Quando si sottoscrive un servizio POS è bene prestare attenzione ai circuiti di pagamento accettati, soprattutto se la propria attività presenta esigenze specifiche.
Per individuare tali esigenze è necessario guardare alla clientela, alla zona e al settore in cui si opera.
L’importanza del circuito e del tipo di carta
Secondo una ricerca sui titolari di carte Discover, il 17% dei titolari preferisce cambiare negozio pur di usare le carte del suddetto marchio. Il 59% delle persone verifica la presenza del simbolo prima di pagare, mentre il 46% esegue lo stesso controllo tramite internet ancor prima di scegliere l’esercizio commerciale.
Medesima tendenza per i possessori di carte di credito American Express.
Qual è il motivo di tale fedeltà da parte dei possessori di determinate carte? No, non è una fissazione da fanboy, bensì il tentativo di massimizzare i benefits offerti dai suddetti marchi.
Ulteriore differenza riguarda l’importo delle transazioni a seconda del tipo di carta utilizzato.La spesa media con carta di credito è più elevata rispetto a quella con carta di debito.
A questo punto dovrebbe essere chiaro che più circuiti si accettano, più alti saranno i profitti… eppure non è sempre così.
Di seguito scopriamo quali sono le carte che è indispensabile accettare, il tipo di clienti attratti dalla presenza di un determinato circuiti, le commissioni per l’esercente.
Indispensabili
PagoBancomat
PagoBancomat è il circuito di pagamento italiano nonché la società emittente della carta di debito più utilizzata in Italia (almeno fino a oggi).
La sua carta è chiamata semplicemente Bancomat.
Questo marchio rilascia le sue carte di debito attraverso gli istituti bancari. Chi apre un conto corrente riceve una carta PagoBancomat che potrà utilizzare per pagare in negozio e per effettuare prelievi di denaro contante presso gli ATM.
Nel 2023 erano attive 31 milioni di carte Bancomat, attraverso cui si è generato un valore complessivo delle transazioni di 119,4 miliardi di euro.
Occorre dire che, nonostante sia tuttora la carta più popolare in Italia, negli anni ha visto un notevole calo delle emissioni in favore di Maestro, Visa e Mastercard.
Presenta alcuni limiti che con il passare del tempo diventano sempre più ingombranti: non può essere usata all’estero né online. Per tale ragione molte banche hanno deciso di virare verso i circuiti concorrenti che abbiamo appena citato.
Questa tendenza inizia a riflettersi anche in tema commissioni. Le “vecchie” offerte prevedevano tariffe più basse sulle carte PagoBancomat, oggi non è più così. Anche per gli esercenti questo circuito inizia a perdere il suo appeal.
Dovresti accettarla? Sì. Nonostante il calo è tuttora un circuito indispensabile in Italia, per qualsiasi tipo di attività.
Commissioni: si aggirano intorno all’1%
Visa
Visa è uno dei circuiti più diffusi al mondo, Italia compresa. È uno dei circuiti che beneficia del calo di PagoBancomat.
Emette carte di debito, di credito e prepagate attraverso istituti finanziari come banche o istituti di moneta elettronica.
Per quanto riguarda le commissioni, è necessario distinguere le carte di debito (quelle con addebito istantaneo su conto corrente) dalle carte di credito (addebito posticipato).
Pur presentandosi con lo stesso marchio, carte di credito e di debito operano su due circuiti diversi. Sulle prime (credit) si applicano commissioni più elevate rispetto alle seconde (debit).
Questa “regola” tariffaria non riguarda solo Visa, bensì tutti i circuiti: accettare carte di debito è più economico. Tariffe più elevate si applicano quando la carta è emessa in un paese fuori Zona Euro e/o quando la carta è di tipo commerciale (es. carte aziendali o premium).
Tutti i POS sono abilitati alla ricezione di pagamenti con carte Visa.
Dovresti accettarla? Sì. Indispensabile per tutti gli esercizi commerciali.
Commissioni: le tariffe delle carte di debito Visa sono di frequente equiparate a quelle PagoBancomat, a meno che non si tratti di una Visa Credit.
VPay
VPay è un circuito per carte di debito e prepagate.
Fa parte del gruppo Visa ma, a differenza di quest’ultimo, è circoscritto all’Europa.
Va da sé che le carte con il simbolo VPay sono sempre debit o prepaid, oltre che europee.
Se il terminale accetta carte Visa non dovrebbe avere problemi ad accettare anche VPay.
In tema di costi, le commissioni applicate sono le stesse del circuito Visa debit.
Chi dovrebbe accettarla? Tutte le attività frequentate da clienti giovani muniti di prepagate.
Commissioni: Basse, come quelle del circuito Visa Debit.
Mastercard
Mastercard è, insieme al pluricitato Visa, il maggiore circuito di pagamento al mondo.
Oltre alle sempre più popolari carte di debito e alle carte di credito dello stesso marchio, in Italia Mastercard è associato a molte carte prepagate.
Tutti i servizi POS permettono di elaborare transazioni con carte di questo brand.
Sulle tariffe ribadiamo il medesimo discorso: se il cliente paga con una debit o una prepaid Mastercard le commissioni applicate sono basse. Al contrario, se il cliente usa una credit o qualasiasi tipo di carta emessa fuori Eurozona le tariffe saranno più alte.
Dovresti accettarla? Sì. Indispensabile per tutte le attività.
