerta con costo fisso mensile ma senza commissioni.
Infine, se non siamo in grado di stimare le entrate mensili con metodi tracciabili, meglio partire con un’offerta senza canone e valutare poi nel tempo.
Passiamo ora dalla teoria alla pratica, scoprendo quali sono le soluzioni POS attualmente più convenienti.
SumUp | Caratteristiche |
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Canone mensile |
Assente |
Commissione | 1,95 % |
Prezzo POS (una tantum) |
da 49 € a 139 € |
Servizi inclusi |
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SumUp | Caratteristiche |
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Canone mensile | Assente |
Commissione | 1,95 % |
Prezzo POS (una tantum) |
da 49 € a 139 € |
Servizi inclusi |
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Permette di fare tutto online, in modo autonomo. Bastano dieci minuti per registrarsi sul sito e acquistare un terminale; dopo qualche giorno lavorativo sarà spedito all’indirizzo indicato dall’utente. Sarà sufficiente una breve configurazione iniziale per attivarlo e iniziare a ricevere pagamenti con carta fin da subito.
Il dispositivo più economico di SumUp è il modello Air (49 €), un lettore di carte per smartphone. Richiede il collegamento via Bluetooth a un telefono, senza il quale non può elaborare transazioni). È proprio dal telefono che si gestisce il POS tramite un’apposita applicazione, dove peraltro troveremo ulteriori funzioni: fatturazione elettronica, pagamenti a distanza, creazione negozio online, buoni spesa.
È disponibile anche un modello autonomo, che non richiede il collegamento con lo smartphone. Solo si acquista al prezzo di 79 € oppure 139 € con aggiunta di stampante per ricevute cartacee.
Non ha canone mensile e la commissione sulle transazioni elaborate è dell’1,95 %. Ideale per elabora fino a 1.000/1.200 euro mensili di transato, meno adatto per le associazioni che ricevono un volume superiore di pagamenti.
Per ulteriori dettagli puoi consultare la Recensione SumUp
Un’opzione da non sottovalutare giunge da myPOS, con modello tariffario simile a quello del concorrente appena visto. Non è previsto canone e la commissione su carte europee personali è dell’1,20 %, dunque più bassa rispetto a SumUp.
myPOS | Caratteristiche |
---|---|
Canone mensile | Assente |
Commissione | da 1,20 a 2,85 % + 0,05 € |
Prezzo POS (una tantum) | da 39 € a 249 € |
Servizi inclusi |
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myPOS | Caratteristiche |
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Canone mensile | Assente |
Commissione | da 1,20 a 2,85 % + 0,05 € |
Prezzo POS (una tantum) | da 39 € a 249 € |
Servizi inclusi |
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La differenza tra le due soluzioni sta nell’accredito degli incassi: da un lato c’è il vantaggio dell’accredito istantaneo dei fondi su conto myPOS (incluso nell’offerta), dall’altro l’aspetto meno favorevole delle commissioni sul bonifico per trasferire i fondi su conto corrente: ogni bonifico costa 3 euro.
Mentre la spesa per il trasferimento potrebbe essere problematica per le attività commerciali, dato che necessitano continuamente di fondi a disposizione, un’associazione potrebbe trovare in myPOS un buon alleato riducendo il numero di bonifici; in questo modo la spesa complessiva si mantiene a livelli convenienti.
Maggiori informazioni nella Recensione myPOS
Anche Nexi, il più grande operatore italiano nel settore dei pagamenti elettronici, mette a disposizione un lettore di carte per smartphone. In questo caso è previsto una piccola spesa mensile, la commissione di acquiring:
Nexi | Caratteristiche |
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Canone | Servizio acquiring: 2,50 €/mese Programma sicurezza: 7,50 €/anno |
Commissione | 1,89 % |
Prezzo POS (una tantum) | 29 € |
Servizi inclusi |
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Nexi | Caratteristiche |
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Canone | Servizio acquiring: 2,50 €/mese Programma sicurezza: 7,50 €/anno |
Commissione | 1,89 % |
Prezzo POS (una tantum) | 29 € |
Servizi inclusi |
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Il prezzo del terminale (un POS mobile da collegare al telefono) è conveniente e dunque più allettante dei due concorrenti, tuttavia va messa in conto la spesa mensile per il servizio di acquiring (2,50 €) e quella annuale per il programma sicurezza (7,50 €).
Per quanto riguarda la commissione sulle transazioni, su carte personali dei circuiti Bancomat, Mastercard e Visa ammonta all’1,89%. Il concorrente SumUp presenta una tariffa simile, lievemente più elevata, per contro non ha alcun tipo di costo fisso e include una serie di servizi a valore aggiunto che possono fare la differenza.
Dai un’occhiata alla Recensione Nexi POS mobile
Un’altra interessante opzione proviene da Axerve. Per professionisti e imprese che ricevono pochi pagamenti con carta propone le soluzioni denominate Easy, senza canone oppure senza commissioni.
I suddetti pacchetti non sono in realtà accessibili agli enti senza scopo di lucro, tuttavia si può ottenere un preventivo personalizzato in base alle esigenze dell’ETS, che si tratti di ente culturale, promozione sociale (APS), volontariato (ODV), sportivo (ASD) o musicale.
Considerate le ottime condizioni tariffarie (vedi Recensione Axerve a commissioni), riteniamo valga la pena chiedere qualche informazione in più o un preventivo per un POS su misura.
Le banche non sempre sono convenienti
Generalmente si pensa che siano le banche a offrire le soluzioni migliori e maggiormente affidabili, ma possiamo affermare tranquillamente che non è così, almeno per enti e attività commerciali o professionali con un transato mensile basso.
Quando si riceve un volume modesto di pagamenti, rivolgersi alla banca potrebbe essere al contrario l’opzione peggiore.
Il modello tariffario applicato di solito dagli istituti bancari comporta infatti costi fissi, variabili ed eventuali spese aggiuntive, vale a dire canone mensile + commissioni sul transato + spese per l’installazione e la configurazione del terminale.
Le banche, inoltre, sono solite imporre come requisito la titolarità di un conto corrente presso il medesimo istituto. Ciò vuol dire che o dovremo accontentarci della soluzione proposta dall’istituto presso cui l’associazione è già titolare di conto corrente, oppure si dovrà aprire un nuovo conto nella banca scelta per il servizio POS. Insomma, non è la soluzione più economica né quella più semplice.
Nonostante ciò è sempre bene informarsi su tutte le offerte, anche presso la propria banca, così da essere sicuri di aver valutato tutte le opzioni. Attenzione però a non sottoscrivere un contratto seduta stante, meglio fare le proprie valutazioni ed eventualmente tornare. Questo problema non si pone con i fornitori di POS che si servono del web: l’utente troverà tutte le informazioni necessarie sul sito ufficiale del marchio e in autonomia avvia la procedura di attivazione.
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