Rivolgersi alla banca di fiducia per attivare un POS è la scelta più comune tra le piccole imprese, ma non sempre quella più conveniente.
Nella presente recensione mettiamo a confronto le soluzioni del popolare istituto bancario con quelle di Axerve, società italiana specializzata in pagamenti digitali e terminali.
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Prezzo del terminale |
Non acquistabile | Non acquistabile |
Canone mensile | 50 € (indicativo) |
17 – 22 € (IVA escl.) |
Tariffa per transazione | 0,50 – 1,10 % (indicativo) |
Assente |
Accredito su conto corrente |
1 giorno lavorativo su c/c UniCredit |
1 giorno lavorativo su qualsiasi c/c |
Contactless | ||
Apple Pay / Google Pay | ||
Carte accettate | ||
American Express | Opzionale | Opzionale |
AliPay | Opzionale | Non disponibile |
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Prezzo del terminale |
Non acquistabile | Non acquistabile |
Canone mensile | 50 € (indicativo) |
17 – 22 € (IVA escl.) |
Tariffa per transazione | 0,50 – 1,10 % (indicativo) |
Assente |
Accredito su conto corrente |
1 giorno lavorativo su c/c UniCredit |
1 giorno lavorativo su qualsiasi c/c |
Contactless | ||
Apple Pay / Google Pay | ||
Carte accettate | ||
American Express | Opzionale | Opzionale |
AliPay | Opzionale | Non disponibile |
Due proposte tariffarie per Axerve Easy
Le offerte di Axerve denonimate Easy sono dedicate a piccole imprese e professionisti con un transato elettronico modesto. Si può scegliere tra:
- Axerve a canone (senza commissioni)
- Axerve a commissioni (senza canone)
Il primo piano tariffario comporta un canone mensile fisso ma nessun costo aggiuntivo (una sorta di pacchetto all-inclusive). La quota fissa ammonta a 17 o 22 euro mensili, a seconda del volume annuo di pagamenti ricevuti tramite POS:
Transato annuo | Canone mensile |
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fino a 10.000 € | 17,00 € |
fino a 30.000 € | 22,00 € |
oltre 30.000 € | 22,00 € + 1 % sulle transazioni |
Il secondo piano prevede, al contrario, le sole commissioni sul transato – o meglio, una sola commissione pari all’1% delle transazioni elaborate. L’assenza del canone è però dovuta all’acquisto del terminale al prezzo di 100 € (IVA escl.) Si tratta di uno smart POS Android che, in caso di recesso da Axerve, potrà essere utilizzato con altri gestori.
Molto diversa è l’offerta di Unicredit, legata ai vecchi schemi tariffari pensati soprattutto per le attività che accettano con frequenza pagamenti con carta. Diversi livelli di spesa sono infatti previsti: canone, commissioni, costi di installazione e disinstallazione.
Il canone mensile si aggira intorno ai 50 euro, tuttavia una riduzione potrebbe essere applicata a seconda del tipo di attività o del fatturato elettronico. Le commissioni massime riportate nei fogli informativi partono dal 2,50% e arrivano al 3,90% per le principali carte di pagamento, tuttavia ai clienti vengono proposte tariffe migliori.
Sulle carte Bancomat (PagoBancomat) si applica generalmente lo 0,50% della transazione; i pagamenti ricevuti attraverso carte di credito Visa e MasterCard costano di più (circa 1,10%). Le tariffe appena menzionate sono tuttavia indicative: l’unico modo per conoscere quelle reali – che potrebbero variare a seconda dell’attività – è prendere appuntamento presso una filiale bancaria, oppure fare un tentativo tramite call center (nel caso, teniamo a portata di mano la partita IVA perché sarà richiesta).
Nella proposta Unicredit è prevista inoltre una commissione minima sul transato mensile, pari a 17 euro. Vale a dire che l’esercente sarà costretto a pagere una tariffa minimi sulle transazioni anche nel caso in cui non abbia usato il terminale, oppure lo abbia usato solo poche volte.
Previsioni di spesa mensile Unicredit vs Axerve a canone
Mettiamo a confronto le due soluzioni che implicano un costo mensile fisso, vale a dire Unicredit e Axerve a canone.
