WooCommerce e Shopify sono piattaforme ecommerce più usate per la creazione negozi online.
Una è nota per essere gratuita (più o meno), l’altra per l’offerta di una soluzione all-in-one.
Qual è la migliore?
Quali sono i costi reali?
Lo scopriamo nel presente confronto, insieme al funzionamento e alle opinioni sul tipo di utenza adatta ai due sistemi.
Soluzione | Website builder Gestione negozio Hosting web |
Website builder Gestione negozio |
CMS | Shopify | Wordpress |
Dominio | Incluso di terzo livello, opzionale di secondo livello | Non incluso |
Certificato TLS/SSL | Incluso | Dipende dal servizio hosting |
Sistema di pagamento | Intergrato o di terze parti |
Di terze parti |
Prodotti catalogo | Illimitati | Illimitati |
Archiviazione file | Illimitata | Dipende dal servizio hosting |
Importazione prodotti |
Sì | Sì |
Temi personalizzabili | Sì | Sì |
Modifica codice del tema | Sì | Sì |
Installazione plugin di terze parti | Sì | Sì |
Gestione negozio da app mobile | Sì | Sì |
Soluzione | |
Website builder Gestione negozio Hosting web |
Website builder Gestione negozio |
CMS | |
Shopify | Wordpress |
Dominio | |
Incluso di terzo livello, opzionale di secondo livello | Non incluso |
Certificato TLS/SSL | |
Incluso | Dipende dal servizio hosting |
Sistema di pagamento |
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Integrato o di terze parti |
Di terze parti |
Prodotti catalogo | |
Illimitati | Illimitati |
Archiviazione file | |
Illimitata | Dipende dal servizio hosting |
Importazione prodotti | |
Sì | Sì |
Temi personalizzabili | |
Sì | Sì |
Modifica codice del tema |
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Sì | Sì |
Installazione plugin di terze parti |
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Sì | Sì |
Gestione negozio da app mobile |
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Sì | Sì |
Le differenze tra Shopify e WooCommerce
Partiamo dalle basi: Shopify costituisce un ambiente a sé stante (ma aperto quanto basta), mentre WooCommerce si inserisce nel più esteso ecosistema di Wordpress, un progetto open source e gratuito: chiunque ha la possibilità di usarlo liberamente modificandone anche il codice.
Se da un lato WooCommerce trae vantaggio da quello che può definirsi un sistema aperto – con un’offerta praticamente infinita di estensioni e template – dall’altro pone gli utenti meno esperti di fronte ad una serie di rischi e problematiche che possono presentarsi, ad esempio, nella gestione della parte tecnica e nell’uso indiscriminato delle estensioni gratuite.
Nel suo sistema chiuso, Shopify dispone di maggiore controllo sui prodotti e servizi di terze parti, così da offrire un livello di qualità più elevato. Ciò non vuol dire che sia esente da difetti in modo assoluto, ma per sua natura è indubbiamente più selettivo.
Anche dal tipo di ambiente in cui opera dipende il tipo di servizio offerto. Shopify è una piattaforma all-in-one che include tutto il necessario (o quasi) per aprire un sito ecommerce.
Al contrario, il plugin per Wordpress, WooCommerce, mette unicamente a disposizione la piattaforma di gestione del negozio. Gli utenti dovranno pensare a tutto il resto: dallo spazio web ai certificati di sicurezza, dal dominio alla configurazione delle impostazioni tecniche.
In breve, Shopify permette di allestire un negozio online in tempi brevi, mentre WooCommerce richiede tempi più lunghi e, in tutta evidenza, un minimo di esperienza nella costruzione di siti web.
Con la piattaforma open source, d’altro canto, gli esperti hanno pieno controllo sul sito – ma ciò non fa per tutti, e del resto anche i web developer navigati potrebbero necessitare di soluzioni più immediate.
Come iniziare
Iniziare con la piattaforma all-in-one di Shopify è alquanto semplice.
Si effettua la registrazione sul sito ufficiale del servizio, si seleziona il piano di abbonamento e si inizia con il periodo di prova di 14 giorni, durante i quali si ha modo di capirne il funzionamento e avviare la creazione del negozio prima di impegnarsi realmente.
Gli utenti hanno a disposizione un dominio di terzo livello completamente gratuito (ad esempio, nome-del-negozio.myshopify.com), tuttavia si ha la possibilità di acquistare un dominio di secondo livello (es. www.nomedelnegozio.com) da collegare al sito.
