POS senza banca: confronto costi, accredito e servizi

È tra le soluzioni più cercate da professionisti e piccole imprese, ma cos’è un POS senza conto corrente?

Semplicemente, è un terminale non vincolato a un particolare istituto bancario.

I vantaggi sono molteplici:

• non si è vincolati alle soluzioni bancarie
• accrediti sul proprio conto corrente
• piani tariffari più adatti alle piccole attività

Maggiore libertà di scelta e, soprattutto, condizioni economiche che incontrano le esigenze di lavoratori autonomi e microimprese.

Abbiamo selezionato alcuni dei migliori POS senza banca esaminando tariffe, caratteristiche e servizi a valore aggiunto.

Di seguito li riportiamo in un elenco sintetico, più avanti approfondiamo i dettagli delle rispettive offerte:

Accredito degli incassi

Oltre a costi e commissioni, quello degli accrediti è un fattore fondamentale delle soluzioni svincolate dagli istituti bancari.

Quando il terminale non è associato a una banca, il versamento degli incassi su qualsiasi conto corrente associato all’impresa.

Lavoratori autonomi, liberi professionisti e ditte individuali hanno la possibilità di utilizzare un conto corrente personale, vale a dire non associato a partita IVA. Ciò implica un risparmio, in quanto i conti business comportano costi maggiori rispetto al conto privato.

Le imprese dovranno invece accreditare le transazioni su un conto aziendale.

Ci sono alcune eccezioni.

Alcune delle soluzioni presenzi nella nostra selezione richiedono infatti che l’accredito degli incassi avvenga sul conto business dello stesso brand. Parliamo tuttavia di conti inclusi o con piano gratuito disponibile.

Scopriamo ora quali sono le condizioni economiche dei terminali riportati in tabella.

Alla fine del presente articolo proveremo a fare una stima delle spese mensili in base alle transazioni elaborate.

Dietro questo marchio c’è il Gruppo Sella, affidabile e solido gruppo bancario italiano. Nonostante ciò, Axerve opera in modo indipendente dalla banca.

Si sceglie tra due piani tariffari, denominati Easy:

• Axerve a Commissioni
• Axerve a Canone

Vediamo in tabella le tariffe e caratteristiche.

Partiamo dall’opzione Axerve a Commissioni.

Questa offerta prevede l’acquisto del POS al prezzo di 100 €, ma in compenso non vi è alcun canone mensile da pagare.

Si paga solo una commissione sulle transazioni elaborate, pari all’1 % del loro valore.

Esempio pratico della tariffa:

• Transazione 1 € → 0,01 € di spesa
• Transazione 10 € → 0,10 € di spesa
• Transazione di 100 € → 1 € di spesa

Viene fornito uno smart POS Android che funziona anche in mobilità. Comodo da usare in negozio o in mobilità, in quanto completamente autonomo:

Abbiamo testato il PAX A920Pro di Axerve. La nostra esperienza è complessivamente positiva.

A nostro avviso quello di Axerve a Commissioni è il miglior acquisto POS senza banca con accrediti su conto privato.

Non è da sottovalutare anche l’opzione Axerve a Canone, con canone mensile fisso ma senza commissioni e senza acquisto del terminale.

In questo caso il dispositivo viene fornito in comodato d’uso a fronte di un costo mensile che include 30.000 euro di transazioni ogni anno.

Consigliamo questa opzione per le attività che ricevono ogni mese almento 2.200 euro di pagamenti con carta, altrimenti meglio optare per il piano senza canone.

SumUp è il POS senza conto corrente per eccellenza.

È indipendente da istituti bancari e include un conto business gratuito per gli accrediti. In alternativa si può scegliere il versamento sul proprio c/c.

Ha fatto della semplicità il suo marchio di fabbrica.

È ideale per le attività che ricevono pochi pagamenti con carta, indicativamente fino a 1.000 euro al mese.

L’utente deve acquistare, a scelta, uno dei dispositivi disponibili:

• Lite è il modello più economico ma funziona solo se collegato a un telefono con sistema operativo Apple o Android
• Solo è invece autonomo e si può scegliere anche con stampante

Entrambi sono terminali validi, facili da usare. Naturalmente se non si ama l’uso del cellulare in combinazione con il POS è meglio optare per il secondo, anche se costa un po’ di più.

Nell’app SumUp troviamo servizi aggiuntivi molto utili, tra cui link di pagamento (per pagamenti a distanza), negozio online, buoni acquisto e altro ancora.

A sinistra il modello Solo (autonomo), a destra il modello Lite (per cellulare)

SumUp offre inoltre due opzioni per gli accrediti:

• in un solo giorno, anche nel fine settimana, su conto SumUp
• in due giorni lavorativi su qualsiasi conto corrente

Il conto SumUp è gratuito e include una carta per pagamenti e prelievi di contante. Permette di eseguire bonifici senza commissioni, dunque i fondi potranno essere trasferiti in qualsiasi momento su qualsiasi altro conto corrente.

In alternativa si può optare con l’accredito sul conto corrente dell’attività (per le aziende) o sul conto personale (lavoratori autonomi).

Revolut è giunto nel mercato dei terminali con il suo POS senza banca.

È accessibile solo agli utenti che hanno aperto un conto Revolut Business.

Il suddetto conto è disponibile anche in versione gratuita, cioè senza canone.