Per la soluzione UniCredit prendiamo in considerazione la sola commissione più bassa, ossia quella applicata ai Bancomat (le previsioni di spesa sono dunque da ritenersi indicative, in quanto i costi reali vengono proposti in base alle esigenze dei singoli imprenditori). La proposta di Axerve a canone, al contrario, non lascia spazio a dubbi:
Spesa mensile UniCredit |
Spesa mensile Axerve |
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Incassi mensili 500 € |
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50 € (canone) + 2,5 € (commissioni) = 52,5 € |
17 € (IVA escl.) |
Incassi mensili 1.000 € |
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50 € (canone) + 5 € (commissioni) = 55 € |
22 € (IVA escl.) |
Incassi mensili 2.000 € |
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50 € (canone) + 10 € (commissioni) = € 60 |
22 € (IVA escl.) |
Incassi mensili 2.500 € |
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50 € (canone) + 12,5 € (commissioni) = 62,5 € |
22 € (IVA escl.) |
Incassi mensili 5.000 € |
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50 € (canone) + 25 € (commissioni) = 75 € |
22 € (canone) + 25 € (commissioni) = 47 € |
Il canone fisso elevato, in aggiunta alle commissioni sul transato rende l’offerta UniCredit gravosa per le piccole attività. Inoltre si ribadisce che nell’esempio riportato nella precedente tabella abbiamo preso in considerazione la commissione più bassa (carte PagoBancomat).
Non è da escludere che la propria filiale UniCredit applichi uno sconto sul canone, tuttavia – anche se quest’ultimo venisse totalmente eliminato – la differenza con il piano Easy del concorrente Axerve rimane evidente.
Ancor più conveniente al superamento di 30.000 euro di incassi annui è l’opzione tariffaria di Axerve senza costi fissi, con l’1% di commissione e nessun canone.
Il servizio di UniCredit è destinato ai clienti della banca, quello Axerve a chiunque
L’istituto bancario, tra i più popolari in Italia, mette a disposizione il servizio POS esclusivamente ai clienti della banca (salvo sottoscrizione tramite banche intermediarie, che tuttavia potrebbero applicare condizioni economiche diverse).
Per sottoscrivere l’offerta è dunque necessario essere titolari di un conto corrente aziendale o professionale dalla stessa Unicredit. Attualmente i conti aziendali, denominati OneKey, comportano una spesa fissa mensile di 50 o 100 euro (si consideri che esitono conti correnti business più economici).
Anche sotto questo aspetto il concorrente si rivela un passo avanti.
Pur essendo parte del Gruppo Banca Sella, Axerve opera in modo indipendente e permette quindi di ricevere gli accrediti su qualsiasi conto corrente.
Questo è un vantaggio importante, poiché vi è completa libertà di scelta rispetto al conto da usare per la ricezione degli incassi (naturalemente per le aziende è necessario un conto aziendale, mentre i professionisti possono utilizzare anche un conto personale).
In entrambi i casi, gli accrediti degli incassi si verificano in un giorno lavorativo.
I terminali di pagamento
Con l’offerta Easy di Axerve viene messo a disposizione un solo terminale: il Pax A910. Si tratta di un POS Android smart, dall’uso molto simile – se non identico – a quello di uno smartphone o un tablet, con l’aggiunta delle funzioni e delle parti hardware per elaborare transazioni elettroniche.
Nel caso del piano Axerve a canone, il dispositivo è incluso nel costo fisso mensile (per questo motivo abbiamo definito questa offerta all-inclusive). In caso disdetta dovrà però essere restituito alla società.
Axerve a commissioni implica l’acquisto del terminale al prezzo di 100 € + IVA. L’esercente diventa proprietario del dispositivo e dunque non dovrà pagare il canone né restituirlo al momento del recesso; inoltre potrà configurarlo per un altro gestore di servizi POS.
Sul Pax A910 troveremo installate le app che danno accesso alle funzioni essenziali: elaborazione dei pagamenti e controllo delle transazioni processate e degli storni. Essendo sostanzialmente un tablet, si potranno installare ulteriori applicazioni (disponibili su un apposito app store) per estendere le sue funzionalità (es. registratore di cassa telematico, gestionale dell’inventario, programma fedeltà, ecc.)
Le applicazioni aggiuntive comportano generalmente un prezzo d’acquisto oppure la sottoscrizione di un abbonamento, tuttavia lo smart POS potrebbe essere la soluzione adatta per chi desidera semplificare la gestione dell’attività e raccogliere tutti gli strumenti digitali necessari in un solo dispositivo.
Infine, per quanto riguarda la parte hardware, il terminale è dotato di stampante per ricevute cartacee, SIM dati integrata (funziona anche in mobilità), lettore di codici a barre e codici QR, di carte contactless e con chip.
Foto: Pax

Il Pax A910 è un POS Android, con stampante e SIM dati integrata.