Acquistandolo tramite Shopify non sarà neanche necessario configurare il collegamento: la parte tecnica viene gestita dalla piattaforma.
Con WooCommerce la procedura è più complessa perché, come si è detto, saremo costretti ad occuparci di ogni singolo aspetto della costruzione e configurazione del sito.
Innanzitutto occorre sottoscrivere un piano di hosting per ottenere lo spazio web sul quale sarà ospitato il negozio. Una volta entrati in possesso nel nostro spazio, dovremo procedere con l’installazione di Wordpress. Dopo l’installazione del CMS potremo finalmente scaricare il plugin WooCommerce.
In questo caso non abbiamo a disposizione alcun tipo di dominio, dunque prima di andare online sarà necessario registrarne uno.
Occorre quindi assicurarsi che sia attivo il certificato di sicurezza SSL e, in caso contrario, abbonarsi ad un servizio e in seguito configurare correttamente l’associazione al dominio.
Creazione del sito ecommerce
La configurazione iniziale della pagina è seguita dall’allestimento del negozio in senso stretto. Questa fase consiste essenzialmente nella creazione del catalogo nonché nella personalizzazione del tema, ossia del front-end (la parte del sito visibile al pubblico).
Sotto tali aspetti, i due concorrenti presentano modalità molto simili tra loro.
Scelta del tema
Si parte con la scelta di un template pre-impostato, sul quale potremo lavorare per la personalizzazione. È possibile scaricare i modelli nei rispettivi store, all’interno dei quali si trovano opzioni gratuite e a pagamento.
Temi gratuiti su Shopify.
WooCommerce, in qualità di open source, dispone di una gamma decisamente estesa di temi. Lo store di Shopify è più selettivo. L’estensione della scelta non costituisce automaticamente una nota positiva: il rischio di incorrere in temi gratuiti con bug e difetti di varia natura è alto.
In generale, sia per l’una che per l’altra piattaforma si consiglia di acquistare un tema (con costo una tantum o in abbonamento) per assicurarsi un buon livello di prestazioni, assistenza e aggiornamenti.
Per installare il template è sufficiente un clic o, in alternativa su WooCommerce, il caricamento del file in formato zip.
Personalizzazione
La personalizzazione del tema è fondamentale, in quanto consente di presentare ai nostri visitatori nonché potenziali clienti un negozio online che rispecchia la personalità del marchio e, soprattutto, lo distingue dagli altri web shop.
Entrambe le soluzioni si servono, per la customizzazione del front-end, di una plancia che si presenta sotto forma di menu sul lato sinistro dello schermo), mentre sul lato destro possiamo osservare come appare la pagina web e il risultato in tempo reale delle modifiche apportate.
Personalizzazione del tema su Shopify.
Nessuno dei due offre la modalità drag and drop integrata, ideale per chi trova ostica la modalità summenzionata, tuttavia può essere aggiunto con l’installazione di uno dei tanti plugin disponibili nei rispettivi store.
Si può infine intervenire sul codice del tema su entrambe le piattaforme. Quest’ultimo, come è naturale che sia per un programma open source, offre il pieno controllo sulla fonte, non solo del tema ma della piattaforma di gestione stessa.
Catalogo e gestione delle vendite
Simile tra le due piattaforme è anche la procedura per inserire nuovi prodotti nel catalogo.
Due le modalità disponibili: inserimento di un singolo prodotto oppure inserimento in massa tramite un foglio file in formato csv.
Nelle schede dei prodotti si inseriscono titolo, descrizione, immagini, varianti, prezzi, sconti e si gestiscono le impostazioni SEO della pagina.
Immagine: Mobile Transaction
Inserimento prodotti su WooCommerce.
Anche servendosi dell’inserimento tramite file, per ottenere un risultato migliore sarà necessario modificare le singole schede in un secondo momento, così da poter aggiungere immagini, ottimizzare la pagina per i motori di ricerca e avere un maggiore controllo sul risultato che appare ai visitatori.
Immagine: Mobile Transaction
Esempio di file csv per l’inserimento in massa.
Entrambe le soluzioni consentono di gestire e controllare l’inventario.