L’utente può accreditare le somme sul conto aziendale di Revolut e poi trasferirle sul conto corrente della propria attività, oppure utilizzarli dallo stesso conto Revolut, molto efficiente e con carta inclusa.

Il terminale costa 49 €, non è previsto canone bensì la sola tariffa sulle transazioni.

A proposito di tariffe, la commissione sulle carte europee per privati è ottima (0,8 % + 0,02 €). Detto ciò, attivare il servizio potrebbe essere più tedioso di quanto si pensi.

Lettore di carte Revolut Reader, da collegare a uno smartphone.

La procedura di registrazione è apparentemente facile e rapida, tuttavia qualche fastidio potrebbe raggiungere gli utenti dopo aver inoltrato la richiesta di iscrizione.

Prima dell’attivazione, gli operatori chiederanno ulteriori documenti. In alcuni casi potrebbero richiederli anche in seguito all’attivazione. Tra i documenti richiesti potrebbero esservi una bolletta recente o un estratto conto bancario al fine di provare la validità dell’indirizzo di domicilio.

Per aprire un conto Revolut Business deve essere fornita prova della presenza online dell’attività, cioè un indirizzo web (sito, blog, pagina social pubblica).

Nexi è una società italiana alquanto nota tra commercianti e imprenditori.

Collabora con molte banche italiane ma la migliore opzione rimane la sottoscrizione diretta con la stessa società. In questo modo si evitano sovrapprezzi.

Vediamo i dettagli del piano tariffario Italia+:

Buone le tariffe sulle carte di debito europee per privati dei circuiti PagoBancomat, Visa e Mastercard (0,99%).

Sconsigliamo invece per le attività commerciali che operano in zone con afflusso di stranieri, ad esempio aree turistiche o di affari. La commissione sulle carte commerciali e/o emesse fuori dall’Unione Europea è decisamente salata.

Messa da parte la tariffa sulle transazioni, teniamo presente che l’offerta Nexi comporta un canone mensile di oltre 22 euro per lo smartPOS Mini con stampante.

In linea di massima, questa soluzione è da considerare se si elabora un volume elevato di transazioni elettroniche, così da ammortizzare la quota fissa.

Questa è una soluzione particolare, giacché accredita le transazioni in modo istantaneo sul conto online myPOS.

Da qui gli incassi potranno essere spesi tramite bonifico o carta (opzione sconsigliata) oppure trasferiti sul proprio conto corrente (scelta migliore, a nostro avviso).

C’è tuttavia qualche appunto da riportare affinché la scelta sia consapevole.

Senza canone, prezzi di acquisto del terminale diversi a seconda del tipo di dispositivo, accrediti immediati, commissioni sul transato ragionevoli.

Fin qui tutto bene. Chiariamo ora la questione del versamento degli incassi.

Le somme incassate finiscono sul conto myPOS, incluso nell’offerta. Sebbene il contogratuito, non lo sono le operazioni di bonifico (3 euro) e di prelievo contanti (2 euro).

myPOS Go a sinistra, Pro a destra

Trasferire i fondi dal conto myPOS al proprio conto corrente ha un costo di 3 euro a operazione.

Se eseguiamo un trasferimento a settimana avremo una spesa mensile di 12 euro, in aggiunta alle commissioni sul transato.

L’aspetto positivo è che i trasferimenti non sono automatici, bensì li esegue l’utente se e quando vuole. In altre parole, avremo la possibilità di ridurre il numero di bonifici al fine di abbassare la spesa mensile complessiva.

Confronto spesa mensile con POS senza conto corrente

Nella maggior parte dei casi, chi cerca un terminale non associato direttamente a una banca ha come obiettivo primario il risparmio. Per raggiungere tale scopo occorre valutare il servizio in funzione del proprio transato.

È nostro solito ricordare che non esiste soluzione in assoluto più economica, esistono bensì piani tariffari che meglio si adattano alle necessità dei singoli casi, risultando di conseguenza più accessibili.

Per capire qual è il POS senza banca più economico occorre innanzitutto prendere come punto di riferimento un transato medio mensile, cioè il volume medio di transazioni che elaboriamo ogni mese attraverso il terminale.

Se ciò non è possibile, meglio partire dall’opzione più “light” e valutare in seguito il passaggio ad altre opzioni.

Proviamo ora a fare una previsione – seppur approssimativa, considerate le variabili – della spesa mensile in base al volume medio di transazioni:

Se la nostra attività riceve pochi pagamenti con carta (0 – 1.000 euro mensili) consigliamo di optare per Axerve a Commissioni, SumUp o Revolut.

A proposito di SumUp, presenta in tutta evidenza una tariffa più elevata. In compenso è la soluzione più facile e veloce da attivare, ideale per iniziare in tempi brevi. Axerve a Commissioni è un’ottima scelta anche in prospettiva di un aumento delle entrate elettroniche.

Al di sopra dei 2.000 euro mensili di transato consigliamo invece di puntare su Axerve a Canone che, a conti fatti, permette di risparmiare anche al superamento della soglia di transato “gratuita”.

Nexi Italia+ è invece indicato per volumi elevati di transato elettronico. Si noti che nella nostra previsione abbiamo considerato il canone mensile per il modello smartPOS Mini. Altri modelli potrebbero applicare costi mensili più elevati.