L’espressione “conto business gratuito” o “conto business a zero spese” può destare l’attenzione dei titolari di una neonata attività e di aziende per cui anche il risparmio di alcune decine di euro al mese è importante. Del resto, a chi non piace l’idea di eliminare costi che limano le entrate?

Precisiamo fin da subito che quel “gratuito” fa riferimento all’assenza di canone mensile, e che non esiste alcun servizio bancario a zero spese. Gli istituti finanziari aggiungono costi variabili per recuperare quanto perso a causa dell’assenza di canone, oppure impongono limiti operativi per invogliare il cliente a sottoscrivere un piano a pagamento.

Occorre una precisazione. Quando si parla di spese nascoste, non vuol dire che queste vengano completamente occultate al cliente, bensì che si omette di menzionarle nelle pubblicità e nei messaggi promozionali (inclusi i siti ufficiali del prodotto). I costi reali saranno riportati solo nei fogli informativi e nelle condizioni contrattuali fornite in fase di apertura del conto.

Diamo ora un’occhiata ai costi nascosti di conti gratuiti per aziende e professionisti.

Pagamenti domestici

I pagamenti domestici sono un elemento indispensabile per ogni attività aziendale e professionale. È tramite reti domestiche o europee che oggi avvengono la maggior parte delle transazioni: dai bonifici agli addebiti diretti, dalle bollette ai tributi.

Prendiamo l’esempio del bonifico europeo (SEPA), che ormai da tempo sostituisce il bonifico nazionale. Questo tipo di trasferimento è perlopiù gratuito per i conti bancari e conti di pagamento destinati ai consumatori, mentre per aziende e professionisti viene adottata spesso una politica tariffaria diversa.

Solitamente i conti business “gratuiti” includono un numero limitato di bonifici mensili, superato il quale si applica una commissione su ogni operazione “extra”.

Con i conti business gratuiti le operazioni di pagamento senza commissione potrebbero essere limitate

Altra operazione domestica a cui far attenzione è l’addebito diretto, anche noto come SEPA Direct Debit o ancor meglio con il suo acronimo SDD. Trattasi di un’operazione generalmente gratuita per i conti personali, mentre condizioni diverse potrebbero essere adottate per i clienti business.

Giacché l’addebito diretto viene utilizzato per evitare le commissioni su bollettini postali, PagoPA e CBILL – cioè per pagare bollette senza ulteriori spese – sarebbe in effetti antieconomico scegliere un servizio senza canone e poi ritrovarsi a pagare una commissione per la domiciliazione di un’utenza sul conto.

Situazione simile sui bollettini, spesso soggetti a commissioni bancarie piuttosto elevate, alle quali si aggiungono quelle postali nel caso dei bollettini emessi da Poste Italiane.

Scopri le opzioni nel nostro Confronto dei conti business

Pagamenti internazionali

I bonifici internazionali e transfrontalieri comportano quasi sempre dei costi, talvolta annunciati in modo poco chiaro. Quando si tratta di transazioni fuori i confini della zona SEPA, è praticamente impossibile conoscere in anticipo l’esatto importo delle commissioni applicate.

La spesa complessiva sull’operazione extra-SEPA è formata da costi fissi e commissioni espresse in percentuale, in rapporto all’importo inviato o ricevuto (ebbene sì, nel caso dei trasferimenti esteri, anche la ricezione ha il suo costo).

L’ammontare delle commissioni dipendono fa molteplici fattori, tra cui:

  • Paese mittente e paese destinatario
  • Quali e quanti istituti bancari sono coinvolti nello scambio
  • Quali valute sono coinvolte nello scambio

Nell’Unione Europea, per evitare spese elevate si è costituita la SEPA, area unica dei pagamenti in euro. Grazie agli accordi raggiunti tra le istituzioni e le banche europee, inviare un bonifico in Euro verso un paese UE implica gli stessi costi del bonifico nazionale – mentre i trasferimenti in moneta diversa dall’Euro e in paesi fuori dalla suddetta area richiedono spese poco chiare oltre che onerose.

Questo – va detto – è un problema non solo dei conti cosiddetti gratuiti, bensì di tutti i conti correnti gestiti da banche tradizionali. Spesso l’utente scopre l’importo reale delle commissioni solo dopo aver effettuato l’operazione, ma c’è un motivo.

Il bonifico estero o trasferimento SWIFT permette di trasferire denaro in tutto il mondo, anche nel paese più remoto. A volte, affinché la somma possa giungere a destinazione è necessario coinvolgere istituti terzi. Inoltre entra in gioco il tasso di cambio e le maggiorazioni sulla conversione.

Per approfondire, consulta l’articolo Bonifico estero: costi e tempi

Discorso analogo sui pagamenti con carta all’estero, in divisa estera, per i quali potremmo ritrovarci con un addebito superiore fino al 3% rispetto al prezzo che appare sullo scontrino. Naturalmente non dipende dal commerciante bensì dalle tariffe applicate alla conversione di moneta.