Quando un prodotto è esaurito oppure in esaurimento, previa configurazione apparirà un avviso (“Non disponibile”, “Esaurito”, ecc.) Nelle stesse circostanze, il venditore può programmare la ricezione di una notifica via mail o app, così da essere messo al corrente, per tempo, sullo stato delle scorte in magazzino.
È possibile poi ricevere una notifica per ogni vendita effettuata e, scegliendo un metodo di pagamento compatibile con le piattaforme, ogni volta che un pagamento viene eseguito.
Ulteriori funzionalità – dalle recensioni dei clienti alla live chat per rispondere in tempo reale ai visitatori, per citare due tra le tante disponibili – possono essere integrate con l’installazione dei plugin o estensioni, reperibili nei rispettivi store.
Come i temi, anche i plugin possono essere gratuiti o a pagamento, i secondi più curati dei primi.
Costi e commissioni
Il fatto che WooCommerce sia gratuito trae spesso in inganno e porta ad una scelta basata su false convinzioni. Certo, il plugin può essere scaricato senza costi – ma tutto il resto è a pagamento.
Di seguito proponiamo un confronto dei costi complessivi tra le due soluzioni ecommerce.
Shopify offre tre piani di abbonamento mensili che, fatta eccezione per la registrazione del dominio, includono tutte le componenti necessarie a pubblicazione e gestione del sito.
WooCommerce si scarica gratuitamente ma non offre alcun tipo di servizio se non la piattaforma di gestione. Tutto il resto dovrà essere acquistato a parte, o meglio dovranno essere sottoscritti piani mensili o annui per hosting web, dominio, certificati di sicurezza, ecc.
Nel complesso, con WooCommerce si può effettivamente risparmiare sui costi, ma una selezione di servizi decenti implica in ogni caso spese non trascurabili.
Le soluzioni economiche non sono mai una scelta furba: nel lungo periodo, con la crescita del traffico di visitatori e di vendite si finisce quasi certamente con la necessità di un upgrade, dal quale segue un inatteso aumento delle spese.
Ricevere pagamenti nel negozio online
La piattaforma all-in-one dispone di un sistema integrato per accettare pagamenti con carta, Shopify Payments. Trattandosi di un servizio interno, la sua implementazione è pressoché immediata: bastano un paio di clic. Altrettanto rapida è l’attivazione dei protocolli anti-frode AVS e CVV.
Nella pagina Gestori dei pagamenti si abilita il sistema, dunque nella sezione Conto bancario si inseriscono le coordinate per ricevere gli accrediti sul conto corrente.
Ogni volta che si riceve un pagamento, il venditore riceve una notifica via mail o app con un link che rimanda alla transazione, in modo da semplificare tutte le fasi della vendita.
Quali sono le commissioni di Shopify Payments?
Basic | Shopify | Advanced |
---|---|---|
Shopify Payments – Carte europee | ||
1,9 % + 0,25 € | 1,8 % + 0,25 € | 1,6 % + 0,25 € |
Shopify Payments – Carte internazionali e American Express | ||
3,6 % + 0,25 € | 3,4 % + 0,25 € | 3,2 % + 0,25 € |
Altri metodi di pagamento* | ||
2,0 % | 1,0 % | 0,5 % |
Basic | Shopify | Advanced |
---|---|---|
Shopify Payments – Carte europee | ||
1,9 % + 0,25 € | 1,8 % + 0,25 € | 1,6 % + 0,25 € |
Shopify Payments – Carte internazionali e American Express | ||
3,6 % + 0,25 € | 3,4 % + 0,25 € | 3,2 % + 0,25 € |
Altri metodi di pagamento* | ||
2,0 % | 1,0 % | 0,5 % |
Come tutti i sistemi di pagamento, Shopify Payments trattiene una commissione per ogni pagamento ricevuto, nelle misure riportate in tabella.
Chi sottoscrive un piano più avanzato trae vantaggio da una commissione più bassa. Va detto, però, che la tariffa del piano Shopify Basic può considerarsi comunque competitiva.
Al momento, WooCommerce non offre un sistema integrato in Italia, mentre lo fa in altri paesi – con commissioni non propriamente economiche. Insomma, anche se WooCommerce Payments fosse disponibile, non varrebbe la pena usarlo: negli Stati Uniti comporta una tariffa del 2,9% + 0,30 $ per transazione.
Sia Shopify che WooCommerce permettono agli utenti di usare sistemi di terze parti, talvolta implementabili con la semplice installazione di un plugin.