Più complessa la situazione con Unicredit che, a seconda dell’offerta sottoscritta in filiale, potrebbe permettere la scelta del tipo di terminale (fisso, portatile, mobile, cordless), oppure fornire uno smart POS simile a quello appena visto. Ancora una volta, dettagli e condizioni effettive si apprendono solo al momento del colloquio in filiale.
In caso di scelta, si consiglia per le piccole imprese che ricevono un numero limitato di pagamenti con carta di optare per il POS portatile classico oppure per lo smartPOS. Il modello fisso è consigliato solo ai negozi con un flusso continuo di transazioni elettroniche.
Abbiamo visto nella sezione costi che si dovrà pagare un canone di noleggio, ma non solo. Qualora fosse necessario l’intervento di un tecnico per l’installazione o la configurazione del dispositivo, si aggiunge una commissione una tantum (100 euro secondo foglio informativo).
Il terminale resta proprietà della banca e dovrà essere restituito in caso di recesso.
Con Unicredit si accetta un numero maggiore di carte
La sfida dei circuiti di pagamento è vinta da Unicredit, che consente ai commercianti di accettare un numero maggiore di carte.
Di base, con la soluzione dell’istituto bancario si accettano carte PagoBancomat, Visa, MasterCard, VPay, Maestro, UnionPay e JCB. Questi ultimi due circuiti comportano una commissione più elevata rispetto a quelli comuni, tuttavia si rivelano essenziali per chi opera in località turistiche (UnionPay e JCB sono rispettivamente carte di credito cinesi e giapponesi).
L’importanza dell’accettare carte estere viene confermata dalla possibilità di attivare, sempre con un Unicredit, modalità di pagamento AliPay, molto popolare in Cina. Al momento il concorrente non offre tale opzione.
Con l’offerta Axerve Easy si accettano PagoBancomat, Visa, VPay, MasterCard e Maestro, ossia le principali carte utilizzate in Italia, più che sufficienti per buona parte delle attività.
Infine, entrambe le soluzioni permettono poi di abilitare American Express. Se interessato, l’esercente dovrà convenzionarsi direttamente con il circuito.
Come richiedere il terminale
Per iniziare a ricevere pagamenti con carta attraverso uno dei due servizi è necessario sottoscrivere la relativa offerta. In base alla soluzione scelta, la modalità di adesione sarà molto diversa.
Con Axerve è sufficiente effettuare la registrazione sul sito ufficiale del servizio. Si sceglie il tipo di attività, si inseriscono i dati anagrafici e quelli dell’impresa. Dopo una verifica da parte degli operatori, in pochi giorni lavorativi si riceve la conferma di iscrizione e spedizione del POS al domicilio indicato dall’esercente o professionista. La procedura richiede pochi minuti.

La richiesta del POS Axerve Easy si inoltra online in pochi minuti.
Più impegnativa è la sottoscrizione del servizio POS Unicredit, per la quale è necessario prendere un appuntamento in banca, ascoltare la proposta del consulente e valutarne la convenienza.
Come si è detto, nel caso di Unicredit non viene offerto un “pacchetto” standard per tutti gli esercenti, dunque la cosa migliore da fare è informarsi sulle diverse opzioni, raccogliere tutte le informazioni necessarie e fare le proprie valutazioni con calma, evitando di sottoscrivere contratti in modo impulsivo.
La nostra opinione
Prendendo in considerazione i diversi elementi delle due offerte, il giudizio complessivo può essere riassunto come segue: entrambi i piani di Axerve sono indicati a professionisti e piccole imprese che ogni mese incassano tramite POS alcune migliaia di euro; è invece preferibile scegliere Unicredit se le transazioni con carta sono frequenti e il volume annuo di transato elettronico elevato.
Nello specifico, l’offerta Axerve a commissioni è più conveniente rispetto al piano all-inclusive con canone mensile fisso, tuttavia è prevista la spesa iniziale (una tantum) per l’acquisto del terminale. Il piano con canone è consigliato qualora l’esercizio commerciale abbia un volume costante di entrate elettroniche (poiché, appunto, si dovrà pagare una quota fissa ogni mese) ma che non superi i 30.000 euro annui.
Per quanto riguarda Unicredit, abbiamo visto che diversi livelli di spesa sono implicati: canone fisso, commissioni sui pagamenti ricevuti, eventuali spese una tantum per installazione, sostituzioni e così via. Uno schema tariffario simile non è necessariamente più oneroso, tuttavia ne traggono vantaggio solo le attività che usano il terminale con frequenza, per elaborare un volume alto di pagamenti con carta.