Paradossalmente, nel caso di pagamenti e bonifici extra europei sono proprio alcuni conti business gratuiti a risolvere il problema dei costi elevati: Revolut Business (con piano gratuito e piani con canone), Wise Business e Airwallex offrono tariffe nettamente inferiori a quelle delle banche; spesso vengono infatti utilizzati in combinazione con i classici conti correnti per rispamiare sulle operazioni estere.

Prelievo di contante

Gli istituti che offrono conti aziendali gratuiti, come si è visto, guadagnano dalle operazioni digitali effettuate dal conto o attraverso la carta.

Per evidenti motivi, non hanno alcun interesse nell’incentivare l’uso di contante, dunque tendono a fissare limiti molto restrittivi sul numero di operazioni e/o applicare commissioni salate sul prelievo.

Il numero di prelievi di contanti potrebbe essere limitato a poche operazioni mensili

Di solito stabiliscono un limite mensile di prelievi presso gli sportelli automatici (ATM). Tale limite può riguardare il numero di operazioni e/o l’importo massimo mensile.

Superato il limite, per ogni operazione extra viene addebitata una commissione fissa o percentuale che rende il prelievo molto dispendioso. Ad esempio, il Conto Business di SumUp offre tre prelievi gratuiti al mese, poi addebita il 2% dell’importo prelevato.

Nel caso in cui si necessiti di prelievi frequenti, il conto business “gratuito” è spesso l’opzione più costosa per un’azienda.

Deposito di contante

I conti aziendali gratuiti richiedono generalmente una commissione sul versamento di contanti – sempre che questo tipo di operazione sia disponibile. Le banche online non dispongono di infrastrutture proprie, e non sempre collaborano con istituti tradizionali.

Quando disponibile, il deposito di denaro cash si effettua tramite circuiti di pagamento di terze parti. In Italia questi servizi operano attraverso tabaccherie, supermercati e altri punti vendita convenzionati.

Il deposito di contanti non è sempre disponibile con i conti aziendali gratuiti

Le commissioni partono da un minimo di 2 euro oppure possono essere calcolate in funzione dell’importo da depositare (es. 2%), a seconda delle condizioni riportate nel contratto.

Se invece l’operazione di versamento non è prevista, l’unico modo per depositare contanti sarà il bonifico per cassa. L’utente dovrà recarsi presso una qualsiasi filiale bancaria per effettuare un bonifico in contanti verso l’IBAN del conto aziendale. I costi sono decisamente più elevati rispetto al bonifico eseguito online.

Carte fisiche supplementari

Una carta fisica (di debito o prepagata) è generalmente inclusa nei anche conti business gratuiti – ma non sempre è sufficiente.

Nelle aziende sono talvota necessarie carte aggiuntive da assegnare ai diversi soci, a dipendenti e collaboratori che effettuano spese per conto dell’impresa.

Carte aggiuntive possono essere ordinate direttamente online dall’amministratore del conto, ma avranno un canone mensile ed eventualmente anche un costo di emissione. A seconda del tipo carta (fisica o virtuale, in plastica o in metallo, prepagata o carta di credito) le tariffe possono variare da pochi euro fino ad alcune decine di euro mensili.

Si segnala infine che i conti gratuiti fissano un limite massimo di carte aggiuntive richiedibili. Dunque, pur pagandole, non si potrà oltrepassare un certo numero di carte supplementari. Tanto vale, a questo punto, sottoscrivere un piano con canone.

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Costi periodici e commissioni per inattività

“Senza canone” indica l’assenza di una quota fissa con ricorrenza mensile, e questo è chiaro. Non è detto, però, che siano esclusi altri costi periodici.

Talvolta sono previsti costi trimestrali o annuali, altre volte una commissione di inattività su conti o carte che non effettuano transazioni da alcuni mesi.

Nei fogli informativi occorre verificare la presenza di costi periodici fissi

Dunque, termini ed espressioni che richiamano alla gratuità di un servizio sono circoscritti a una specifica voce di spesa, non a tutte le altre. Se visitiamo il sito web di una banca, esaminando scritte minuscole e asterischi vari potremmo leggere un “Messaggio promozionale. Per conoscere le condizioni consultare i fogli informativi.”

Ed è proprio così, non basta una pagina web a riportare tutte le voci di spesa di un conto corrente, men che meno di un servizio rivolto a imprese e professionisti.

Sui siti web di servizi finanziari (banche, istituti di moneta elettronica, carte di credito, ecc.), visitiamo la sezione Trasparenza per individuare il foglio informativo relativo al servizio di nostro interesse; è qui che troveremo le tabelle con tutte le voci di spesa.