I sistemi più popolari sono PayPal, Stripe e Amazon Pay. Nella tabella che segue ne riportiamo i costi:
PayPal | Stripe | Amazon Pay |
---|---|---|
3,4 % + 0,35 € |
1,4 % + 0,25 € |
3,4 – 1,8 % + 0,35 € |
*Tariffe su transazioni nazionali.
Stripe emerge come la soluzione più economica. La popolarità dei suoi concorrenti sembra non essere particolarmente di aiuto nel proporre tariffe più agevolate.
Occorre però fare attenzione all’uso di Stripe e di altri sistemi esterni su un sito Shopify, dal momento che – oltre alle commissioni applicate dal servizio terzo – la piattaforma all-in-one aggiunge una tariffa tra il 2 e lo 0,5 % alla transazione. Insomma, vuole che i suoi utenti usino Shopify Payments.
Immagine: Mobile Transaction
Le transazioni “manuali” servono a fornire le coordinate per bonifico o pagamento offline.
Entrambe le piattaforme, poi, facilitano l’uso dei pagamenti offline o “manuali” (bonifico bancario, vaglia postale, contrassegno, pagamento in negozio e così via).
Con queste modalità (che possono coesistere con i pagamenti online) i clienti avranno modo di consultare le coordinate bancarie per l’invio del bonifico o altro tipo informazioni necessarie al regolare il conto. In questo caso, come ovvio, il commerciante dovrà provvedere da sé al tracciamento della transazione esterna.
In aggiunta ai più noti metodi, i commercianti possono implementare altri gateway di pagamento come 2CheckOut, Adyen, XPay, GestPay, Authorize.net, PayPlug, iDeal, Sofort, ecc.
Assistenza clienti
L’approccio adottato per l’assistenza ai clienti non è del tutto dissimile tra le due soluzioni. A dirla tutta, agli italiani (e non solo) può apparire alquanto affine.
Shopify offre sì modalità di contatto in tempo reale (chat e call center) ma solo in lingua inglese, dunque sostanzialmente inutilizzabili da chiunque non parli la lingua in maniera fluente.
Le altre modalità sono il contatto via e-mail, questa volta disponibile in italiano, e la community degli utenti Shopify, cioè un forum in cui si può partecipare per porre domande e rispondere a quelle altrui.
In modo analogo, WooCommerce mette a disposizione assistenza via e-mail (tramite un sistema di ticket) e tramite una estesa comunità online ben disposta a rispondere ad ogni tipo di quesito.
Ciò detto, ancora una volta tocca ricordare che il CMS gratuito non ha alcun un vincolo contrattuale di assistenza al cliente, oltre al fatto che – con un’utenza di gran lunga superiore rispetto al concorrente – non può essere garantita la tempestività delle risposte. Insomma, chi usa il plugin per Wordpress dovrà fare affidamento al mutuo aiuto tra utenti.
WooCommerce o Shopify – Quale scegliere?
Ho esperienza nella costruzione di siti web? Qual è il mio budget? Queste sono le domande da porsi nella scelta della migliore piattaforma ecommerce per creare negozi online.
Il primo punto riguarda il livello di familiarità con gli strumenti del web. Se scarso, senza alcun dubbio dovremmo optare per Shopify, che semplifica e riunisce tutti i passaggi indispensabili; se addirittura nullo, forse meglio puntare su tutt’altra soluzione, ad esempio su Wix.
WooCommerce è l’opzione più economica, ma non la più semplice. Shopify è una soluzione completa, intuitiva e rapida.
Shopify, però, non è la piattaforma più economica. Il suo piano di abbonamento Basic – più che sufficiente per una piccola impresa – costa 29 $ al mese. Approfittando dello sconto del 10% o 20%, rispettivamente con la sottoscrizione annuale o biennale, in fin dei conti si può usufruire di un ottimo servizio ad un prezzo discreto.
WooCommerce permette di risparmiare attraverso una selezione attenta dei servizi, ma va detto che rincorrere il risparmio a tutti i costi finisce per causare più problemi che vantaggi. In linea di massima, può comunque considerarsi un’opzione più economica, così come confermato dalle opinioni degli utenti.
Nondimeno occorre prestare attenzione al suo funzionamento, che per un neofita risulta indubbiamente complesso e poco immediato nell’apprendimento.