Commissioni: Basse su carte di debito e prepagate emesse in UE, più elevate per carte di credito o carte emesse fuori Europa.
Maestro
Maestro è una carta di debito appartenente al gruppo Mastercard.
In Italia è fondamentale nel campo dei pagamenti elettronici, in quanto affianca il circuito PagoBancomat per rendere la carta utilizzabile all’estero e online.
Se alcuni paesi europei (es. Regno Unito, Danimarca) hanno deciso di riampiazzarle con le Visa Debit o MasterCard Debit, in Germania, Paesi Basse e Belgio (oltre che nel nostro paese) le carte Maestro sono vive e vegete, anzi costituiscono un punto di riferimento del settore.
Questo circuito può essere usato anche per le transazioni a distanza (online, pre-autorizzazioni) e fuori i confini europei. Proprio per questo motivo le carte PagoBancomat, con i loro limiti, vengono accompagnate da questo circuito internazionale.
Dovresti accettarla? Sì, in Italia è fondamentale.
Commissioni: Basse, come quelle applicate a MasterCard Debit.
Società acquirer: Tutte (escl. American Express)
Non essenziali ma consigliabili
American Express
Emette esclusivamente carte di credito.
Pur non arrivando ai numeri di Visa e Mastercard in quanto a numero di carte attive, i titolari delle Amex tendono a spendere di più dei possessori di altre carte.
Il nome del brand non deve ingannare: American Express non è solo per clienti americani. Al contrario, negli ultimi anni ha investito molto nel mercato europeo, compreso quello italiano.
Nonostante il suo target di riferimento abbia uno spending più alto della media, di recente alcuni dei suoi prodotti di spicco sono destinati a un’utenza più “popolare”. Per tale ragione consigliamo anche ai piccoli commercianti di abilitarla sul proprio POS.
Si tratta di un circuito di pagamento “chiuso”: emette carte in modo diretto (non tramite banca) ed elabora le transazioni mediante un’infrastruttura propria.
Gli esercenti che vogliono accettare American Express devono sottoscrivere un accordo diretto con il brand. Alcune banche potrebbero proporsi come intermediarie.
Il punto dolente sono le commissioni, generalmente più elevate rispetto ai circuiti visti fin qui.
Chi dovrebbe accettarla? Essenziale negli esercizi che offrono beni e servizi di qualità, consigliabile anche nei piccoli negozi.
Commissioni: da 0,9% a 4% a seconda del volume di transazioni mensili con Amex.
Solo per alcuni tipi di attività
Discover
Discover è il quarto brand più popolare degli Stati Uniti, con circa 50 milioni di utenti.
Nonostante le sue carte siano emesse solo per i residenti statunitensi, la società Discover Financial Services è proprietaria di Diners Club e del suo circuito internazionale.
Vi sono molte probabilità che i turisti statunitensi abbiano nel loro portafogli una Discover.
Raramente viene accettata in Italia, tuttavia alcune soluzioni POS includono questo circuito nel loro pacchetto base (es. SumUp, myPOS).
Da prendere in considerazione se si serve un’area turistica.
Chi dovrebbe accettarla? Attività frequentate da clienti provenienti dagli USA (es. negozi e ristoranti in località turistiche).
Commissioni: Elevate, intorno al 2-4%.
Diners Club
Diners Club è una carta di credito dedicata a imprese, professionisti e consumatori con uno spending elevato.
È spesso utilizzata come carta aziendale per viaggi di lavoro.
Chi usa Diners Club alloggia solitamente in hotel con un servizio di alta qualità, frequenta attività altrettanto curate. In altre parole, non è una carta da tutti.
Essendo parte del Discover Global Network, al quale si è accennato nella sezione precedente, questo circuito vanta 70 milioni di utenti ed è accettato in 190 paesi.
In Italia le sue carte di credito non sono diffuse quanto quelle del concorrente American Express, eppure non è difficile trovare attività commerciali che accolgono Diners – soprattutto in aree turistiche e nelle grandi città.
Diversi servizi includono questa carta nel pacchetto base (SumUp, myPOS).
Chi dovrebbe accettarla? Attività che forniscono beni e servizi di qualità.
Commissioni: generalmente elevate, tra 3-4%.
UnionPay
China UnionPay, o semplicemente UnionPay, è il più grande circuito di pagamento del mondo grazie al suo dominio pressocché inviolato in Cina.
Emette sia carte di credito che carte di debito e da alcuni anni è possibile accettare queste carte anche al di fuori del loro paese natio.
Considerato la notevole quantità di turisti cinesi che ogni anno visita il nostro paese, anche i piccoli commercianti che operano in località turistiche sono interessati a questo brand.
Chi dovrebbe accettarla? Attività frequentate da turisti e da chi viaggia per affari.
Commissioni: generalmente alte, tra 3-4%
JCB
Japan Credit Bureau, abbreviato JCB, è la carta di credito più famosa del Giappone.
Ha più di 69 milioni di clienti ed è emessa in 20 paesi.
Come il popolo cinese, anche quello giapponese è particolarmente avvezzo al turismo in Italia, dove ogni anno giungono milioni di visitatori pronti a spendere in musei, gallerie, ristoranti e negozi con prodotti di qualità.
Anche JCB si sta facendo strada tra le società di acquiring in Italia, tanto da essere presente in molti pacchetti base (es. Nexi, SumUp).
Chi dovrebbe accettarla? Attività frequentate da turisti giapponesi.
Comissioni: tra 3-4%