Come funziona il POS Deutsche Bank?
L’istituto finanziario tedesco non dispone di una propria infrastruttura per la gestione ed elaborazione delle transazioni elettroniche e, per offrire questo servizio ai suoi clienti, fa affidamento all’azienda italiana Nexi, nata dalla fusione di CartaSi e ICBPI.
In altre parole, se richiediamo un POS Deutsche Bank otterremo in realtà un terminale Nexi. Le implicazioni sono perlopiù di carattere economico, come vedremo più avanti nella sezione dedicata a costi e commissioni.
Carte accettate
Viene fornito un terminale di tipo smart, molto utile per raccogliere una pluralità di servizi in un unico dispositivo. Anche questo aspetto sarà approfondito in un’apposita sezione.
Il lettore è in grado di leggere carte con chip, banda magnetica e contactless dei principali circuiti domestici e internazionali: PagoBancomat, Visa, VPay, MasterCard, Maestro, American Express, Union Pay e JCB.
Inoltre i clienti avranno la possibilità di pagare con lo smartphone attraverso ai sistemi Apple Pay e Google Pay, semplicemente avvicinando il loro telefono al POS.
Oltre ai terminali “intelligenti”, Nexi propone una vasta gamma di dispositivi: dal classico apparecchio fisso a quello portatile o cordless. In caso di esigenze diverse, dunque, potremo chiedere in filiale una soluzione più adatta.
Costi fissi e una tantum
Spesa | |
---|---|
Canone mensile | 35,00 € |
Canone mensile per inattività | 30,00 € |
Commissione acquiring | Una tantum 7,50 € Mensile 2,50 € |
Installazione | 150,00 € |
Sostituzione | 150,00 € |
Riconfigurazione | Con tecnico 200,00 € Via telefono 150,00 € |
Abilitazione Amex, Diners | 5,00 € al mese |
Attivazione funzioni extra |
50,00 € |
I costi fissi riguardano principalmente il canone per il noleggio del terminale (pari a 35 euro) e la commissione di acquiring (2,50 euro), entrambi addebitati ogni mese. Se da un lato è in linea con le tariffe fissate dalle banche, dall’altro non possiamo fare a meno di notare che è una spesa più elevata di quella proposta da Nexi qualora si stipuli un accordo diretto.
Saltano all’occhio, poi, una serie di spese una tantum per l’attivazione di servizi aggiuntivi, intervento di un tecnico in caso di riparazione, sostituzione e addirittura nell’eventualità di smarrimento del terminale.
Si nota infine una commissione piuttosto fastidiosa alla sola vista, quella per l’inattività mensile. Se durante un mese non viene effettuata alcuna transazione, si paga un canone di 30 euro: non la più “smart” delle mosse ai tempi del Covid-19.
Circuito | Tariffa* |
---|---|
Bancomat e carte di debito |
0,7 – 1,0 % |
Carte di credito Visa e MasterCard |
1,2 – 1,5 % |
Amex, JCB, UnionPay |
2 – 3 % |
* Commissioni indicative.
Le commissioni sul transato, che si aggiungono ai costi elencati in precedenza, possono ritenersi ragionevoli ma certamente non i più economici del mercato.
Ad esempio, chi ha un transato annuo non superiore a 30.000 euro può approfittare del POS Axerve senza commissioni, con canone fisso di 20 euro.
Foto: Nexi
Lo smartPOS non è altro che un tablet con lettore di carte integrato.
In poche parole, parliamo di un tablet che integra al suo interno un lettore di bancomat e carte di credito. E, proprio come avviene per i comuni dispositivi smart, è possibile scaricare e installare applicazioni per estenderne le funzionalità.
Sul display del terminale troveremo il Nexi App Store, una sorta di Google Play dedicato esclusivamente alle applicazioni utili per gli esercizi commerciali e le attività professionali.
Tra le app disponibili compaiono soluzioni per la contabilità, la gestione dell’inventario e degli ordini a distanza, per l’emissione di gift card e altri strumenti simili. Alcune di queste sono pre-installate, altre scaricabili gratuitamente e altre ancora a pagamento o con abbonamento.
La nostra opinione
I servizi finanziari di Deutsche Bank non possono certamente essere messi in discussione, ma lo stesso non si può dire per la soluzione POS offerta.
Innanzitutto, non disponendo di mezzi propri (come del resto molte banche italiane), è costretta a proporre un servizio di un’azienda terza, Nexi. Quest’ultima opera da decenni nel mercato italiano dei pagamenti elettronici, che peraltro ha aiutato a far crescere.
Detto ciò, le condizioni economiche che Nexi impone a Deutsche Bank e agli altri istituti bancari sono alquanto quasi proibitive.
Il canone mensile appare già elevato – pur essendo paragonabile a quello di banche concorrenti – ed è inoltre seguito da una sfilza di costi dovuti per attivazione, installazione ed eventualmente per riconfigurazione, riparazione, sostituzione e smarrimento.
Qualora le suddette voci di spesa dovessero rientrare nella proposta di contratto della banca, come solitamente accade, il consiglio è quello di fare rotta verso altri lidi.